Programma Step, la Sicilia regione che scommette di più sulle tecnologie strategiche

3,1 miliardi di fondi europei per finanziare progetti su digitale, tecnologie pulite e biotech: il dato, ancora parziale, riguarda la riprogrammazione in Italia delle risorse per il programma europeo Step – Strategic Technologies for Europe Platform – la piattaforma istituita con il Regolamento UE 2024/795 e sostenuta a livello nazionale dal decreto Coesione. Il Dl ha fissato due finestre temporali (31 agosto 2024 e 31 marzo 2025) per effettuare la riprogrammazione verso i tre grandi obiettivi europei di politica industriale e gli oltre 3 miliardi, relativi alla prima finestra, riguardano principalmente le scelte delle Regioni del Mezzogiorno che, da sole, dovrebbero modificare i programmi per un totale di 2,26 miliardi.

La Sicilia è, attualmente, la Regione che sta mettendo sul tavolo la quota più consistente. Il programma Step, come annunciato dall’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo, sostiene le imprese siciliane con oltre 600 milioni di euro. In dettaglio, sono 615 i milioni di euro, a valere sul Fesr, concentrati però soltanto su due delle tecnologie Step, cioè digitale e cleantech. Seguono la Campania, con 581 milioni del Fesr e dalla Puglia, con 569 milioni tra Fesr e Fse+; queste ultime due, finanzieranno tutte e tre le tecnologie. Le altre regioni italiane coinvolte al momento sono Calabria (circa 333 milioni tra Fesr ed Fse+), Sardegna (166 milioni Fesr), Emilia Romagna (61 milioni Fesr), Lombardia (120 milioni Fesr), Lazio (109 milioni Fesr) e Umbria (30 milioni Fesr).

Gli obiettivi e le opportunità di Step

Il programma Step è nato per sostenere la produzione di tecnologie cruciali, come ad esempio le biotecnologie e quelle a zero emissioni nette, e anche per affrontare la carenza di manodopera e competenze a sostegno dell’innovazione, per agevolare la duplice transizione digitale e verde. Andando più in dettaglio, dunque, il Regolamento Ue 2024/795 ha istituito Step, si è posto due obiettivi. Da una parte, lo sviluppo o la fabbricazione di tecnologie critiche in tre ambiti – digitale e settore “deep tech”; tecnologie pulite ed efficienti; biotecnologie. Dall’altra, colmare il gap in termini di manodopera e competenze. Ai progetti che contribuiscono agli obiettivi Step, l’Ue assegnerà un “sigillo di sovranità“, inteso come “marchio di qualità” che conferirà visibilità e aiuterà ad attrarre investimenti pubblici e privati alternativi o aggiuntivi.

“Questo programma rappresenta una risposta concreta e tangibile alle esigenze delle nostre imprese”, ha commentato Edy Tamajo. “Con Step –  ha aggiunto –  vogliamo promuovere soprattutto l’innovazione e la digitalizzazione, perché siamo convinti che solo attraverso il miglioramento tecnologico le nostre imprese potranno affrontare le sfide del mercato globale“.

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