Design digitale e AI, dai limiti alle opportunità: più impari, meno temi

Due approcci diversi – ma anche complementari – che trovano un punto d’incontro sull’evoluzione del design digitale e sulle tecnologie che accompagnano quella visione. Sono gli approcci di Gaia Zuccaro e Guido Callegari, che abbiamo intervistato in occasione della prima edizione palermitana dei Digital Design Days. Vi proponiamo i loro contributi in un unico approfondimento, ispirati dalla definizione che Callegari ha dato dell’atmosfera dei DDDx Palermo: “mashup”, termine che racchiude in sé una contaminazione positiva di idee e visioni.

Gaia Zuccaro, UI & Interaction Designer di Talent Garden, sottolinea l’importanza di trasformare i limiti dell’intelligenza artificiale in occasioni di crescita, ricordando che “più impari, meno temi”. Guido Callegari, Creative Partner di Runway, tra creatività e tecnica rinforza il valore della condivisione, che genera ispirazione e nuove prospettive.

Gaia Zuccaro: imparare per temere meno

Zuccaro lavora sul confine tra esperienza utente, accessibilità e nuove identità di brand. La sua prospettiva si radica in un’idea semplice: conoscere significa ridurre la paura.

Gaia Zuccaro

In merito al suo intervento durante i DDDx Palermo, spiega: “Io ho scelto di parlare di UI quindi di progettazione di interfacce e AI perché sono il mio pane quotidiano. Però volevo mettere un po’ di “alert” sul fatto che l’intelligenza artificiale non sia solo una grande opportunità, ma abbia anche dei limiti. E, proprio in quei limiti, nascono opportunità per noi. Volevo che questo fosse quello che si poteva portare a casa il pubblico. Più impari, meno temi. Più facciamo eventi di formazione, di condivisione, dove andiamo a vedere che cosa sta succedendo nel mondo, meno abbiamo paura del mondo”.

Guido Callegari, ponte tra ingegnere e creativo

Con oltre 15 anni di esperienza nella comunicazione e nella produzione video, Callegari è “il ponte tra l’ingegnere e il creativo”. Specializzato nell’uso dell’AI generativa per la produzione video, è primo Creative Partner italiano di Runway, oltre che Creative Partner di Luma, Freepik, Minimax, Pika e Kling.

Guido Callegari

La chiave sta nell’incontro tra linguaggi e competenze: “Ispira sempre quanto le persone fanno loro, interiorizzano e ripropongono. Quanto portano a casa l’idea, magari il progetto che faccio vedere, quell’innovazione tecnica. Insegnamento e ispirazione questo sempre. Mash up, forse è il termine che mi rende di più il contesto e che meglio descrive l’esperienza dei Digital Design Days”.

Creatività, sperimentazione e tecnica

Da un lato Zuccaro invita a leggere i limiti dell’AI come occasione di crescita, dall’altro Callegari mette in luce il potere dell’ibridazione tra tecnica e creatività. Entrambi convergono su una visione che mette al centro la formazione, la responsabilità e un’adozione etica e trasparente dell’intelligenza artificiale. È da questa convergenza che nascono nuove pratiche, capaci di sostenere sia la creatività individuale che l’innovazione collettiva.

Queste riflessioni, e molte altre, hanno trovato spazio ai Digital Design Days di Palermo, ospitati ai Cantieri Culturali alla Zisa. Una prima edizione siciliana che ha portato in città grandi nomi del design digitale, da David Carson a Dot Lung, da Dust Leblanc a Betty Zhiqin Lu, e ha trasformato Palermo in un laboratorio di futuro, con oltre mille presenze e un programma dedicato a AI, tecnologie immersive, storytelling e sostenibilità.

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