Kazaam Lab, quando i big data sono al servizio delle scienze della vita

Simona Rombo è considerata tra i 500 ricercatori più influenti nel campo dell’intelligenza artificiale in Italia. Docente di Informatica all’Ateneo di Palermo, ha fondato insieme ad altri suoi colleghi la start up “Kazaam Lab”, uno spin off di Unipa.

I big data per le scienze della vita

Per fare sintesi, Kazaam si occupa dei big data da mettere a disposizione di quel pilastro fondamentale dell’Innovazione che sono le scienze della vita, discipline collegate direttamente al mondo della Salute e dalla Sanità.

 “Ci sono tanti settori delle scienze della vita che possono essere supportati dall’intelligenza artificiale – spiega la docente e ricercatrice – soprattutto quello legato per esempio all’analisi di immagini per la diagnostica è stato particolarmente battuto ma le applicazioni vanno a incidere anche sula telemedicina”.

Kazaam Lab, dal macroscopico al microscopico

Kazaam Lab, però, ha una sua filosofia particolare: “Noi in realtà ci occupiamo di altro, in particolare cerchiamo di capire in che modo possano essere affrontate alcune malattie rare sulle quali i medici, nonostante la loro esperienza, talvolta non possono pronunciarsi con una terapia di successo per i pazienti. In quei casi noi cerchiamo di raccogliere informazioni da altre fonti: laboratori sparsi in tutto il mondo,  banche dati e integriamo le informazioni. Abbiamo un approccio sia a livello macroscopico che microscopico. Mettendo insieme tutte queste informazioni, attraverso un’accurata analisi dei dati e dei modelli predittivi, riusciamo con una certa accuratezza  a fornire delle informazioni in più ai medici. Saranno sempre loro ovviamente, a utilizzarle. Deciderà alla fine il medico. Noi offriamo dei sistemi che in qualche modo suggeriscono le azioni da compiere. Semplicemente ampliamo l’insieme di informazione e di conoscenza a cui il medico può attingere per prendere le proprie decisioni attraverso degli algoritmi specializzati”.

Il campo di applicazione delle attività di Kazaam Lab può essere esteso anche “a professionisti delle case farmaceutiche che devono fare, per esempio, delle analisi legate a dei nuovi trial farmacologici. Può offrire supporto anche ad altri professionisti del settore sanitario che abbiano necessità di collegare i pazienti ai fattori di rischio”.

Come nasce una start up di successo

Kazaam è nata dalla “fusione” di tre diverse professionalità:  “la start up è nata da un’idea che è venuta in mente a tre persone con tre, diciamo esperienze completamente diverse. Avrete capito che una di queste tre persone chiaramente sono io. Per anni ho lavorato in tecniche computazionali, in informatica applicata alla scienza della vita e negli anni ho collaborato con una collega che invece ha una formazione complementare rispetto alla mia”. 

La startup è stata fondata insieme a Simona Panni, ricercatrice in biologia, e Salvatore Morfea, architetto del software, a cui si è aggiunta Mariella Bonomo, studentessa di dottorato con una certificazione di Data Scientist. Assistiti ai tempi del lancio dal Consorzio ARCA (l’incubatore di imprese di Unipa andato in liquidazione) nell’ambito della rete europea EIT Health InnoStars, in soli due anni l’idea iniziale è diventata un prototipo, poi un vero e proprio prodotto.

Così la startup palermitana, dopo aver brevettato la sua invenzione, si è già aggiudicata il secondo posto alla “StartCup Palermo” del 2019, è stata finalista al “Premio Nazionale per l’Innovazione”, è diventata spin-off dell’Università di Palermo, grazie al programma Start-ups Meet Pharma della rete EIT Health ha collaborato con la casa farmaceutica Amgen, nel 2020 ha vinto la Ris Innovation Call ottenendo un grant da 75mila euro, e il premio di “GetIt!”, promosso da Cariplo Factory, con un investimento di 50mila euro da parte della Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore.

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