Progetti

“Balamour”: quando turismo, cultura e digitale si incontrano

[digiplayer id="72464"] Turismo, cultura e digitale sono tre ambiti che, spesso, riescono a procedere di pari passo, come nel progetto "Balamour", presentato da Giulia Proietti Timperi al Premio Innovazione Sicilia. "Vivevo a Roma, ma poi Palermo mi ha preso il cuore": nata e cresciuta nella "città eterna", dal 2020 ha scelto di trasferirsi nel capoluogo siciliano, dando vita alla sua attività di promozione e valorizzazione del territorio. Il suo profilo Instagram ha oltre 42mila followers ed è lì che racconta luoghi ed esperienze, in un mi di foto, video, storytelling e informazione. Giulia è partita dalla sua esperienza nel mondo del marketing e della comunicazione, unendola alla passione per il patrimonio culturale siciliano: "Ho cercato di applicare tutte le mie skills di marketing e comunicazione al progetto, in cui racconto quotidianamente ciò che per me è la Sicilia, cioè che è Palermo - racconta - . Il mio obiettivo è togliere quel velo di oscurità che copre la Sicilia, togliendo gli stereotipi e restituendo un'immagine reale. La racconto in modo coinvolgente, attraverso foto, video e scritti". Quindi aggiunge: "Ho messo in campo ciò che ho imparato per unire turismo, digitale e cultura: sono tre ambiti che spesso non riescono a incontrarsi". Quando racconta il suo progetto, Giulia Proietti Timperi sottolinea che, a renderlo innovativo è il fatto che riesce a fare incontrare due mondi che, a volte, non riescono a incontrarsi: "Solitamente ci troviamo di fronte a due estremi: persone massimamente esperte di comunicazione che non si occupano della parte culturale della Sicilia o persone massimamente esperte di patrimonio culturale siciliano, che non hanno gli strumenti per saperlo comunicare. Balamour è il punto di incontro tra questi due mondi. Il mio obiettivo è restare autentica, vera e unire la concretezza della comunicazione e del marketing alla bellezza del territorio". Parlando dei suo progetto, Giulia pone anche l'accento su uno dei punti focali della Community di Innovation Island: l'importanza di poter fare networking: "L'impatto è già stato importante, ma potrebbe essere più grande, se ottenesse una visibilità maggiore: ci sono tanti progetti con cui fare network. In Sicilia a volte manca ma, quando c'è, genera una potenza incredibile". Il progetto Balamour e le parole di Giulia Proietti Timperi offrono numerosi spunti di riflessione. Raccontano la storia di chi ha scelto la Sicilia come terra d'adozione e ha scelto, soprattutto, di promuovere quella terra d'adozione. L'incontro tra digitale e turismo è sempre attuale e in continua evoluzione: l'innovazione gioca, come di consueto, il suo ruolo fondamentale, senza mai dimenticare che fare rete può essere una base per un successo ancora più concreto. Progetto: Balamour - Giulia Proietti Timperi Ambito Strategia S3: Turismo, Cultura e Beni Culturali Info: Instagram @balamour_

