Ri.MED, Aquilanti: “Il nuovo centro operativo dal 2027, in futuro servirà il sostegno del governo”

Il nuovo centro di ricerca della Fondazione Ri.MED, in costruzione a Carini, entrerà in funzione nel 2027. Avrà tre anni di autonomia finanziaria per avviare le attività e assumere ricercatori gradualmente. Dopo questa fase iniziale, però, sarà fondamentale “che continui il sostegno economico da parte del governo nazionale che ha già investito quasi 500 milioni nella Fondazione nel suo complesso”.

Lo ha dichiarato Paolo Aquilanti, presidente della Fondazione Ri.MED, durante la tavola rotonda “Biologia su misura: quando la scienza progetta la salute”, che si è svolto ieri, mercoledì 15 ottobre, a Palazzo dei Normanni, a Palermo. L’incontro, di taglio sia divulgativo che istituzionale, è stato organizzato dalla Fondazione come anteprima del Simposio Scientifico Ri.MED “Engineering Biology for Next-Gen Medicine”, inaugurato oggi (giovedì 16) nel capoluogo siciliano.

Un polo internazionale tra ricerca e cura

“Con il nuovo Centro Ri.MED e il futuro ISMETT” – ha proseguito Aquilanti – “la Sicilia può diventare un polo internazionale dove ricerca e cura si incontrano, generando valore scientifico, economico e sociale per il territorio, ma il progetto deve continuare ad essere sostenuto dalle istituzioni nazionali”.

Infine, Aquilanti ha sottolineato: “Sarà necessario un sostegno analogo a quello che viene dato a centri di ricerca presenti in Italia come, ad esempio, Human Technopole a Milano che può contare su un finanziamento permanente”.

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