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Circular beauty: il futuro è negli scarti. L’idea di Kymia, la startup che trasforma il pistacchio in cosmetici antiage

L’Unione Europea produce più di 2,1 miliardi di tonnellate di rifiuti ogni anno e l’Italia è uno dei Paesi che si collocano in vetta alla classifica. Ecco perché si stanno studiando nuovi approcci e strategie orientati all’economia circolare, un modello produttivo e di consumo che punta l’attenzione sull’upcycling dei materiali per ridurre al massimo gli sprechi.

L’economia circolare si basa sui concetti chiave di condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali, applicati in tutti gli ambiti della società.

Quanto sarebbe utile, per esempio, per l’intera filiera agricola riutilizzare gli scarti e trasformarli in una risorsa preziosa? Grazie alle innovazioni tecnologiche introdotte negli ultimi anni oggi le aziende agricole e non stanno facendo grandi passi avanti nel campo dell’economia circolare.

In questa direzione si è mossa Kymia, una start-up siciliana innovativa che ha cambiato il modo in cui pensiamo ai rifiuti organici, trasformando il mallo del pistacchio di Bronte, uno scarto precedentemente non utilizzato, in prodotti ad alto valore aggiunto.

Ogni anno, infatti, durante la raccolta dei pistacchi vengono generate tonnellate di rifiuti. L’idea della start-up è quella di recuperare questi scarti e utilizzarli in ambito cosmetico.

Il progetto, presentato al Premio Innovazione Sicilia nell’ambito della Strategia Regionale S3 “Ambiente, risorse naturali e sviluppo sostenibile” e secondo classificato, è stato raccontato dalla Ceo e co-founder di Kymia Arianna Campione: “Noi siamo una start up che recupera lo scarto del pistacchio di Bronte per rimetterlo nel mercato in un’ottica di economia circolare. Il nostro obiettivo è quello di recuperare il mallo del pistacchio di Bronte, lo scarto esterno ad oggi considerato un rifiuto organico non utilizzabile”.

L’imprenditrice, che nella vita è anche medico odontoiatra e cosmetologa, ha poi precisato: “Non tutti sanno, infatti, che durante la raccolta del pistacchio a Bronte vengono generate più di 1000 tonnellate di questo rifiuto, che oggi viene buttato. Noi abbiamo deciso di recuperarlo, lo trasformiamo e lo rimettiamo nuovamente nel mercato sotto forma di estratti naturali con diversi utilizzi nella cosmetica, con effetto anti-invecchiamento e antiage, nella nutraceutica con effetto antiinfiammatorio e antidiabete”.

Un progetto di “Circular beauty”, pronto ad abbracciare nuovi interessanti sviluppi: “Stiamo ricercando anche opportunità antitumorali nel beverage con le stesse proprietà precedentemente elencate e in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania, con tre dipartimenti in particolare quello Scienze del farmaco, Agraria e Biochimica, stiamo realizzando questi estratti per poterli poi vendere sul mercato della cosmetica”.

Secondo la fondatrice l’idea soddisfa il criterio dell’originalità, “perché è la prima volta al mondo che qualcuno produce qualcosa con il mallo del pistacchio”, dell‘impatto sulla società perché si tratta di un “progetto molto importante sia dal punto di vista economico perché andiamo a comunque reimmettere nel mercato una materia che altrimenti sarebbe di scarto e dal punto di vista economico e sociale perché creiamo comunque lavoro nell’ambito del territorio”, della sostenibilità perché “andiamo a recuperare appunto uno scarto quindi il nostro procedimento è completamente green” e infine della realizzabilità perchè ad oggi è stato depositato il brevetto insieme all’università. Speriamo un giorno di avere il nostro capannone di lavorazione. Il brevetto è stato ideato in maniera tale che il progetto possa, infatti, essere realizzabile anche su larga scala e questo è quello che ci auguriamo”.

  • Progetto: Kymia
  • Ambito: Ambiente, risorse naturali e sviluppo sostenibile

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Romina Ferrante