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Lo Sport come modello per il team building delle imprese, il convegno AIDP a Palermo

Il mondo del lavoro come un team sportivo. In fondo, vincere è l’unica cosa che conta, nella vita come nello sport. Ed allora ecco che manager e ricercatori si sono dati appuntamento a Palermo per approfondire i temi di un parallelo che potrebbe appariree azzardato. Invece, potrebbe essere una delle chiavi per far sì che le imprese ottengano migliori performance attraverso percorsi virtuosi di team building.  

Di tutto questo se ne è parlato a Palermo, alla Camera di Commercio, al convegno organizzato da AIDP (Associazione italiana per la direzione del personale) e l’Università AlmaLaurea.

L’evento ha esplorato il parallelismo tra il mondo sportivo e quello delle HR, con l’obiettivo di ispirare e promuovere un’efficace collaborazione tra le competenze manageriali, sportive e l’ambito delle risorse umane.

Con l’etica sportiva al centro torna l’individuo

Giovanni Lo Faro, presidente di AIDP Sicilia, ha spiegato di “credere molto nel contributo che ogni individuo può apportare all’interno di un team. Nel confronto tra sport e mondo aziendale , si percepisce il valore dell’individuo all’interno di un gruppo”.

Al tempo stesso, però, ha continuato il dirigente di AIDP, “serve un ecosistema che consenta ai talenti di potersi esprimere in gruppo, ma al tempo stesso, proprio come avviene nei team sportivi, serve il radicamento di una leadership autorevole e consapevole.”

Di sicuro, le skill del mondo sportivo, come etica, collaborazione e spirito di gruppo, possono essere oggi valorizzate al massimo grazie anche all’utilizzo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale.

Tra i relatori Gravina, una leggenda del volley tricolore

Tra i relatori del convegno anche una leggenda dello sport nazionale: Pasquale Gravina uno dei fantastici volleisti che negli anni 90 vinsero tutto quel che c’era da vincere a livello di nazionale e di club. Gravina, oggi, dirige una azienda globale nel campo delle human resources: “Alcune cose dello sport si possono trasferire nel mondo del business per far crescere quella cultura tipica dello sport di alto livello”.

Piero Messina