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Ustep, l’app made in Sicily che premia le azioni sostenibili

Tra i progetti presentati al Premio Innovazione Sicilia c’è anche Ustep, un servizio digitale con fini ambientali e sociali, basato su un sistema di ricompense destinate a utenti di community, che intendono ridurre il proprio impatto ambientale attraverso azioni quotidiane sostenibili.

L’intento è quello di fare rete attraverso l’utilizzo di un’applicazione mobile per gli utenti e un sistema di monitoraggio e reportistica dei benefici compiuti, stimolando collaborazioni flessibili con aziende, enti e associazioni (organizzazioni) che intendono ridurre il proprio impatto ambientale, creando una comunità di utenti da incentivare con un sistema di ricompense. Grazie a queste è possibile selezionare i risultati target da raggiungere e fornire incentivi utili al miglioramento delle abitudini degli utenti, come spostarsi a piedi, utilizzare borraccia e shopper bag, fare plogging e servirsi dei mezzi personali solo per spostamenti necessari.

Oltre ad essere un’app innovativa, candidata al Premio nell’ambito della Strategia regionale S3 “Smart cities & communities”, Ustep è anche una Società a Responsabilità Limitata, fondata a Catania da 5 ragazzi catanesi, nata come “Urban Digital Sport” S.r.l.s. e poi cresciuta fino a diventare la realtà che è oggi.

Ne abbiamo parlato con alcuni dei suoi ideatori Marco Luca Loteta, Gabriele Zappalà e Andrea Cantarella: “Ustep è una società benefit, nonché una startup innovativa. Dal 2021 siamo nati con la mission di incentivare dei comportamenti sostenibili quotidiani. La prima azione con cui abbiamo validato questo test di mercato è stata quella del camminare. Abbiamo creato un algoritmo che permetteva di calcolare effettivamente i passi percorsi degli utenti in una condizione di open door, quindi all’aria aperta, in modo tale da registrare un effettivo impatto rispetto all’azione”.

“Nel nostro test di mercato – spiega Loteta – abbiamo raggiunto circa 10.000 utenti con cui abbiamo fatto diverse tipologie di test e questo ci ha permesso di validare questa azione del camminare e poi andare via via a selezionare ulteriori azioni per stimolare un comportamento quotidiano sostenibile”.

L’idea che sta alla base dell’app è quella di “creare un ciclo virtuoso di azioni che possano generare impatto sociale. Abbiamo validato questa tipologia di servizio dapprima sul mercato B2C e poi B2B, proponendoci come provider di servizi di consulenza in ambito di sostenibilità, incentivando delle azioni in community ben ristrette, ben precise”.

“Quindi abbiamo proposto il nostro servizio sia in campo aziendale, creando delle challenge per i dipendenti per incentivare questi comportamenti virtuosi per poi fornire all’azienda i dati che sviluppiamo attraverso un report capace di raccontare l’impatto sociale che poi l’azienda stessa può utilizzare per la rendicontazione di sostenibilità nel proprio bilancio sociale, con un’immagine importante in termini di green reputation”.

“Oltre alle aziende abbiamo sviluppato questa tipologia di servizio anche nel settore degli eventi. Abbiamo collaborato con alcuni dei principali festival musicali sul territorio siciliano andando a creare proprio una challenge tematica. In quel caso la variabile tempo è un fattore determinante per cui andiamo a coinvolgere i partecipanti in un modo innovativo e alternativo, dandogli la possibilità di generare un impatto sociale”.

“Così come le aziende, anche il festival ha interesse nel posizionarsi in modo all’avanguardia in termini di sostenibilità. Il nostro servizio guarda, da un lato, al vantaggio e al beneficio dell’azienda e dall’altro all’utente. L’utente diventa protagonista per creare poi un benessere collettivo”.

“Nel nostro percorso di crescita ci siamo interfacciati con diverse realtà che ci hanno permesso di crescere come incubatori o acceleratori. A gennaio selezionati come start up sostenibili da ENI e abbiamo partecipato a un percorso di accelerazione importante

Gabriele Zappalà ha poi sottolineato il carattere innovativo di questo progetto, sostenuto anche da Andrea Cantarella, che ha così commentato: “La nostra evoluzione non è stata lineare, anzi. Poter testare direttamente sul campo ed entrare in contatto con acceleratori, incubatori, lavorare con la Cattolica, l’Università di Catania, l’Eni, ci ha permesso di testare veramente tante caratteristiche del prodotto. Questi test ci hanno spinti a capire come la nostra innovatività debba puntare su una tecnologia che possa essere sicuramente d’impatto e movimentare le comunità”.

“Il nostro interesse è quello di fornire uno strumento che sia didattico, quindi imparare a fare la differenza giorno per giorno con le piccole azioni, il tutto puntando sulla tecnologia. Saremo i primi nel mercato ad utilizzare sia la blockchain per certificare le azioni, quindi, ogni volta verrà fatto una sorta di smart contract digitale, che certificherà che un’azione avvenuta in un luogo sia stata fatta esclusivamente da una persona”.

“Puntiamo anche e soprattutto alla nascita della community. Abbiamo visto che i trend di mercato si stanno spostando sempre di più sul valore del singolo all’interno della comunità. Negli ultimi due anni stiamo notando una maggiore attenzione verso l’aggregazione. La pandemia da Covid-19 è stata sicuramente un acceleratore in questo. Lavorare non più solamente sull’individuo, ma proprio sulla comunità intera che si va a declinare come azienda, associazione, comune o addirittura evento, anche per pochi giorni, ci permette di fornire da un lato degli strumenti utili per considerare cosa sta succedendo adesso. Stiamo puntando su un prodotto che non vada a creare una rivoluzione distruttiva, quindi, che non distrugga totalmente le abitudini, ma che anzi si affianchi a queste e che possa anche guidare semplicemente con l’utilizzo dello smartphone da un lato e di un gestionale dall’altro, le attività quotidiane.

“La nostra innovazione punta su un impatto sociale, quindi sulla società e anche sulla sostenibilità. L’interesse è quello di fornire uno strumento quotidiano che sia facile da utilizzare ma che nella sua semplicità possa permettere di raggiungere degli obiettivi. Sicuramente molto importante sarà la raccolta e gestione dei dati, perché in questo modo avremo la possibilità di mappare nel territorio, per esempio, i comuni più virtuosi. Stiamo testando infatti in questi giorni nella provincia di Catania, anche alla provincia di Palermo, la possibilità di offrire dei buoni pasto o buoni per il trasporto pubblico e capire come il comportamento cittadino possa cambiare grazie a uno stimolo esterno come la gamification.

Secondo Gabriele Zappalà il progetto non ha solo un impatto sociale, ma risponde anche al criterio della realizzabilità. Dal punto di vista del cliente è chiaro che la struttura di step coinvolge utenti, aziende, community ed è facilmente integrabile nella vita quotidiana delle persone, che possono usarlo senza alcun vincolo. Dal punto di vista tecnico la realizzabilità l’abbiamo già in parte testata attraverso il vecchio prodotto e con il nuovo abbiamo già un accordo con un fornitore e provvederemo presto a effettuare tutti gli investimenti possibili. Abbiamo vinto il progetto Resto al Sud e, quindi, adesso, abbiamo anche la realizzabilità finanziaria”.

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Romina Ferrante