Greentech, il Mediterranean Innovation hub di Ragusa al via entro il 2025

[digiplayer id="72197" start="90"] I lavori sono partiti un anno fa e dovrebbero concludersi “non entro la metà del 2025”. Ecco il primo step di avanzamento per il Greentech Mediterranean Innovation Hub, progetto finanziato con 10,5 milioni di euro nell’ambito dell’iniziativa “ecosistemi innovazione al sud in contesti urbani marginalizzati”, promossa dal Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale, nell’ambito dei fondi stanziati dal Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR e costruito grazie ad una compagine di progetto che va dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa e dall’Università di Catania, dal Comune di Ragusa, da i3P, dall’Energy Center del Politecnico di Torino e dalla Fondazione Cesare e Doris Zipelli. “E’ un progetto ambizioso che si inserisce nella strategia di innovazione e digitalizzazione del territorio che è portata avanti dalla Banca”, ha spiegato Saverio Continella, ad della Banca a margine dell’inaugurazione della filiale di Cefalù della Baprg.   Un progetto di riqualificazione e conversione  Il progetto prevede la riqualificazione della ex sede della Banca di Italia di Ragusa in piazza Matteotti. Lo storico palazzo sarà restaurato e ristrutturato per essere trasformato in uno spazio, a basso impatto ambientale, funzionale ad ospitare uno dei più importanti poli italiani per il trasferimento tecnologico in ambito green ed agri-tech, con l’obiettivo di promuovere la ricerca accademica e favorire l’incontro tra capitale umano qualificato, per soddisfare i fabbisogni del mondo imprenditoriale, coinvolgendo i giovani e promuovendo le pari opportunità di genere, oltre che valorizzare i beni culturali e le esigenze del territorio. Le imprese da accompagnare Questo progetto accompagnerà lo sviluppo delle imprese applicando l’intelligenza artificiale agli ambiti di innovazione “greentech”, “agritech”, “green-energy”, “blue economy”, “mobility & logistics”, attraverso laboratori sulla competitività d’impresa, per la “realtà virtuale” e la “realtà aumentata”, osservatori su bandi europei, spazi di coworking. Al tempo stesso il polo si prefigge di favorire la nascita e la longevità di start-up e spin-off, per contrastare il fenomeno dello spopolamento giovanile e attrarre al Sud nuovi talenti.  L’Hub si inserisce in un particolare contesto socio-economico come quello della provincia di Ragusa che, secondo lo studio Cerved 2021, è al terzo posto in Italia per incidenza di imprese transitional (18,6% sul totale delle aziende ragusane, media italiana dell’8,3%), imprese ad alto potenziale di impatto ecologico, in una regione, quella siciliana, caratterizzata da una progressiva perdita di capitale umano, con il più elevato numero di giovani italiani tra i 18 e 24 anni che abbandonano prematuramente gli studi, un’elevata percentuale di NEET ed un basso tasso di formazione terziaria.

Cantonieri digitali, il progetto della Città metropolitana di Palermo per mettere in sicurezza le strade provinciali

[digiplayer id="71675"] Digitalizzare le strade provinciali di Palermo. E' il progetto che potremmo chiamare del cantoniere digitale, quello che Comune e Città Metropolitana vogliono realizzare con i fondi Pon Metro. Le strade della provincia di Palermo versano in condizioni disastrose e non c’è abbastanza personale per controllare quei percorsi e poi intervenire. Ed allora che si fa? Una strategia la disegna, ad alta voce, Nicola Vernuccio, dirigente generale della Città Metropolitana di Palermo, in pratica l’ente che ha assorbito le competenze dell’ormai ex provincia di Palermo. Città metropolitana va digitalizzata Vernuccio parte da un primo obiettivo strategico: “la Città Metropolitana è un ente che deve essere digitalizzato”.  Già questa è una scommessa di quelle da far tremare le vene. Le province, messe alla berlina tanti anni fa, a tutti gli effetti sono rimaste nel pieno dei loro poteri. Nessuna competenza è stata sottratta, sono semplicemente state ridotte le risorse finanziare ed è stato drasticamente ridotto il personale. Così, ne hanno fatto le spese I servizi sul territorio. Le strade provinciali prima di tutto.  Ce ne accorgiamo ogni volta che imbocchiamo un tratto di quei percorsi. Nessuna o scarsa manutenzione si alternano a voragini. E se la digitalizzazione dell’Ente è la strategia, uno dei suoi primi corollari è la sua applicazione proprio per la messa in sicurezza delle strade provinciali.  Adesso, infatti, la città metropolitana di Palermo vuole intervenire per mettere fino a questo scempio. E lo vuole fare con l’innovazione tecnologica prima di tutto. Pochi cantonieri, impossibili i controlli “Stiamo studiando la digitalizzazione delle strade provinciali. Nel 2008 questo ente poteva contare su  450 cantonieri, per 2200 chilometri di strade. In questo momento abbiamo venti cantonieri, e alcuni di loro sono soggetti alla legge 104, fatto che rende ancora più complicato il servizio”. Per Vernuccio è evidente che non si può pensare di riportare il livello occupazione a quelle dimensioni. Che fare, dunque? L’idea è quella di puntare al digitale, anzi al cantoniere digitale: attraverso i fondi del Pon Metro, insieme al Comune di Palermo che sarà l'ente capofila del progetto, “vogliamo fare un progetto per le strade provinciali, iniziando dale principali. Pensiamo a un progetto che sia prima di tutto una mappatura, che sfrutti l’intelligenza artificiale con telecamere digitali collegate a un sistema satellitare. Il tutto potrà essere affidato a una control room”, spiega Vernuccio. E’ una rivoluzione possibile che può offrire una infinita serie di vantaggi, dal controllo del manto stradale e delle sue criticità, dal controllo della pulizia delle strade, sino al monitoraggio dei rischi di dissesto idrogeologico. Oltre alla rete di telecamere e alla control room, tutto il Sistema che potremmo mettere in campo creerà una sorta di cantoniere digitale. A quel punto con una squadra di cantonieri specializzati, una piccola task force anche ridotta nelle dimensioni, sarà possibile intervenire sulle criticità in modo sicuro e rapido.

