Longeviva, HydroAiMesh e ApeForest: come i Vincitori Early del PIS25 guidano il cambiamento
Premio Innovazione Sicilia - 28/11/2025
di Luisa Cassarà
Tre realtà emergenti mostrano come innovazione tecnologica, sostenibilità e nuovi modelli digitali possano cambiare settori cruciali come salute, risorse idriche e tutela degli ecosistemi. Ecco chi sono Longeviva, HydroAiMesh e Apeforest, vincitori Early Stage del Premio Innovazione Sicilia 2025.
Soluzioni innovative per salute, acqua e natura
L’edizione 2025 del Premio Innovazione Sicilia conferma la vitalità di un ecosistema capace di generare soluzioni concrete a sfide che coinvolgono salute, risorse idriche ed equilibrio degli ecosistemi. Per la categoria Early Stage sono salite sul podio tre realtà che affrontano problemi diversi ma accomunate dallo stesso principio: trasformare la tecnologia in uno strumento capace di produrre impatto reale.
Longeviva, al primo posto, HydroAiMesh al secondo e ApeForest, al terzo, propongono modelli nuovi, scalabili e misurabili, che puntano a cambiare il modo in cui ci prendiamo cura della nostra salute, gestiamo l’acqua e proteggiamo la biodiversità. La loro vittoria non racconta solo tre casi di successo, ma indica la direzione in cui l’innovazione può e deve muoversi.
Longeviva, la salute preventiva diventa scalabile
Il primo posto va a Longeviva, la piattaforma che rende scalabile l’expertise dei professionisti della longevità. L’idea nasce da un problema concreto: figure come nutrizionisti, psicologi e personal trainer vendono tempo, non competenze. Questo limita la capacità di presa in carico, i ricavi e l’efficienza, con una quota di tempo non fatturabile che può toccare il 50%.
Longeviva introduce un modello che rende scalabile l’attività dei professionisti grazie all’IA e a un sistema di percorsi digitalizzati. Il cuore della piattaforma è il Composer, lo strumento che permette al professionista di creare una sola volta il proprio metodo, trasformato poi in un percorso guidato – i Rituali – che l’utente può seguire in autonomia.
I percorsi vengono distribuiti attraverso una bio social personalizzata (Longeviva Link), mentre l’intelligenza artificiale gestisce follow-up, motivazione, monitoraggio del sonno, dello stress e altri indicatori. Il professionista, così, “lavora una volta e scala per sempre”.
La piattaforma ha già raccolto segnali rilevanti: 13mila membri nella community in 4 mesi e 25 professionisti pronti a testare il sistema. La visione è chiara: diventare il livello esperienziale che alimenta la salute preventiva in Europa. Il team fondatore comprende Paolo Ferone, Calogero Immordino, Simone Censuales, Gaia Pupella e Beatrice Ferone.
Le reti idriche intelligenti di HydroAiMesh
Secondo posto per HydroAiMesh, un progetto pensato per affrontare una delle emergenze più critiche della Sicilia: la dispersione idrica, che raggiunge il 52,3%, contro una media nazionale del 42%.

Le reti idriche tradizionali soffrono di cecità operativa, frammentazione del controllo, rigidità, assenza di storico e scarsa capacità predittiva. La risposta di HydroAiMesh, fondata da Gerlando Maggio, è una rete intelligente basata su moduli hydroNode che comunicano tra loro in una rete Mesh, monitorando condotte, vasche, pompe e pozzi.
La tecnologia combina sensori distribuiti e algoritmi predittivi per:
- garantire visibilità in tempo reale 24/7
- rilevare anomalie e perdite
- automatizzare processi e ridurre interventi manuali
- ottimizzare i cicli di pompaggio, riducendo costi energetici e CO₂
L’infrastruttura è pensata per enti gestori, consorzi di bonifica e agricoltura di precisione. Un progetto pilota ha confermato la solidità della soluzione: in 48 ore, una rete tradizionale è diventata una smart infrastructure, individuando rapidamente una perdita da 1 m³/ora e un guasto a una pompa sommersa. L’obiettivo è ridurre le perdite tra il 20% e il 60%, migliorando resilienza e sostenibilità delle reti idriche.
ApeForest, riforestazione tracciabile e biodiversità
Il terzo posto premia ApeForest, una piattaforma che affronta una delle sfide più complesse a livello globale: la perdita di biodiversità causata dalla deforestazione. L’espansione agricola rappresenta il 90% del fenomeno e contribuisce per il 10% alle emissioni di gas serra antropogeniche.

Il progetto si discosta dall’approccio focalizzato unicamente sul “Net Zero”, spesso associato a monocolture che generano “deserti verdi” e, allo stesso tempo, rileva come i piccoli agricoltori siano esclusi dai programmi di riforestazione a causa di costi iniziali elevati, accesso limitato al credito e mancanza di piattaforme intuitive.
ApeForest propone un modello Nature Positive, che trasforma la biodiversità in un mercato tangibile, colmando il divario tra i 143 miliardi di dollari spesi annualmente e gli 824 miliardi necessari per proteggere gli ecosistemi.
La soluzione è una piattaforma SaaS che:
- connette aziende e agricoltori per progetti tracciabili
- sostiene pratiche agricole rigenerative
- investe direttamente nelle comunità indigene e locali
- garantisce trasparenza e misurabilità degli interventi
L’obiettivo è rendere economicamente sostenibile la riforestazione su piccola scala e trasformare la tutela della natura in un motore di sviluppo reale.
I fondatori sono Milena Ventre (CEO), brasiliana con esperienza in progetti comunitari di riforestazione in Brasile, food forest e permacultura e Nicolas Nardi (CTO) italo-brasiliano con esperienza in permacultura e volontariato in progetti comunitari di rigenerazione ecologica in diversi paesi, oltre a competenze tecniche in sviluppo software per progettare e gestire l’architettura della piattaforma sul suolo siciliano.
Nicolas vive in Sicilia e Milena nel sud del Brasile, garantendo presidio diretto e monitoraggio costante dei progetti in entrambi i territori simultaneamente. Questa specificità crea un network consolidato in due continenti con esperienza diretta nella gestione di progetti ecologici in realtà diverse ma con aspetti ambientali simili.
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