L’avatar medico che guida i chirurghi: il progetto rivoluzionario di Andrea Simeri

La chirurgia del futuro prende forma grazie all’intelligenza artificiale e all’innovazione made in Italy. Andrea Simeri, ingegnere informatico crotonese con un dottorato di ricerca in intelligenza artificiale, è il protagonista di un progetto rivoluzionario: lo sviluppo del primo avatar medico AI, capace di supportare i chirurghi nella rimozione di tumori al rene e alla prostata.

Il suo lavoro, frutto di una collaborazione tra l’Università della Calabria, il Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino e l’Urologia dell’Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, ha già riscosso successo internazionale. Il software è stato di recente presentato durante il Techno-Urology Meeting 2025, uno dei congressi di chirurgia urologica più importanti al mondo, che ha visto la partecipazione di oltre 400 specialisti provenienti da diversi Paesi.

Come funziona l’avatar medico?

L’avatar AI è una combinazione di machine learning e intelligenza artificiale generativa, progettato per dialogare direttamente con il chirurgo in sala operatoria. Il software è stato addestrato su un vasto database di informazioni cliniche e su migliaia di casi reali, permettendo al sistema di prevedere le migliori strategie di intervento per ciascun paziente.

“Con l’AI generativa, abbiamo creato un avatar che, dietro le quinte, utilizza sistemi di machine learning, mentre nell’interfaccia con l’utente agisce come se fosse un essere umano”, ha spiegato Andrea Simeri.

Il sistema offre suggerimenti in tempo reale su come procedere in base alle condizioni specifiche del paziente, migliorando così la precisione chirurgica e riducendo il rischio di complicanze post-operatorie.

Un’innovazione che cambia la chirurgia oncologica

Il software è stato testato con successo su 30 pazienti, dimostrando un’efficacia notevole nella gestione di tumori renali e prostatici. Per il tumore del rene, l’intelligenza artificiale suggerisce la strategia migliore per preservare il tessuto sano, mentre per il tumore alla prostata, il sistema aiuta il chirurgo a bilanciare tre fattori fondamentali:

  • Guarigione oncologica;
  • Continuità urinaria;
  • Funzione sessuale post-operatoria.

Secondo il prof. Francesco Porpiglia, direttore dell’Urologia del San Luigi Gonzaga di Orbassano, il software offre previsioni con un’accuratezza del 90%, ma il margine di miglioramento è enorme, perché l’algoritmo apprende continuamente dall’esperienza accumulata.

Il futuro: biopsia virtuale e prevenzione delle complicanze

L’obiettivo futuro del progetto è integrare anche dati anatomici e immagini cliniche, permettendo all’AI di eseguire una sorta di biopsia virtuale e di prevedere con maggiore precisione le possibili complicanze post-operatorie.

“Abbiamo già raccolto dati sulle immagini, perché vogliamo integrare anche parametri come volumi, densità delle lesioni e tessuto sano. Questo ci permetterà di affinare ulteriormente le capacità decisionali dell’avatar”, ha aggiunto Simeri.

Un successo che parte dalla Calabria

Il contributo di Andrea Simeri rappresenta una delle eccellenze italiane nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla medicina. Il giovane ingegnere non si è fermato all’informatica, ma ha deciso di approfondire anche il settore medico, iscrivendosi alla facoltà di Medicina e Chirurgia con tecnologie digitali.

Il suo lavoro dimostra come sia possibile unire competenze diverse per creare innovazioni che possono migliorare la qualità della vita dei pazienti e ridefinire il futuro della chirurgia.

La collaborazione tra l’Università della Calabria e il team medico del San Luigi Gonzaga di Orbassano, guidato dal professor Francesco Porpiglia, ha aperto la strada a un connubio tra medicina e intelligenza artificiale che potrebbe rivoluzionare il settore sanitario nei prossimi anni.

Fonti: WeSud, RaiNews e IlCrotonese.

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