Nel gergo dell’innovazione si chiama High Performance Computing (Hpc) ma per comprendere di cosa si tratti, e quale impatto potrà avere sulle nostre vite, è meglio nominarlo con il suo “nome” italiano: il Supercalcolo.
E’ la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale e le sue potenzialità sono state “raccontate “ a Catania in un evento dall’Osservatorio sulle tendenze e le applicazioni del Supercalcolo, progetto del Icsc – Centro Nazionale per la Ricerca in supercalcolo, big data e quantum computing e realizzato da Ifab – International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development.
Partiamo da alcune riflessioni sul ruolo che il Supercalcolo avrà nell’immediato futuro. Questa disciplina svolgerà un ruolo cruciale nel fornire risorse computazionali avanzate, aprendo le porte a nuove frontiere nell’intelligenza artificiale, nell’analisi dei dati e in altri campi ad alta intensità computazionale. Una ricerca condotta da “Futures platform” prevede che la domanda di servizi di supercalcolo aumenterà di un fattore pari o superiore a 10 entro il 2030. Questa crescita creerà opportunità significative per le aziende che sapranno utilizzare questi strumenti. Sempre al 2030 peraltro si prevede che il mercato di applicazioni dell’HPC vedrà la crescita maggiore nell’ambito salute. Anche in questo ambito, il Mezzogiorno e la Sicilia si candidano ad essere protagonisti di questo importante tassello delle rivoluzioni digitali.
Daniela Gabellini, direttore Generale Fondazione Icsc, la vede così: “I nostri eventi hanno l’obiettivo di facilitare il dialogo tra il mondo della ricerca e il sistema imprenditoriale, favorendo un trasferimento tecnologico sostenibile e accessibile a tutte le realtà economiche, dalle grandi aziende alle PMI. Queste iniziative sono pensate per potenziare la competitività delle imprese, offrendo loro strumenti fondamentali come l’accesso a risorse avanzate di calcolo e di analisi dei dati, elementi cruciali per affrontare con successo la transizione digitale. Attraverso queste azioni, Icsc mira a consolidare il proprio ruolo strategico a livello nazionale perseguendo la missione di costruire un ecosistema attrattivo e inclusivo che supporti sia la comunità scientifica che quella industriale”.
I numeri, si sa, non mentono. La mission di Icsc è “certificata” dal ruolo che le istituzioni le hanno assegnato. La Fondazione, infatti, è uno dei cinque soggetti in Italia chiamati dal Miur a investire i fondi del Pnrr. La dotazione di 320 milioni di euro di cui oltre il 55% di spese in rendicontazione con l’obiettivo di chiudere tutto entro il febbraio del 2026.
Il supercalcolo declinato in salsa etnea si rivolge a due specifici campi di applicazione: l’astrofisica e la medicina computazionale. Nel campo dell’astrofisica il capoluogo etneo può contare su una risorsa come l’Osservatorio dell’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica), dotato di tecnologie all’avanguardia, che può essere il perno per fornire opportunità di sviluppo a giovani imprese.
Una delle principali applicazioni del supercalcolo è dedicata alle “scienze della vita”, quel ramo dell’innovazione che punta a migliorare il Sistema salute e sanità. “La medicina in silico è una rivoluzione che sta trasformando la ricerca e lo sviluppo di nuovi trattamenti, grazie alla capacità di simulare virtualmente il comportamento del corpo umano e delle malattie. L’impiego del supercalcolo apre scenari innovativi per la medicina personalizzata, riducendo i tempi di sviluppo dei farmaci e migliorando la precisione degli interventi terapeutici” ha spiegato Francesco Pappalardo, professore Ordinario dell’Università di Catania e co-leader dello Spoke 8 ‘In Silico medicine and Omics Data’ di ICSC.
Su questo campo, l’Ateneo catanese ha accompagnato alcune imprese spin off. Un esempio è rappresentato da NaCTUre che si dedica allo sviluppo, produzione e commercializzazione di una gamma di sostanze biologicamente attive. derivate da fonti batteriche e vegetali. Altra impresa emergente è Mimesis che offre all’industria biomedicale e alle aziende farmaceutiche soluzioni di medicina in silico. Attraverso l’uso di modelli computazionali si riproduce il comportamento del sistema immunitario, simulandone le risposte sia in presenza di gravi patologie, sia in presenza di terapie farmacologiche.
Il Supercalcolo, a Catania, ha già messo piede nella sanità pubblica. Esempio è il Cannizzaro di Catania, punto di riferimento regionale per l’emergenza-urgenza. Sede di strutture di alta specializzazione, con dotazioni di tecnologie diagnostico-terapeutiche avanzate e innovative, al Cannizzaro è stata introdotta l’intelligenza artificiale nei suoi canali di comunicazione. Ora l’utilizzo della medicina in silico potrà riguardare la personalizzazione della diagnosi, grazie alle tecnologie che consentono di creare modelli in grado di assistere nella diagnosi e di simulare l’effetto delle terapie disponibili, favorendo l’accesso alle cure mediche con significativi vantaggi sia economici sia qualitativi.
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