Corecom Sicilia, Peria e Mantineo: “Le nostre attività tra tutela, media education e innovazione”
Premio Innovazione Sicilia - 01/12/2025
di Luisa Cassarà
Dal monitoraggio radiotelevisivo alle conciliazioni con gli operatori telefonici, fino ai progetti di media education: il Corecom Sicilia racconta funzioni, sfide e strumenti che incidono nella vita quotidiana dei cittadini. Le voci del presidente Andrea Peria (foto in evidenza) e del commissario Aldo Mantineo delineano un organismo che unisce vigilanza, tutela e innovazione culturale.
Al centro dell’ecosistema della comunicazione
Il Corecom Sicilia svolge un ruolo articolato, che alcuni ancora non conoscono. Durante la giornata conclusiva del Premio Innovazione Sicilia 2025, il Presidente Andrea Peria ha ricordato che il Comitato è “un ente funzionale che lavora sul territorio siciliano, su cui agisce per conto di Agcom“, con funzioni (che possono essere proprie o delegate) che spaziano dal controllo dei palinsesti alla tutela dei minori, dalla gestione delle controversie alla tenuta del Registro degli operatori della comunicazione.
“Ci occupiamo tout court di comunicazione in Sicilia“, ha sottolineato, mettendo in evidenza una mission che combina vigilanza e servizi per cittadini, imprese e fasce più deboli.
Concilia Web, strumento rapido e gratuito
Tra le funzioni più interessanti c’è ConciliaWeb, piattaforma con cui è possibile risolvere controversie con gli operatori telefonici. Peria sottolinea che si tratta di “un servizio assolutamente gratuito“, capace di arrivare alla soluzione nel giro di 30 giorni, grazie al lavoro dei funzionari del Corecom.
Ogni anno vengono gestite anche più di 4mila conciliazioni, un numero che riflette quanto questo strumento sia centrale per gli utenti. Il progetto è stato presentato anche al Premio Innovazione Sicilia con un’iniziativa dedicata, pensata per avvicinare cittadini e aziende ai servizi del Comitato.
Media education: abbecedario digitale e patentino
La tutela passa, naturalmente, anche dall’educazione. Peria ha ricordato che il Corecom sta investendo molto nella media education, delegata da Agcom, con due percorsi distinti. Il primo riguarda gli studenti delle scuole medie e si basa sull’abbecedario della Media Education, un volume che raccoglie 21 parole chiave per orientarsi “sulla rete e sui social, dove ci sono parecchie insidie“.
Il secondo è il patentino digitale destinato ai licei, articolato in incontri monotematici» con giornalisti, polizia postale, giuristi ed esperti del Corecom. Al termine del percorso, i ragazzi ottengono un certificato che “irrobustisce il loro curriculum personale“, sottolinea il Presidente. Sono progetti costruiti in sinergia con l’Ufficio scolastico regionale e con il Ministero, a conferma di un approccio sistemico alla formazione digitale.
La scuola come alleato
Il Presidente Peria pone l’accento sul valore degli incontri nelle scuole siciliane. “Siamo stati a Siracusa, Gela e Palermo“, racconta, dove è stata riscontrata “una maturità importante da parte degli studenti“, accompagnata da professori preparati e dirigenti scolastici molto bravi e performanti. Il Presidente definisce la scuola un “presidio culturale importante“, che svolge un lavoro “determinante” per la crescita delle giovani generazioni. Concetti che rafforzano l’idea del Corecom come struttura che opera non solo per tutelare e risolvere controversie, ma anche per coltivare nuove cittadinanze digitali.
Il monitoraggio radiotelevisivo
Il Commissario Aldo Mantineo segue la traiettoria del Presidente Peria, focalizzando la sua intervista sulla dimensione più tecnica della vigilanza. Il Corecom, spiega, svolge un “monitoraggio sistematico del sistema televisivo territoriale siciliano“, affidato a una società esterna che controlla i palinsesti 7 giorni su 7, 24 ore su 24, per tutto l’anno solare.

Le verifiche, sottolinea il Commissario, riguardano tre aspetti chiave, cioè il “rispetto del pluralismo socio-politico”, i tetti di affollamento pubblicitario e la coerenza della programmazione con le fasce più sensibili, come quelle dei minori.
Mantineo spiega che il monitoraggio coinvolge un campione corrispondente al “30% delle circa 70 emittenti televisive attive in Sicilia“, selezionate anche in base ai controlli degli anni precedenti per evitare ripetizioni. Quando emergono criticità, viene aperta un’istruttoria formale, in cui l’emittente ha diritto di parola. Il Corecom può proporre l’archiviazione o l’irrogazione di una sanzione, poi valutata dall’Autorità nazionale.
Rettifiche, diritti e sistema informativo
Oltre al monitoraggio, Mantineo richiama un’altra competenza spesso sottovalutata: la gestione delle richieste di rettifica non accolte nei tempi previsti. In questi casi, il Corecom può intervenire come una sorta di “ordine di autorità“, imponendo la pubblicazione della rettifica quando ricorrono i presupposti.
È un meccanismo che contribuisce a “disciplinare e dare ordine ed organicità” a un settore, quello della comunicazione, che non è più solo analogico. Oggi è “fortemente digitalizzato“, e richiede strumenti capaci di tenere insieme diritti, trasparenza e nuove piattaforme.
Organismo istituzionale con natura consultiva e funzione pubblica
Mantineo chiarisce anche un punto spesso frainteso, ma cruciale: il Corecom non è “un’organizzazione di consumatori o di utenti“, ma nasce “nell’alveo dell’Assemblea Regionale Siciliana” È un organo di consulenza, ad ausilio sia per il Presidente della Regione, che per il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana. Per questo tutte le attività, dai servizi ai cittadini alle funzioni di vigilanza, sono pensate “senza mai perdere di vista l’interesse della comunità“.
Un ruolo che cambia con l’innovazione
La presenza del Corecom al Premio Innovazione Sicilia 2025 conferma la volontà di dialogare con un ecosistema in trasformazione. Il Comitato oggi opera su tre livelli: innovazione dei servizi, con strumenti digitali come Concilia Web; innovazione regolatoria, attraverso monitoraggio e procedure di rettifica; innovazione culturale, con percorsi di educazione al digitale rivolti ai più giovani.
È un mosaico che racconta una funzione pubblica moderna, capace di coniugare tutela, competenze tecniche e attenzione alla dimensione educativa della comunicazione.
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