“Addestrare gli algoritmi per un futuro digitale inclusivo”, la vision di Razzante
News - 16/06/2025
di Piero Messina
Addestrare gli algoritmi contro le discriminazioni e le fake news. L’Intelligenza artificiale deve mettere l’uomo al centro di tutto per un futuro digitale e sociale più inclusivo, civile e democratico. E’ la missione possibile di Ruben Razzante, docente alla Cattolica di Milano e consulente delle commissione contro il razzismo e la violenza del Senato della Repubblica.
Presentato a Palermo il saggio di Ruben Razzante
Il docente e giornalista ha presentato a Palermo, nelle sede di Sicindustria, il suo ultimo saggio: “L’Algoritmo dell’Uguaglianza”. Per Razzante, “il concetto di eguaglianza è fondamentale nell’implementazione degli algoritmi di queste nuove tecnologie. L’Intelligenza artificiale aiuta e stimola il progresso della nostra società ed è quindi fondamentale che chi costruisce gli algoritmi si ponga il problema dell’eguaglianza nell’accesso e nella fruizione di queste potenzialità”. Per Razzante, la sfera dell’intelligenza artificiale deve essere costruita in modo pluralista e per fare questo serve un accordo tra i player del mondo delle tecnologie, le autorità statali e la società.
Razzante, “sfida AI fondamentale per progresso della società”
Studioso e docente di Diritto dell’informazione all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Ruzzante – con questo ennesimo saggio – ha realizzato una raccolta di saggi che vuole essere un utile contributo alla questione quanto mai urgente del progresso dell’Intelligenza artificiale come strumento di contrasto alle discriminazioni e volàno di una nuova coesione sociale globale. A ciascuno dei coautori è stato chiesto di svolgere riflessioni attinenti al proprio ambito di impegno professionale, aziendale e istituzionale, seguendo un approccio costruttivo e responsabile all’uso dell’Ai, al fine di mostrare come gli algoritmi possano armonizzarsi con i valori e i diritti fondamentali dell’uomo.
Per Ruzzante, “Ci vogliono risorse, ci vogliono finanziamenti, ci vuole una governance illuminata, ci vuole tanta cultura digitale, ci vogliono i codici deontologici che devono disciplinare per le singole professioni l’uso dell’intelligenza artificiale e ci vuole tanta formazione nelle scuole, nelle università, per far crescere la cultura dell’intelligenza artificiale, democratizzare il dibattito, coinvolgere tutti i cittadini in questa trasformazione digitale, non solo dal punto di vista degli usi concreti dell’AI, ma anche della conoscenza approfondita della stessa. È una scommessa democratica questa, non è una scommessa per addetti ai lavori, è importante che le istituzioni coinvolgano di più i cittadini in questa scommessa che è decisiva per il futuro del Paese.
L’addestramento degli algoritmi? Emendamento al Senato
“L’obiettivo dell’addestramento” degli algoritmi al contrasto delle discriminazioni “è contenuto in un emendamento che abbiamo presentato come commissione straordinaria anti-odio presieduta al Senato dalla senatrice a vita Liliana Segre perché riteniamo che l’addestramento degli algoritmi sia fondamentale per evitare distorsioni, per combattere le discriminazioni, per sconfiggere i pregiudizi che inevitabilmente ci sono nell’intelligenza artificiale e che sono l’amplificazione dei pregiudizi che esistono nella vita reale”. “Quindi nel disegno di legge in discussione alla Camera, già approvato al Senato, noi speriamo che possa essere recepita questa nostra proposta che imporrebbe ai costruttori di soluzioni di intelligenza artificiale di porsi anche questo problema, come disciplinare l’uso dell’intelligenza artificiale rispettando l’obbligo di addestrare gli algoritmi e quindi di tutelare la persona dalle discriminazioni”, ha sottolineato il docente.
Tricoli, “da AI enormi potenzialità per mondo dell’informazione”
A fare gli onori di casa a Palermo ci ha pensato Nino Salerno, delegato all’internazionalizzazione per Sicindustria. Il dibattito è stato moderato da una firma prestigiosa del giornalismo italiano, Fabio Tricoli. Dall’anchorman del gruppo Mediaset arriva una riflessione sul giornalismo e Intelligenza artificiale. “L’intelligenza artificiale è già entrata nelle nostre redazioni, e non potrebbe essere altrimenti visto che le nuove tecnologie stanno cambiando ogni lavoro. Di sicuro, dobbiamo essere bravi a cogliere le enormi potenzialità che l’AI offre per fare informazione”, ha detto Tricoli che però ha ricordato la necessità di un meccanismo regolatore che eviti il consolidarsi di posizioni predominanti.