Il futuro dei semiconduttori passa per Catania con l’European Chips-Act
News - 03/12/2023
di Redazione Fast News
Catania si appresta a diventare un punto nevralgico nell’ambito della ricerca e dello sviluppo tecnologico avanzato grazie a un imponente investimento da circa 200 milioni di euro. Questo progetto, che vede il coinvolgimento di fondi europei e nazionali, si concentrerà sullo sviluppo di chip di potenza, resistente ad alte temperature, fondamentali per applicazioni in settori chiave come motori elettrici, energie rinnovabili, laser e aerospazio.
L’Italia, in collaborazione con Svezia, Finlandia e Polonia, si candida a ricevere un finanziamento nell’ambito del Chips Act europeo, un’iniziativa volta a rafforzare la competitività tecnologica dell’UE di fronte agli investimenti massicci di Stati Uniti e Cina. Il progetto, focalizzato sui chip di potenza, un settore aggiunto su sollecitazione dell’Italia, mira a ottenere una parte significativa del fondo comunitario, che complessivamente ammonta a 1,67 miliardi di euro. Il piano, che si articola su tre pilastri fondamentali, prevede il finanziamento di Linee Pilota, infrastrutture di ricerca avanzate per i microchip.
Tecnologia innovativa e materiali avanzati
A differenza dei tradizionali chip in silicio, i chip di potenza si avvalgono di materiali come il carburo di silicio, che offrono prestazioni superiori ad alte temperature. Questa tecnologia si rivela cruciale per il progresso in ambiti come l’automotive, le reti energetiche e l’aerospazio. La presenza già consolidata di St a Catania pone l’Italia in una posizione di forza in questo settore innovativo.
Sinergia tra pubblico e privato
L’investimento totale, stimato in circa 400 milioni di euro, vedrà una collaborazione sinergica tra fondi UE, nazionali e privati. I privati contribuiranno con il 10% dell’investimento, apportando risorse tecnologiche e umane fondamentali. L’impianto, la cui operatività è prevista per l’inizio del 2025, rappresenterà un avanzamento significativo nella strategia italiana per i chip.
Nel contesto di questa iniziativa, l’Italia ha giocato un ruolo chiave per inserire una quarta Linea Pilota, destinata a Catania, nell’infrastruttura Beyond–Nano realizzata presso l’IMM–CNR. Questo progetto si avvale infatti del cofinanziamento della Regione Sicilia, del MUR e del CNR, ed è incentrato su semiconduttori di nuova generazione come il carburo di silicio e il nitruro di gallio.
Un approccio focalizzato e realistico
Di fronte alla competizione globale per l’attrazione di megafabbriche di semiconduttori, l’Italia sceglie un percorso focalizzato su nicchie in cui possiede vantaggi competitivi. Questo approccio, meno ambizioso ma più realistico, si integra con iniziative come il credito di imposta per la ricerca e la creazione del centro per il design dei semiconduttori a Pavia.
La Linea Pilota di Catania sarà dedicata allo sviluppo di dispositivi di potenza e radiofrequenza basati su questi avanzati semiconduttori. L’obiettivo è quello di esplorare nuovi orizzonti in settori cruciali quali i veicoli elettrici, le energie rinnovabili, le comunicazioni wireless e i sistemi di comunicazione 5G/6G. Con un budget previsto di circa 420 milioni di euro, finanziati da fondi europei, statali e privati, Catania si posiziona in prima linea nel panorama europeo della ricerca sui semiconduttori.
Prospettive e sfide
Mentre il fondo da 3,3 miliardi creato dal governo Draghi nel 2022 diventa operativo, l’Italia si prepara a erogare contributi a fondo perduto per attirare investimenti nel settore. La capacità dell’Italia di attrarre stabilimenti produttivi rimane una questione aperta, ma l’attenzione si concentra su settori specifici in cui il Paese può effettivamente eccellere.
Il commento di Edy Tamajo
“Un risultato strepitoso per il nostro territorio, dalle straordinarie ricadute in termini di sviluppo tecnologico e incremento occupazionale su profili con alta professionalità. Risultato che non sarebbe stato possibile ottenere senza l’avvio, nel 2021, del progetto di potenziamento infrastrutturale Beyond–Nano, inserito nella programmazione dell’Assessorato regionale attività produttive relativamente all’impiego delle risorse del P.O. FESR 2014–2020”
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