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ARRES Prevent, il robot con IA che ripara le strade con crepe e buche (VIDEO)

Un robot autonomo, dotato di intelligenza artificiale per rilevare e riparare le strade danneggiate, è pronto per entrare in azione nel Regno Unito.

Questa macchina, la prima al mondo nel suo genere, potrebbe rendere la riparazione della rete stradale danneggiata molto più veloce, efficiente ed economica rispetto all’invio delle tradizionali squadre ‘umane’. Il principale talento del robot, infatti, consiste nell’identificare e fissare le crepe prima che diventino un problema maggiore: una volta che l’acqua penetra nell’asfalto, gela, si espande e si contrae, il danno può crescere finché non si forma una buca altamente distruttiva per le ruote dei veicoli.

In effetti, il problema delle buche stradali nel mondo sta peggiorando. Lo ha affermato la società di robotica Robotiz3d. In una nota si legge: “I processi di manutenzione e riparazione stradale necessitano di un importante aggiornamento. La carenza di competenze, l’aumento dei costi e l’allungamento dei tempi di riparazione non sono sostenibili. Con l’aumento della popolarità dei veicoli elettrici, anche il peso che le nostre strade devono sopportare per facilitare un viaggio più pulito e più verde sta aumentando. Il problema delle buche nel mondo sta peggiorando, causando impatti ambientali negativi e mettendo sotto pressione finanziaria i proprietari degli asset stradali e gli utenti della strada”.

La Soluzione: ARRES Prevent

La soluzione è il Sistema di Riparazione Stradale Autonomo (ARRES) Prevent di Robotiz3d, sviluppato in collaborazione con l’Università di Liverpool, con finanziamenti governativi tramite Innovate UK. L’ARRES Prevent, alimentato elettricamente, può pattugliare le strade senza un conducente a bordo e utilizza sensori ottici e IA per identificare i danni che può riparare sul posto.

Il sistema è stato testato in laboratorio e si appresta a entrare in funzione nelle strade dell’Hertfordshire nel corso del 2024. Se funzionerà, questa sarà un’invasione robotica decisamente ben accetta.

A Palermo, però, due anni fa, si tentò di usare una macchina ‘tappabuche’ ma i risultati, alla lunga, non furono quelli sperati dall’amministrazione del capoluogo sicilano. Allora, però, era sempre necessario l’intervento di un team di esseri umani. Staremo a vedere e speriamo sia la volta buona…

Video da FuturoProssimoTV.

Walter Giannò