Agribusiness, Crédit Agricole Italia promuove l’innovazione come leva per la crescita sostenibile

Innovazione tecnologica sempre più strumento determinante per le imprese agricole e agroalimentari che devono affrontare le sfide della transizione ecologica e della sostenibilità: questo il focus dell’incontro “Agri Innovation Matching”, promosso a Catania da Crédit Agricole Italia con l’obiettivo di stabilire una connessione tra le startup che operano nel settore agroalimentare e una platea di aziende del territorio. Le startup intervenute hanno presentato soluzioni innovative e digitali negli ambiti dell’agricoltura di precisione (Finapp e IFarming), del tracciamento di filiera (Wenda) e della sostenibilità (Ener2Crowd). L'evento ha messo in luce il percorso di investimento verso la completa digitalizzazione che gli imprenditori del settore primario e della trasformazione alimentare perseguono, adottando strumentazione, soluzioni e processi innovativi a supporto della sostenibilità e della transizione energetica. "Crédit Agricole Italia – ha detto Michele Bocelli, Responsabile della Business Unit Agri-Agro di Crédit Agricole Italia – sostiene l’innovazione delle aziende dell’Agribusiness sia con la messa a disposizione di prodotti dedicati, sia in qualità di partner abilitatore per supportare il percorso di innovazione verso una agricoltura 4.0 e sostenibile. Gli incontri che promuoviamo con le aziende dei territori e con le start up ospitate presso i nostri Village by CA rappresentano momenti di utile confronto su soluzioni concrete e innovative." "Con questo progetto prende vita il percorso di innovazione di Crédit Agricole Italia per la Sicilia – ha aggiunto Andrea Riva, Responsabile Area Capital Market & Open Innovation di Crédit Agricole Italia –. Siamo orgogliosi di portare in questo territorio una selezione delle migliori idee accelerate nei nostri Village a supporto delle imprese, con le quali abbiamo l’ambizione di diventare partner di innovazione e sviluppo. Il percorso è solo all’inizio. Seguiranno presto altre iniziative rivolte ai giovani imprenditori e startupper della regione per dare vita ad un vero e proprio ecosistema di innovazione siciliano, che coinvolgerà soggetti pubblici e privati e porterà a dare vita ad uno dei nostri Le Village". Le Village by CA, hub dell'innovazione del gruppo Crédit Agricole, è un ecosistema aperto a sostegno del business e dell'innovazione del territorio: il suo obiettivo è aiutare le startup nella loro crescita a livello internazionale mediante un network che collega tutte le realtà coinvolte moltiplicando le opportunità di business per tutti. Il network offre la possibilità di attuare la trasformazione digitale in collaborazione con le startup residenti sperimentando modalità di lavoro nuove da integrare nel proprio modello di business attraverso l’open innovation.

