Confartigianato Sicilia: imprese sempre più digitali, ma il costo del credito resta un ostacolo

Confartigianato Sicilia ha presentato il report economico dell’estate 2025, tracciando un quadro articolato dell’economia artigiana regionale. Le piccole e medie imprese siciliane mostrano segnali di crescita, con investimenti orientati verso la transizione digitale, l’efficienza energetica e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, il comparto continua a scontare difficoltà legate al mercato del credito, che registra una flessione del -5,8% nei prestiti alle microimprese.

Sono 2.571 le imprese artigiane siciliane che utilizzano tecnologie IA, pari al 18,9% del totale delle aziende che impiegano queste soluzioni nell’isola. La provincia di Enna si distingue con un’incidenza del 27,9%, posizionandosi tra le prime in Italia.

“Le imprese della Sicilia lavorano incessantemente assicurando alla nostra Isola uno sviluppo economico importante – dice Emanuele Virzì (in foto), presidente di Confartigianato Sicilia – […] È una tecnologia che va adottata consapevolmente per trarne benefici e non svantaggi”.

Occupazione in ripresa, ma la disoccupazione resta elevata

Nel primo trimestre 2025, il tasso di occupazione in Sicilia è salito al 46,7%, pur rimanendo inferiore alla media del Mezzogiorno (49,6%) e nazionale (62,5%). L’aumento rispetto allo stesso periodo del 2024 è stato dell’1,4%, con un incremento di 43 mila occupati (+3,0%). Trainano la crescita l’occupazione maschile (+4,9%), indipendente (+8,2%) e dipendente (+1,7%). Tuttavia, il tasso di disoccupazione rimane alto al 14,8%, secondo solo alla Campania.

Forte domanda di lavoro per l’estate

La domanda di lavoro prevista per il trimestre giugno-agosto 2025 è cresciuta del 13,6% rispetto al 2024, con 91.930 nuove entrate stimate. A guidare la crescita sono le province di Agrigento (+29%), Palermo (+16,9%) e Siracusa (+15,5%). In particolare, il settore turistico e dei servizi ha contribuito con un incremento del +16,9% delle assunzioni previste, superando la media nazionale.

Reperibilità dei profili: una sfida in crescita

Il 43% delle posizioni aperte a giugno 2025 non trova candidati disponibili, in calo di 2,2 punti rispetto all’anno precedente. Le difficoltà maggiori si registrano a Siracusa (51,5%), Agrigento (48,5%) ed Enna (46,7%). Il fenomeno è aggravato dalla transizione demografica, con una stima di -30,1% di popolazione attiva (20-64 anni) in Sicilia entro il 2050.

Export: frenata generale, ma bene le microimprese

L’export manifatturiero siciliano cala del 6% nel primo trimestre 2025, in controtendenza con il dato nazionale (+3%). La contrazione è dovuta principalmente al settore del coke e prodotti petroliferi. Escludendolo, il saldo diventa positivo grazie alle vendite di mezzi di trasporto e prodotti alimentari. Le micro e piccole imprese (MPI) registrano una crescita dell’export del +19,3%, contro una media nazionale in calo dell’1,3%.

Transizione green e digitale: numeri in evoluzione

Il 26,4% delle imprese siciliane ha investito in tecnologie a basso impatto ambientale, in lieve calo rispetto al 2024. Le province più attive sono Siracusa (35,5%), Enna (35%) e Agrigento (31,6%).

Sul fronte digitale, il 66,4% delle imprese ha investito almeno in un ambito tech, con Palermo (73,1%), Trapani (68,5%) e Siracusa (68,2%) in testa. Gli incrementi più marcati rispetto al 2023 si osservano proprio a Palermo e Trapani.

Formazione: leva strategica per la transizione

Il 31,4% delle imprese ha avviato corsi di formazione per il personale dopo aver investito in digitale. Tuttavia, la difficoltà a reperire competenze digitali e green è elevata: il 42,2% delle entrate richiede profili con competenze ambientali elevate, mentre il 45,8% con competenze digitali medio-alte è considerato difficile da trovare.

IA e connettività: il binomio per lo sviluppo

L’intelligenza artificiale si impone come tema chiave: le imprese artigiane siciliane utilizzatrici di IA sono 2.571, con la provincia di Enna tra le più avanzate a livello nazionale. Sul piano infrastrutturale, la Sicilia è seconda in Italia per connessioni in banda larga: il 82,1% delle famiglie è connesso, contro una media nazionale del 70,8%. I territori più performanti sono Palermo (91,1%), Caltanissetta (87,9%) e Catania (85,6%).

Nascita d’impresa in positivo, ma l’artigianato arranca

Il bilancio demografico delle imprese segna un tasso di crescita dello 0,15% al primo trimestre 2025, migliorando rispetto all’anno precedente. Le province più dinamiche sono Siracusa (+0,55%), Palermo, Catania, Agrigento e Trapani. Diversa la situazione per l’artigianato, che registra un calo del -0,66%, con performance negative a Messina (-1,17%), Agrigento (-0,97%) e Enna (-0,93%).

Credito: costo elevato, accesso difficile

Nonostante l’allentamento della stretta monetaria, il credito resta critico per le imprese siciliane. A marzo 2025 i prestiti alle piccole imprese sono diminuiti del -5,8%, più della media generale (-2,6%). Il costo del credito per le PMI raggiunge il 10,39%, ben al di sopra della media regionale (6,62%) e nazionale (5,64%).

“Ben vengano le misure portate avanti dalla nostra Regione – conclude Virzì – ma va accorciata la distanza tra le piccole imprese del nostro territorio e quelle del nord del Paese”.

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