Si chiama Legal Tech ed è un termine che sta entrando a forza nel nostro vocabolario. Palermo punta a diventare un hub strategico di questa nuova disciplina high tech. Siamo indietro, perchè di Legal Tech si parla da quasi 15 anni, sulla falsariga delle esperienze statunitensi e anglosassoni. L’appuntamento è per il 21 e il 22 giugno a Palermo, con Legal Tech Island, l’evento che raggrupperà i principali esperti della materia. Legal Tech Island si terrà il 21 giugno all’Ecomuseo del Mare Memoria Viva e il giorno successivo al Magnisi Studio.
Abbiamo incontrato Manfredi Domina, uno degli organizzatori dell’evento, per capire come l’innovazione e la digitalizzazione nel settore legale, amministrativo e commerciale possano cambiare le nostre vite. “Legal Tech è tutto quello che la tecnologia può innovare all’interno del contesto dei processi legali a tutto tondo, dalla giustizia predittiva dentro i tribunali alla digitalizzazione dei documenti legali, passando per l’efficientamento di quella che è l’attività poi degli studi legali dei commercialisti e delle agenzie, come l’Agenzia delle Entrate o di altri uffici governativi, per cui legal tech, tecnologia applicata agli affari legali nel senso più ampio e speriamo più innovativo del termine”.
Non è un salto nel buio e la fantascienza – pensiamo al celeberrimo “Minority Report” di Philip Dick – la possiamo mettere da parte. Perchè ogni procedura hi tech avrà un profilo etico.
Ma cosa sarà Legal Tech Island? ” Con Claudio Luperto – altro organizzatore – avevamo il sogno di portare a Palermo un condensato dell’esperienza che in qualche modo guardavamo in giro per il resto dell’Italia. Milano, Bologna e Torino sono sempre state delle scuole di eccellenza del diritto ma anche Palermo lo è. Per noi era evidente l’assenza d’un trait d’union sul territorio tra quello che era l’Accademia e quella che poi è la pratica.
Legal Tech, per Domina è “Semplicità, velocità , due parole che talvolta possono spaventare però in realtà se ci pensiamo ogni volta dobbiamo avere a che fare con uffici pubblici con tribunali ci mettiamo le mani in testa perché diciamo oddio chissà quanti passaggi mi sa quante pratiche dovrò sbrigare. L’obiettivo è quello di semplificare la vita di tutti, per cui in qualche modo lavorare sul Legal Tech vuol dire semplificare anche la semplice sottoscrizione di un contratto. Parliamo di ogni cosa, parliamo di procedimenti davanti alle autorità giurisdizionali parliamo di autorità amministrativa e parliamo della multa o della contrattualistica commerciale. L’evento in qualche modo ha l’obiettivo di rendere edotti i professionisti e le aziende del del territorio e non solo chiaramente di quelli che sono le più grandi innovazioni tecnologiche e di processo che nel nostro Paese si stanno portando avanti. Quindi c’è un mondo che sta per cambiare. Noi sapevamo che l’innovazione digitale avrebbe cambiato il nostro modo di vivere. Legal tech è anche una semplificazione che avverrà in tutti gli aspetti del nostro rapporto sia in termini commerciali con le aziende sia in termini di rapporto con la pubblica amministrazione”.