Intelligenza artificiale e futuro del lavoro: il libro di Tony Siino sui “lavori che non spariranno”
News - 30/04/2025
di Biagio Semilia
Abbiamo incontrato Tony Siino autore del libro “Intelligenza artificiale, i lavori che non spariranno” in un nuovo appuntamento di “Connessioni Digitali”, analizzando insieme a lui l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro.
Intelligenza artificiale tra entusiasmo e preoccupazione
L’avvento dell’intelligenza artificiale ha generato sentimenti contrastanti: da un lato entusiasmo per le infinite opportunità offerte, dall’altro preoccupazione per la stabilità occupazionale. Tony Siino, storico digital strategist e consulente di lungo corso, affronta il tema nel suo libro “Intelligenza artificiale, i lavori che non spariranno“, edito da Edizioni Sindacali. Come sottolinea Siino, “attorno all’intelligenza artificiale ci sono tante emozioni positive, tanto entusiasmo, ma anche preoccupazione”.
Il timore verso le nuove tecnologie non è un fenomeno inedito. Come osserva l’autore, è una dinamica ciclica già vista con la stampa, la rivoluzione industriale e l’introduzione dei computer. La società oscilla tra apocalittici e integrati, dividendo chi teme la tecnologia e chi ne abbraccia le potenzialità.
Siamo solo all’inizio dell’evoluzione
“Siamo appena all’inizio”, afferma Siino citando Matteo Flora. Le IA generative di oggi possono essere considerate primitive rispetto a quelle che verranno. Il percorso di evoluzione è paragonabile allo sviluppo di un bambino: ripetizione meccanica prima, pensiero critico poi. Tecnologie come gli agent in grado di agire autonomamente aprono scenari inediti.
Le emozioni delle macchine: realtà o fantascienza?
Secondo Siino, non è da escludere che in futuro le macchine sviluppino forme di emozioni sintetiche. Come composti chimici artificiali perfettamente identici a quelli naturali, così le emozioni delle IA potrebbero apparire autentiche, pur non essendolo nel senso tradizionale.
Settori più colpiti e quelli più resilienti
Le professioni intellettuali sono tra le più esposte: traduttori, redattori, progettisti vedono già una forte concorrenza dalle IA. Meno impattati, invece, mestieri artigianali come il soffiatore di vetro o lo scrittore originale, grazie alla difficoltà delle IA di creare contenuti totalmente innovativi.
Nuovi lavori all’orizzonte
Accanto alla distruzione di posti di lavoro, l’intelligenza artificiale sta generando nuove figure professionali: prompt engineer, data analyst, chief artificial intelligence officer (CAIO). Un nuovo mercato del lavoro, dinamico e in continua evoluzione, è già in fermento.
Il rischio della dipendenza tecnologica
Siino mette in guardia anche sulla “via della vulnerabilità“: più ci affidiamo alle IA, più rischiamo di diventarne dipendenti. La velocità di adozione è impressionante: 1 miliardo di utenti raggiunti in tempi record, senza precedenti nella storia della tecnologia.
Le sfide del cambiamento
Le PMI stanno già adottando strumenti di IA, ma spesso in modo superficiale. L’adozione vera e trasformativa richiede un cambio di mentalità e investimenti mirati, per non essere travolti dalla rivoluzione in atto.
La Pubblica Amministrazione e il sistema scolastico sembrano muoversi lentamente. Mentre il resto del mondo innova, l’Europa e l’Italia si concentrano sulla regolamentazione, rischiando di restare indietro. Come ammonisce Siino, “i decisori devono prevedere l’imprevedibile”.
Nell’ambito educativo, Siino vede un parallelismo con l’introduzione delle calcolatrici negli anni ’80: l’IA va interpretata come uno strumento, non come una minaccia. La capacità di creare buoni prompt diventerà una competenza chiave.
Il futuro dell’informazione
Il giornalismo dovrà evolversi, puntando su inchieste e approfondimenti originali. L’intelligenza artificiale è potente nel rielaborare contenuti esistenti, ma incapace di scoprire nuove storie. C’è ancora spazio per un’informazione di qualità.
Il valore è nella costruzione, non nella distruzione
Il messaggio finale di Tony Siino è chiaro: concentrarsi sul valore creato dall’intelligenza artificiale, non solo sui rischi. La società dovrà ripensare il lavoro e trovare nuovi equilibri in un’epoca di cambiamenti rapidissimi.