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L’Innovazione e la Sicilia, Alberto Baesso risponde a Bit Rocket

Caro Riccardo Genova, ho letto il tuo post e credo che se fossi stato presente il tuo sentiment sarebbe certamente stato diverso, ma partiamo dall’inizio. Mi chiamo Alberto Baesso e sono Innovation Manager di un’azienda che da 5 anni è presente in Sicilia con un progetto transdisciplinare e che, fortunatamente, è stata obbligata a lasciare Palermo (Consorzio Arca) per approdare in una Sicilia, dal punto di vista dell’innovazione, abbandonata, ma dove sto realizzando che probabilmente è il luogo ideale per fare innovazione. Federico Faggin, mio conterraneo, racconta nei suoi scritti, che quando arrivò negli US, ed esattamente in quella che oggi è la Sylicon Valley, c’erano solo piantagioni di frutta.

Leggo nei commenti del tuo post riferimenti alle relazioni tra aziende e Università e penso che tu faccia riferimento a UniPa, ma non ho visto nessuno stracciarsi le vesti per la chiusura del Consorzio Arca, che non era un “luogo” ma il “luogo” votato ad essere elemento di giunzione tra Ateneo e imprese.

Fatta questa premessa ti voglio raccontare perché Innovationisland e il Premio Innovazione Sicilia, contrariamente al tuo pensiero, sono la leva efficace per unire quei mondi, imprese, scuole, politica a cui fai riferimento nel tuo post.

Mi sono iscritto al premio perché appariva ben strutturato, anche se alla prima edizione, e la conferma è arrivata subito dopo, quando ho ricevuto richiesta di inviare dettaglio e considerazioni sul perché lo avessi ritenuto innovativo e se fosse avvalorato da domanda di deposito di proprietà intellettuale. Ho ricevuto l’invito, come tutti gli altri candidati, a partecipare all’evento conclusivo e ho invitato ad essere presenti anche i collaboratori che lavorano al progetto, tutti siciliani, Ricercatori CNR e PhD UniPa.

Da Innovatore, disubbidiente e curioso, decido di partire, percorrere 1.400 km (Venezia-Palermo) e verificare se fossi incappato nella “solita” delusione. Arrivato a destinazione, non credevo ai miei occhi, location perfetta per l’occasione e preparazione tecnico-organizzativa di prim’ordine. Nota positiva, ho notato con piacere e stupore che gli esponenti politici e i docenti universitari presenti che solitamente vanno via dopo il loro intervento, sono rimasti sino a sera.

Sintetizzando, questo è il mio pensiero :

  • Grazie agli ideatori e organizzatori del Premio che deve essere visto come punto di partenza per la costituzione di una Community, che, se posso permettermi, non ho mai visto in Sicilia ed è innovazione.
  • Grazie alle giurie e al comitato scientifico che hanno letto l’innovazione anche nelle creme e/o nelle app di guardiani, speriamo siano di aiuto ai tuoi figli quando dovranno frequentare città che non conoscono, o alle magliette con i sensori per monitorare le nostre frequenze cardiache o le nostre aritmie e magari salvarci la vita.
  • Grazie a chi ha valutato il mio progetto, uno tra i tanti che sto realizzando con i ragazzi siciliani, meritorio di menzione, soprattutto perché è “Made in Sicily”.
  • Grazie a tutti i candidati che vivono l’innovazione come quotidianità anche se piccoli artigiani o piccoli imprenditori.
  • Grazie a tutti gli abitanti dei borghi dei Nebrodi (dove ci sono le piantagioni di frutta) che mi sopportano nelle mie “imprese impossibili” .

Ho visto nei volti dei giovani “Innovatori” che hanno vinto i premi la PASSIONE e la consapevolezza di aver realizzato qualcosa di bello. I loro occhi luccicavano di felicità. Questa è l’innovazione che vorrei e questo ho visto al “Premio Innovazione Sicilia”. Il resto non conta.

Alberto Baesso, Innovation Manager

Progetto Menzione Speciale Sostenibilità: ESG – MES – Sustainability Score

Redazione Innovation Island