Nomadi digitali e innovazione come leva del cambiamento, Dagnino: “Riportiamo i talenti in Sicilia”
Premio Innovazione Sicilia - 26/11/2025
di Redazione
Dal fondo per l’editoria digitale al sostegno alle startup innovative, fino alla misura Sicily Working e agli incentivi fiscali per chi rientra dall’estero: l’Assessore per l’Economia Alessandro Dagnino delinea la strategia della Regione Siciliana per fare dell’innovazione il motore di sviluppo, trattenere i giovani e attrarre nuovi professionisti.
Giovani, innovazione e comunicazione
Nel corso della giornata conclusiva del Premio Innovazione Sicilia 2025, l’Assessore Dagnino ha tracciato una linea chiara: l’innovazione non è un capitolo a parte delle politiche regionali, ma un asse trasversale che riguarda lavoro, imprese, comunicazione e rientro dei talenti.
“Il governo regionale è molto sensibile al mondo dei giovani, al mondo della comunicazione, al mondo dell’innovazione digitale“, sottolinea, ricordando come negli ultimi mesi la Regione abbia messo in campo numerose misure per sostenere chi sperimenta nuovi linguaggi, nuovi modelli d’impresa e nuove forme di lavoro.
L’obiettivo è duplice: da un lato rafforzare l’ecosistema dell’innovazione che si sta consolidando in Sicilia, dall’altro tradurre questa spinta in ricadute concrete per l’economia reale e per le comunità locali.
Un fondo per l’editoria digitale e la comunicazione
Uno dei fronti su cui il governo regionale ha scelto di intervenire riguarda il mondo dell’editoria e dell’informazione digitale. “C’è un fondo per l’editoria che abbiamo portato all’attenzione della Commissione Bilancio dell’Aula e per il quale si è appena votato. Speriamo che in questa occasione parlamentare potrà essere finalmente introdotto”, sottolinea l’Assessore.
Si tratta di una misura che punta a dare sostegno a un intero mondo di editori digitali, di giovani, ma anche a “tutto il settore della comunicazione siciliana la cui attività è di grande importanza per la politica, per l’economia, per la società”.
In questo quadro, l’editoria non viene considerata soltanto un settore economico, ma un infrastruttura democratica e un abilitatore di innovazione: informare, raccontare e rendere visibili esperienze d’eccellenza significa creare un terreno più fertile per nuove iniziative, favorire trasparenza e alimentare il confronto pubblico sulle scelte che riguardano lo sviluppo dell’isola.
Startup innovative e sostegno alle nuove imprese
L’attenzione all’ecosistema dell’innovazione passa anche da misure dedicate alle startup innovative. “Altre iniziative sono legate al supporto per le startup innovative. Abbiamo previsto importanti misure nell’ambito dell’Irfis“, spiega Dagnino. L’obiettivo è rendere la Sicilia un luogo in cui aprire una nuova impresa tecnologica sia non solo possibile, ma conveniente, grazie a: strumenti fiscali che alleggeriscono il carico iniziale sui nuovi imprenditori; risorse dedicate all’innovazione digitale, in grado di accompagnare i progetti nelle fasi più delicate; un contesto istituzionale che riconosca il ruolo delle startup come motore di trasformazione dei settori produttivi tradizionali.
Sicily Working e nomadi digitali
Un altro tassello della strategia riguarda il lavoro da remoto e l’attrazione di nomadi digitali. “Guardiamo anche ai nomadi digitali: abbiamo infatti introdotto nel disegno di legge di stabilità regionale una misura molto importante, innovativa, che viene chiamata Sicily Working“, sottolinea Dagnino.
La misura prevede un sostegno economico alle imprese che consentono ai propri dipendenti, pur avendo sede fuori dalla Sicilia, di lavorare da remoto. Si tratta di un cambio di prospettiva significativo: non si cerca soltanto di trattenere chi è già sul territorio, ma si punta a portare nuovi lavoratori – spesso altamente specializzati – in Sicilia, consentendo loro di mantenere le proprie posizioni lavorative.
Per rendere questo progetto credibile e sostenibile nel tempo, la Regione ha previsto anche “una dotazione finanziaria finalizzata a sostenere la creazione di coworking, anche in cofinanziamento con soggetti privati, nell’ambito soprattutto delle aree interne, per sostenere il mondo dei nomadi digitali”.
L’idea è chiara: unire qualità della vita, infrastrutture digitali e spazi condivisi per il lavoro professionale, così da trasformare paesi e centri minori in luoghi attrattivi per chi lavora nel digitale e nella conoscenza. In questo modo, l’innovazione diventa anche strumento di riequilibrio territoriale, contrastando lo spopolamento delle zone interne.
Il rientro dei talenti in Sicilia
Dagnino introduce poi una misura di cui si è ancora parlato poco, ma che può incidere in modo significativo sui flussi di rientro. Quei giovani e quei lavoratori di tutti i settori che hanno deciso di andare a investire in imprese e in aziende estere, e che quindi hanno dovuto trasferire all’estero la loro residenza, e che decidono di tornare in Sicilia, “eventualmente portando le loro competenze o continuando a lavorare da remoto per le loro aziende, ricevono la restituzione per tre anni del 50% dell’Irpef versata“.
Si tratta di uno sconto pari alla metà dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, che può rappresentare un incentivo concreto sia per i lavoratori sia per le imprese che vogliono puntare su di loro.
Questa misura si inserisce in un quadro più ampio di politiche che mirano a trasformare la fuga dei cervelli in un movimento di ritorno dei talenti, capace di riportare in Sicilia: competenze maturate in contesti internazionali; reti professionali e relazioni costruite all’estero; capacità di innovare processi, prodotti e servizi.
Ecosistema complesso e orientato al futuro
L’intervista si inserisce del Premio Innovazione Sicilia, un ecosistema dell’innovazione, forse un po’ un mondo a parte, ma che vuole essere il mondo di domani. Fondo per l’editoria, sostegno alle startup innovative, misure per i nomadi digitali e incentivi fiscali per il rientro dei talenti compongono un mosaico che, se attuato in modo coerente, può contribuire a ridefinire il ruolo della Sicilia nello scenario del Mediterraneo, non solo come luogo di attrazione turistica, ma come hub di competenze, lavoro qualificato e innovazione.
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