Alle ore 10.09 in punto, come da timetable, il primo treno è arrivato alla Stazione Libertà di Palermo, nuovo tassello del tanto agognato anello ferroviario, l’infrastruttura che vuole cambiare il volto della mobilità nel capoluogo siciliano. Obiettivo è dirottare il traffico delle quattro ruote via dalle strade congestionate di Palermo, per una mobilità sostenibile e per ridurre l’inquinamento ambientale.
E’ un progetto “innovativo” ad andamento lento. I lavori si sarebbero dovuti concludere dieci anni fa. Adesso, con la recente inaugurazione della fermata Belgio e il segnale verde alla stazione Libertà, s’è veramente a un passo dal completamento dell’infrastruttura. Mancano alcuni hub strategici per chiudere l’anello, in primis la fermata Politeama. Se tutto va bene, tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026 sarà tutto a posto. Per Palermo, per le sue strade intasate, sarebbe una gran bella boccata d’ossigeno.
L’appuntamento per lo start della Stazione Libertà è stato anche l’occasione per fare il punto sui progetti strategici della Regione Siciliana. Il presidente Schifani ha piazzato le bandierine: iniziare i lavori del Ponte sullo Stretto e partire con i termovalorizzatori. Sullo sfondo, inoltre, ci sono gli investimenti sulla rete ferroviaria: una pioggia di miliardi per cancellare i treni tartaruga. Ci sono oltre 17 miliardi di investimenti già finanziati: è una rivoluzione copernicana che vedrà finalmente nella direttrice Palermo-Catania-Messina la possibilità di realizzare il trasporto integrato delle merci. Una Sicilia interconnessa che collegherà anche i porti e gli aeroporti.
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