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Codice scritto dall’IA: che ne sarà dei programmatori umani?

Una delle preoccupazioni più diffuse riguardo l‘intelligenza artificiale generativa è il potenziale impatto negativo sui posti di lavoro, specialmente nel campo della programmazione. Con l’avvento di strumenti avanzati come Github Copilot, che può scrivere grandi quantità di codice, infatti, molti si chiedono se valga ancora la pena studiare informatica.

Un dato sorprendente

Secondo Business Insider, un nuovo dato potrebbe fornire una risposta a questa domanda, almeno in parte. L’Università della California a Berkeley, rinomata per le sue lauree in informatica, ha visto un aumento del 48% nelle domande per il primo anno della Facoltà di Informatica, Scienza dei Dati e Società (CDSS) rispetto all’anno precedente, passando da 9.649 a 14.302 richieste.

Il ruolo degli sviluppatori umani

John DeNero, professore di informatica all’Università di Berkeley e scienziato capo di Lilt (una startup di IA generativa), nonché ex ricercatore di Google, ha dichiarato che, sebbene gli studenti siano preoccupati per l’impatto dell’IA generativa sul mercato del lavoro per i programmatori, soprattutto per le posizioni junior, rimangono fiduciosi che le loro carriere saranno comunque valide a lungo termine. DeNero ha anche sottolineato che molti aspetti complessi dello sviluppo dei software non possono ancora essere eseguiti in modo affidabile dall’IA generativa e quindi il ruolo umano resterà centrale per molto tempo.

L’IA e la creazione di nuove soluzioni

L’intelligenza artificiale generativa è particolarmente abile nel replicare parti di programmi già esistenti, inclusi i compiti universitari. Tuttavia, come spiegato sempre da DeNero, per quanto riguarda la creazione di nuove soluzioni, i programmatori umani sono ancora indispensabili. L’IA, infatti, viene addestrata su dati esistenti e non può facilmente gestire informazioni o problemi non presenti nel suo set di addestramento.

Il caso di Lilt

Questo è evidente anche nella piattaforma di traduzione Lilt di Google. Nonostante Google Translate esista da 18 anni, i linguisti sono ancora fondamentali per le traduzioni importanti. Ad esempio, possiamo usare Google Translate per leggere gli orari di una ricetta in cinese ma non per esaminare un contratto aziendale senza l’intervento di un esperto.

Il futuro dello sviluppo del software

Lo stesso principio si applica allo sviluppo del software. Un piccolo team di sviluppatori altamente qualificati potrà produrre codice di alta qualità più velocemente grazie all’assistenza dell’IA generativa. Così come i linguisti continueranno a essere cruciali nel processo di traduzione, utilizzando modelli di IA per migliorare velocità, precisione e coerenza. Allo stesso modo, i futuri laureati in informatica di Berkeley avranno molte opportunità per utilizzare le loro competenze per innovare e migliorare il mondo.

In sintesi, mentre l’IA generativa sta rivoluzionando molti aspetti della programmazione e della traduzione, il ruolo degli esseri umani rimane insostituibile, soprattutto quando si tratta di creatività e risoluzione di problemi complessi. Fonte: Business Insider.

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Redazione Innovation Island