Catania caput mundi dell’Innovazione. La ricerca sull’intelligenza artificiale alle falde dell’Etna ha almeno tre quinquenni di storia. Un lasso temporale poggiato sull’Università di Catania – vero e proprio hub collegato al sistema industriale e imprenditoriale.
Sapienza tecnologica, connessioni e ricerca sono strumenti operativi che vanno tramandati di generazione in generazione. E’ questo il segreto dell’Etna Valley?
Ne abbiamo parlato con Concetto Spampinato, docente dell’Università di Catania, che tra i progetti in carico ha anche il Computer vision Lab. Spampinato coordina uno staff di una trentina di giovani ricercatori dottorandi e qualche “senior”: una task force che attraverso l’intelligenza artificiale cerca in qualche modo di replicare le funzioni cognitive del cervello umano nell’ambito della computer vision.
Anche per questo motivo, Spampinato è considerato uno dei ricercatori più influenti nel mondo della ricerca applicata all’IA in Italia. Il quotidiano “La Repubblica” ha inserito il docente e ricercatore catanese nella lista dei 500 personaggi in grado di determinare il futuro del settore.
“Catania non è dietro a nessuna università del mondo” – chiosa Spampinato, che sottolinea l’importanza del rapporto con le nuove generazioni. “Sono molto affezionato al mio gruppo di lavoro, io sono qui oggi grazie alla forza lavoro e all’intelligenza che mettono queste nuove generazioni. Non posso far altro che ringraziarli costantemente”.
C’è però un freno allo sviluppo progettuale: si chiama burocrazia. “servirebbe una riduzione della burocrazia perché abbiamo le risorse. In questo momento grazie anche al Pnrr non mancano. Quello che manca è uno snellimento delle procedure perché sono veramente molto tediose. Questo è il grande limite, l’impedimento per poter andare a una velocità maggiore, non dico paragonabile alle università americane, ma andare sicuramente a una velocità molto più elevata. Faccio un esempio siamo noi oggi per acquistare un server impieghiamo tra i sei e gli otto mesi. Per reclutare una persona impieghiamo almeno quattro cinque mesi. Protocolli farraginosi in qualche modo ci limitano nella capacità di poter crescere e raggiungere determinati livelli ancor più elevati”.
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