La Farnesina premia Superti-Furga per la cooperazione scientifica internazionale

Il biologo molecolare Giulio Superti-Furga, direttore scientifico della Fondazione Ri.MED, è stato insignito dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale del “Premio Cooperazione Scientifica Bilaterale Italiana”, un riconoscimento che celebra gli scienziati italiani distintisi all’estero per contributi di rilievo alla scienza e alla tecnologia.

La cerimonia si è svolta a Napoli, durante la Conferenza degli Addetti Scientifici intitolata “La diplomazia scientifica al servizio della Crescita”, alla presenza dei ministri Antonio Tajani (Affari Esteri) e Anna Maria Bernini (Ricerca).

Un riconoscimento al talento italiano

Superti-Furga, che è anche direttore scientifico del CeMM – Centro di Medicina Molecolare dell’Accademia Austriaca delle Scienze, è stato segnalato dall’Ambasciata italiana a Vienna come uno dei maggiori esponenti europei nel campo della biologia molecolare e della medicina sistemica.

Con oltre 40 brevetti e la creazione di 5 startup biotech, ha contribuito in modo decisivo a sviluppare innovazione e cooperazione internazionale. Nel 2024 ha ricevuto il riconoscimento come Innovatore dell’Anno dal Premio Innovazione Sicilia. Accanto a lui è stata premiata Elisabetta Barberio, scienziata di spicco nel settore della fisica delle particelle.

“Ingegno e fantasia vera risorsa del nostro Paese”

L’ingegno e la fantasia sono la vera risorsa del nostro Paese: ogni euro investito in ricerca moltiplica il proprio valore nell’interesse collettivo”, ha dichiarato Superti-Furga ricevendo il premio.

“È per me un grandissimo onore ricevere questo premio proprio nel momento in cui il progetto del Centro di ricerca Ri.MED, che avrò l’onore di dirigere, si avvia a diventare realtà in Sicilia. La ricerca non deve conoscere confini: la costruzione di reti di collaborazione con altri Paesi è fondamentale, ma il nostro obiettivo è ancora più ambizioso: creare un centro veramente globale, capace di attrarre talenti da tutto il mondo. La nostra aspirazione è che il Ri.MED diventi un faro, in grado di guidare e ispirare persone e iniziative diverse: dalla ricerca alle start-up, dall’industria della salute a quella enogastronomica, dal turismo culturale a quello sanitario. Tutto questo, animato da un approccio innovativo ispirato alla visione One Health, che integra la salute, società e ambiente”.

Il futuro del Centro di ricerca Ri.MED

Il nuovo Centro di ricerca Ri.MED in costruzione a Palermo, destinato a diventare un polo di riferimento mondiale. Il progetto, che sarà completato entro il 2026, prevede 17.000 mq di laboratori e circa 600 posti di lavoro qualificati.

Il centro sorgerà accanto al nuovo ospedale IRCCS ISMETT, creando un cluster integrato tra ricerca e cura per un trasferimento rapido delle scoperte scientifiche al letto del paziente.

Attualmente, Ri.MED conta un centinaio di ricercatori, di cui il 62% donne, e rappresenta già oggi un attrattore di talenti: circa il 20% dei suoi scienziati sono siciliani rientrati dall’estero, mentre altri provengono da diversi Paesi.

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