Il Mamiani torna a chiamarsi Mamiani. Con 115 anni di storia, l’istituto palermitano si riappropria delle sue origini e torna alla denominazione originaria. Una targa dedicata a Terenzio Mamiani, ministro dell’Istruzione ai tempi dell’Unità d’Italia è stata svelata in occasione dell’Open day che si è celebrato oggi a Palermo. A svelare la “vecchia” e nuova identità dell’Istituto sono stati il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla e l’ex ministro agli Affari regionali, Enrico La Loggia.
Cultura e innovazione al servizio di Palermo, è questa la cifra simbolica e culturale che l’Istituto Terenzio Mamiani ha scelto per svelare il suo nuovo volto. All’Open Day che si è svolto oggi a Palermo, nei locali dell’Istituto, hanno preso parte il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla ed Enrico La Loggia, ex Ministro degli Affari Regionali. Tra gli ospiti, anche il Sovrintendente del Teatro Massimo, Marco Betta.
Si inaugura così un nuovo corso per l’istituto palermitano, che punta a diventare uno dei principali poli scolastici all’avanguardia e laici della Sicilia, facendo leva sui laboratori professionali e la scuola di lingue, dove è possibile sostenere esami riconosciuti a livello internazionale.
“Abbiamo in previsione di istituire il liceo sportivo, una scuola giornalismo e dei corsi a indirizzo linguistico”, spiega Alessandra Veronese, direttore amminstrativo dell’Istituto. Sono attività che daranno un ulteriore valore aggiunto della scuola. Guardando al futuro, il Mamiani si impegna a offrire una didattica integrata e all’avanguardia, rispondendo in modo flessibile ai bisogni formativi del domani, senza però dimenticare le proprie radici e la propria tradizione.
Il Sindaco Lagalla ha invitato i ragazzi a sentirsi “non il futuro della città ma il presente”, sottolineando ancora una volta l’importante della cultura e della formazione per la crescita sociale ed economica del territorio. Dimensione tradizone istr
A margine dell’incontro, Enrico La Loggia ha voluto dedicare un momento di approfondimento all’anniversario dello Statuto siciliano. L’ex Ministro ha spiegato come la mancata applicazione degli articoli 36, 37 e 38 dello Statuto sia stata un freno allo sviluppo dell’isola.