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Lotta al cybercrimine, firmato il primo accordo in Sicilia tra Polizia postale e Ateneo di Catania

In questi ultimi anni abbiamo assistito a una vera escalation dei crimini informatici. Dai furti d’identità alle violazioni degli account, dal phishing alle truffe online, gli utenti hanno dovuto fare i conti con un significativo aumento dei reati online.

Per queste ragioni è stato presentato e sottoscritto questa mattina, mercoledì 6 marzo, nei locali del rettorato dell’Università di Catania, un accordo di collaborazione scientifica e didattica tra l’Ateneo catanese e la Polizia di Stato per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici, in particolare nel campo del digital forensics e dell’innovazione tecnologica.

Il protocollo d’intesa è stato siglato dal rettore dell’Ateneo di Catania, prof. Francesco Priolo e dal dirigente del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale Sicilia orientale Marcello La Bella.

Si tratta del secondo accordo del genere in Italia, dopo quello sottoscritto con l’Università di Bari, il primo in Sicilia, e il suo intento è quello di rafforzare la collaborazione tra il mondo accademico e la Polizia di Stato sul tema della sicurezza cibernetica e sull’uso della tecnologia nelle attività di Istituto.

Alla base dell’accordo c’è la volontà di promuovere un’azione sinergica tra Polizia Postale e UniCT attraverso l’utilizzo di soluzioni tecnologiche innovative e instaurando un rapporto di collaborazione di interesse comune, per sviluppare programmi di ricerca, formazione didattica, tirocinio e consulenze nell’ambito del digital forensics, della prevenzione e repressione di reati informatici e dell’innovazione tecnologica.

“Unire risorse e competenze per un più efficace contrasto dei crimini informatici”

I referenti dell’accordo saranno per l’Università di Catania il professore Sebastiano Battiato, ordinario di Informatica al dipartimento di Matematica e Informatica, e per la Polizia Postale il Direttore Tecnico Capo Letterio Freni.

Il rettore Priolo si è detto orgoglioso e soddisfatto dell’accordo appena raggiunto: “In un mondo sempre più digitalizzato inevitabilmente i reati informatici diventano sempre più frequenti e potenzialmente dannosi. Siamo pertanto orgogliosi che il nostro dipartimento e tutti i ricercatori dell’Ateneo abbiano adesso l’opportunità di collaborare con la Polizia Postale, il cui lavoro dev’essere unanimemente apprezzato dai cittadini”.

E poi ha aggiunto: “L’obiettivo è quello di unire risorse e competenze per riuscire a elaborare nuove tecniche e strumenti sempre più efficaci per il contrasto ai crimini informatici, per il supporto alle attività investigative e anche per la risoluzione di casi concreti”.

“Desidero in questa occasione ringraziare particolarmente il Questore Bellassai e il dirigente La Bella per la disponibilità offerta. Sono certo che l’Università nel suo complesso potrà trarre grande profitto da questa collaborazione, che arrecherà sicuramente un vantaggio tangibile anche per quei nostri studenti per le nostre studentesse che, grazie ai tirocini, potranno entrare in contatto con chi opera ogni giorno per la prevenzione e il contrasto del crimine”, ha poi concluso il rettore.

Secondo il Questore di Catania Giuseppe Bellassai “Questo rapporto di collaborazione con l’Università di Catania rappresenta un passo importante nel contrasto dei crimini informatici. Siamo lieti come Polizia di Stato di contribuire mediante il bagaglio di esperienze investigative, acquisite dalla nostra Polizia Postale nel campo del cybercrime e del digital forensics, alle attività didattiche e di ricerca scientifica dell’Università, attingendo d’altro canto a nuove tecnologie potenzialmente utili per un efficace contrasto del crimine on-line”.

“La Polizia di Stato – ha infine concluso il dirigente del COSC Marcello La Bella – riveste un ruolo preminente nel campo delle indagini informatiche, con compiti di esclusività affidati dalla legge alla Polizia Postale in settori quali la pedopornografia, la protezione delle infrastrutture critiche informatiche ed il cyberterrorismo. In questo significativo impegno investigativo è quanto mai importante operare in un rapporto sinergico con il mondo accademico. Da oggi, con la sottoscrizione di questo accordo, l’Università di Catania e la Polizia Postale hanno la possibilità di collaborare con potenziali benefici per la ricerca, la didattica e l’affinamento degli strumenti d’indagine nel campo del cybercrime”.

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Romina Ferrante