Droni e robot per l’ex Fiat di Termini Imerese, l’idea di Sciara Holding 

Produrre droni e robot per il controllo di obiettivi sensibili e complessi a Termini Imerese riportando le produzioni attualmente tutte allocate in Cina. Ma anche aprire un'accademia per la formazione in termini di sicurezza cyber. Sono alcuni degli obiettivi di Sciara Holding, un insieme di società, che è entrata a fare parte del Consorzio Sud che ha presentato la domanda per partecipare al bando della zona industriale di Termini Imerese. I dettagli dell’operazione sono stati forniti dal Ceo di Sciara Holding, Fabio Bertolotti, partecipando ad un panel di Ecomondo sui brownfield in Italia ovvero gli stabilimenti industriali abbandonati.  Sciara Holding, cosa fanno “La Sciara Holding è l'ultima nata fra le nostre aziende e farà da coordinatrice per tutte le società di proprietà, partecipate o controllate, che si trovano in diverse nazioni, fra cui Ungheria, Stati Uniti, Regno Unito, Cina, Svizzera, Portogallo, in piccola parte Italia e altri Paesi”, ha spiegato Bertolotti, “la prima delle nostre aziende nasce nel 78, ed è stata per anni leader nella progettazione e costruzione di impianti per telecomunicazioni di radio e televisioni private. Pensate che, nei primi anni '90, oltre duemila radio europee trasmettevano con i nostri impianti”. Quindi il passaggio al settore informatico e nel 2000 “abbiamo cominciato a studiare in dettaglio l'universo della mobilità elettrica, informatica e tutto ciò che ruotava intorno” e “grazie alla H4Research, siamo arrivati addirittura nello Spazio, con la messa in orbita di satelliti per la sperimentazione di nuove tecnologie nell' ambito dell'osservazione della Terra e delle telecomunicazioni”. “Grazie a queste esperienze”, ha spiegato Bertolotti,  “abbiamo creato robot -da tutti conosciuti come Droni- aerei, marini e terrestri, in grado di interagire fra loro per lo svolgimento di obiettivi complessi”. Da oltre un ventennio, tutta la produzione si svolge prevalentemente in Cina, mediante alcune aziende partner o controllate. “Parlando di Termini”, spiega, “il nostro obiettivo primario consiste nel riportare in Italia la produzione. Gli spazi sono idonei, si possono creare diverse linee di produzione orizzontali variabili da 30 fino a 200 metri di lunghezza, con le quali produrre un prodotto finito realmente Made in Italy”. Dai robot alle moto elettriche fino ai sensori “In queste catene di produzione realizzeremo: robot aerei, marini e terrestri, moto elettriche, scooter, batterie al sale, componentistica, sensori e tanto altro”, ha detto ancora Bertolotti che ha anche fornito qualche dettaglio sul piano occupazionale previsto dalla proposta. “Sono previste inizialmente circa 25/30 linee produttive, con una media di circa 9 operatori a linea su tre turni, per un complessivo occupazionale di circa 675/810 dipendenti”, ha detto. All’interno della Sciara Holding si sono sviluppati anche altri campi nel tempo come quello della Cyber sicurezza applicata anche alla sicurezza in azienda. A Termini è prevista anche una accademia di formazione su questi temi. “ne consegue che l'apporto di Sciara all'interno del Progetto Sud, oltre a garantire un piano occupazionale minimo di circa 800/1.100 dipendenti e un conseguente investimento economico non inferiore ai 275/350 milioni di euro se si considera anche l'acquisto delle materie prime, può assolvere al processo di riqualificazione industriale, oltre che dare nuova linfa e speranza a un territorio ferito ma che, nonostante tutto, può e deve farcela per i nostri figli”, ha aggiunto.  Ancora una settimana per la scadenza del bando Ancora poco più di una settimana per la nuova scadenza del bando per l’area ex Blutec di Termini Imerese. Vertenza ormai che ha più di dieci anni (lo stabilimento ex Fiat ha chiuso la produzione nel 2011) e finora mai risolta se non con proroghe di cassa integrazione per i lavoratori e mai con un vero rilancio. Il bando, in realtà, dopo una prima proroga si era chiuso il 4 ottobre con la presentazione di tre domande per l’area ma la struttura commissariale dopo un mese ha riaperto i termini portando la scadenza al quattro di dicembre. Le tre domande che sono giunte al tavolo dei commissari sono quella di Ross Pelligra, l’imprenditore italo australiano patron del Catania Calcio, che vorrebbe realizzare anche valorizzazione immobiliare del sito; una domanda da parte di un imprenditore di Termini Imerese attivo nel settore della nautica da diporto interessato, però, ad uno solo dei tre stabilimenti che compongono il complesso e la domanda del Consorzio Sud, un insieme di imprese che da tempo ha puntato gli occhi sulla zona industriale in provincia di Palermo per un progetto di economia circolare.