Rapporto Sud Innovation 2025: cresce l’ecosistema, nasce nuovo indice di competitività

Presentato al Sud Innovation Summit 2025 il Rapporto Sud Innovation, che introduce il Sud Innovation Competitiveness Index (SICI): un indicatore inedito per misurare la competitività del Mezzogiorno, tra crescita, capitale umano e attrattività territoriale.

Un nuovo strumento per misurare la competitività

Il Sud si muove con forza nel panorama dell’innovazione italiana. È quanto emerge dal Rapporto “Sud Innovation 2025 – Attrattività e Competitività del Mezzogiorno”, presentato durante la terza edizione del Sud Innovation Summit, dedicata al tema “AI for Future”.

Curato da Sud Innovation APS con il contributo di dieci atenei del Sud, del Politecnico di Milano e di Growth Capital, il documento è frutto di un lavoro congiunto tra accademia, ricerca e impresa e introduce il Sud Innovation Competitiveness Index (SICI), il primo indicatore sistematico che misura la capacità competitiva dei territori meridionali in base a innovazione, capitale umano e attrattività.

Numeri record per le startup del Sud

Tra il 2017 e il luglio 2025, le startup nate nel Mezzogiorno hanno raccolto 289,9 milioni di euro in 107 round di investimento, generando oltre 700 posti di lavoro e un tasso medio di crescita del 102% tra il 2020 e il 2023.

La Campania guida la classifica con il 38% dei capitali raccolti, seguita da Puglia (26%), Sicilia (14%) e Calabria (9%). Il 2024 è stato un anno record per il venture capital nel Sud Italia, con 66 milioni di euro raccolti, mentre nel primo semestre 2025 si contano già 57 milioni investiti.

Tra le operazioni più significative: HUI (Serie A, 25 milioni, 2024), Sibill (Serie A, 12 milioni, 2025), UnoBravo (Serie A, 17 milioni, 2022) e HT Materials Science (Serie A, 14 milioni, 2023).

Il Mezzogiorno come laboratorio competitivo

Il Rapporto evidenzia che l’attrattività è la chiave per trasformare la crescita in competitività strutturale. Il SICI analizza il Mezzogiorno attraverso quattro pilastri: innovazione e imprenditorialità, capitali per l’innovazione, governance e competitività, inclusione-sostenibilità-resilienza.

Secondo i risultati, Campania e Abruzzo superano la media italiana, mentre Puglia e Sicilia si collocano sopra la media del Mezzogiorno, con progressi significativi nell’attrazione di investimenti esteri e nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Sardegna, Basilicata e Calabria mostrano valori intermedi, mentre il Molise registra i risultati più bassi.

Salto di qualità per il Sud

Il Rapporto è la prosecuzione naturale di un percorso iniziato nel 2024 – spiega Roberto Ruggeri, presidente di Sud Innovation APS –. Con il SICI compiamo un salto di qualità, creando uno strumento innovativo per leggere il presente e orientare il futuro dell’innovazione nel Sud Italia. Il nostro obiettivo è offrire un punto di riferimento a chi lavora alla trasformazione del Mezzogiorno: pubbliche amministrazioni, investitori, corporate, università e policy maker”.

Baglieri: “Una base oggettiva per interpretare la competitività”

Il SICI rappresenta uno strumento di analisi e valutazione fondato su trasparenza e rigore scientifico – sottolinea Daniela Baglieri, professoressa ordinaria all’Università di Messina –. Offriamo a istituzioni, imprese e investitori una base oggettiva per individuare punti di forza e margini di miglioramento, così da orientare strategie di sviluppo sostenibile nel lungo periodo.”

Messeni Petruzzelli: “Sud cresce trattenendo talenti e imprese”

L’attrattività è la condizione necessaria per generare valore duraturo – osserva Antonio Messeni Petruzzelli, professore al Politecnico di Bari –. Il Mezzogiorno può crescere costruendo ecosistemi dove ricerca, impresa e territorio evolvono insieme, creando ambienti dinamici e competitivi”.

Sfide aperte e proposte per il futuro

Nonostante i progressi, il Rapporto segnala alcune criticità strutturali: fuga di capitale umano, frammentazione industriale, debole integrazione tra ricerca e impresa e difficoltà nell’accesso ai capitali per la crescita. Per superare questi ostacoli, il documento propone cinque direttrici strategiche:

  • creare un continuum finanziario per accompagnare le imprese innovative;
  • valorizzare e trattenere i talenti locali;
  • potenziare le infrastrutture immateriali e gli uffici di trasferimento tecnologico;
  • sviluppare hub territoriali integrati;
  • introdurre incentivi fiscali mirati, come il “Superbonus Innovazione per il Sud”, pensato per favorire investimenti in startup e progetti di co-sviluppo tecnologico.

Il Mezzogiorno non deve più essere percepito come un territorio in ritardo – conclude Ruggeri –. Ha le competenze e le risorse per diventare un vero laboratorio competitivo di innovazione, capace di integrare ricerca, filiere produttive e vocazioni territoriali“.

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