Clevergrow vince la Start Cup Catania

Clevergrow in inglese significa “crescita intelligente” ed è il nome scelto dalla start up innovativa che si è aggiudicata l’edizione 2024 della Start Cup Catania, la business plan competition promossa dall’Area di Terza Missione dell’Università, in collaborazione con l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Catania. Si tratta di un a giovane impresa che intende operare nel campo dell’agricoltura di precisione, riducendo l’impatto ambientale e aumentando la produttività delle colture, ad esempio individuando esattamente quando irrigare le piante e in che quantità, grazie al monitoraggio di alcuni parametri chimico-fisici. Il team composto dai fratelli Simone e Tommaso La Malfa, è risultato quindi il preferito dalla giuria del premio, di cui facevano parte, oltre al presidente Rosario Faraci, i docenti Rosa Palmeri e Mario Cacciato e i rappresentanti delle aziende partner e sponsor, aggiudicandosi una ‘borsa’ da 10 mila euro, oltre a servizi e all’accesso alla fase regionale della Start Cup Sicilia, insieme al secondo e al terzo classificati, e la partecipazione in rappresentanza dell’Università di Catania alla Eunice Innovation Cup in programma nella tarda primavera 2025 in Finlandia.

 

I sei finalisti al Premio Innovazione

Tutti e sei i finalisti, ha ricordato Faraci, delegato all’Incubatore di Ateneo, Start-up e Spin-off, promotore dell’iniziativa da oltre dieci anni, saranno candidati inoltre al Premio Innovazione Sicilia organizzato da Innovation Island il 21 novembre prossimo a Palermo.
Bottino ricco quindi anche per gli altri due team che hanno raggiunto il podio. Igea (Valerio Messina, Giuseppe Stancanelli e Giuseppe Vinci) che intende sviluppare un software in ambito medicale per la
compilazione tramite un’intelligenza artificiale di moduli triage al Pronto Soccorso per ridurre l’errore umano, digitalizzare la filiera ospedaliera e semplificare in modo significativo la burocrazia, progetto premiato con 5 mila euro; e Phoenix (Matteo Catania, Ezio Barbagallo e Paolo Roccaro) maturato nell’ambito di una ricerca dell’Università di Catania, che mira a rivoluzionare il trattamento delle acque reflue e la filtrazione dell’acqua domestica attraverso l’uso innovativo delle ceneri vulcaniche dell’Etna, e ha ottenuto l’assegno da 3 mila.

Priolo “sviluppare la capacità di fare impresa”

«E’ sempre un evento pieno di entusiasmo – ha esordito il rettore Francesco Priolo, introducendo la competizione finale che si è tenuta venerdì pomeriggio nell’aula “incubatore” del Palazzo dell’Etna
dell’Università -, il sostegno dell’Università di Catania ad iniziative come questa serve proprio ad aiutarvi a credere nelle vostre idee e a sviluppare la capacità di fare impresa. Senza dubbio vanno ringraziati il Comune di Catania, che garantisce una sinergia vincente con l’Ateneo sui comuni obiettivi a beneficio del territorio, e i tanti sponsor aziendali: oltre al sostegno economico, essi rappresentano un modello e un esempio da seguire per chi si sperimenta in questo settore».