“Ai giovani siciliani dico: restate in Sicilia, credete nella Sicilia. Serve più ottimismo e soprattutto si devono utilizzare e sfruttare tutte le opportunità che ci sono. I ragazzi siciliani, che vogliono creare impresa, devono sapere che l’assessorato regionale alle attività produttive è casa loro. E’ un sistema a loro disposizione, con consulenti, con professionisti che si occupano di internazionalizzazione e sono in grado di fornire quelle attività di consulenza per far conoscere le opportunità e le misure esistenti. Tutto questo serve per far sì che i giovani, ma non soltanto i giovani, coltivino il loro sogno imprenditoriale e riescano ad attivare start up e imprese che abbiano la forza di stare sul mercato”. Alla vigilia della seconda edizione del Premio Innovazione Sicilia, Edy Tamajo, Assessore regionale alle Attività produttive lancia un appello, ed è un appello rivolto soprattutto ai giovani siciliani, a quella linfa vitale che grazie all’innovazione e nuove tecnologie può cambiare la storia di questo territorio.
Perchè la percezione della Sicilia è cambiata, così come sono cambiati i numeri di un’economia che appare sempre più dinamica e propositiva. “E’ proprio così. E’ una Sicilia che attrae dal punto di vista commerciale è una Sicilia che sta cercando in tutti i modi di andare alla velocità che ci richiede il mercato produttivo. È una Sicilia che cerca di sfruttare tutte le sue opportunità. Per cercare di rafforzare il sistema di competitività delle aziende. È una Sicilia che cerca di lavorare innovando, cercando di attrarre investimenti, cercando di trattenere le proprie eccellenze. Insomma una Sicilia che è cambiata negli ultimi due anni ed è una Sicilia che cresce. I dati Svimez ci danno al 2,3% di crescita. E Unioncamere Sicilia dice che oggi la Sicilia ha il record delle nuove imprese. Insomma, è una Sicilia che, grazie anche all’intervento di questo governo, sta rafforzando le nostre aziende. Cresce il PIL, cresce anche l’occupazione.
La missione implicita è coniugare innovazione e tradizione, sostenendo l’architrave delle nostre identità e dando spazio ai nuovi talenti che nascono nel nostro territorio. E sullo sfondo c’è anche la volontà di dare nuove vigore al settore artigiano, ambito che può anche essere riallineato alla competitività dei mercati grazie alla digitalizzazione e alle nuove tecnologie: “Abbiamo cercato, attraverso misure ad hoc, di puntare sul rafforzamento dell’attività degli artigiani, una misura che ha più artigianato, dove abbiamo a disposizione circa 38 milioni di euro l’anno per gli artigiani. Alcune volte attraverso l’artigianato e attraverso le fiere e gli eventi attraverso questo artigianato si cerca di portare fuori anche in altri mercati la nostra cultura la nostra la nostra tradizione siciliana. Sono stato a Milano l’anno scorso, ho visto esporre 200 artigiani siciliani e lo stand Sicilia era veramente il più bello perché come dire c’era anche il folklore quella attività culturale e di tradizioni che siamo riusciti a trasmetterla all’intera Europa”.
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