Dal coworking al coworking, la parabola dell’ex Convento del Ritiro di Siracusa
News - 02/05/2024
di Piero Messina
Dal coworking al coworking. Siracusa rilancia sull’innovazione e per farlo torna al punto di partenza. Esattamente da dove, più di dodici anni fa era iniziata la scommessa sull’innovazione e il coworking: l’ex Convento del Ritiro, luogo cult del barocco siciliano, dove, dal 2011 al 2018, mese più mese meno, era nata la sede operativa di “The Hub Siracusa”, uno dei attrattori di coworking e aggregazione sociale della rete Euro South The Hub.
Adesso l’amministrazione comunale vuole rilanciare quella vocazione alla condivisione degli spazi e delle idee e ha deciso avviare una procedura per la concessione a titolo oneroso di una parte del piano terra dell’ex Convento del Ritiro.
L’obiettivo del Comune di Siracusa
L’obiettivo è di realizzare uno spazio di co-working aperto a chi – anche se non residente – utilizza per lavoro le tecnologie digitali, in cui si possano sperimentare nuove forme di imprenditorialità, pur non disponendo di un ufficio strutturato, e si possano condividere le soluzioni dei problemi. Altro obiettivo è di offrire, nell’ambito dei nuovi mestieri, la possibilità di contenere i costi rispetto a quelli che si affronterebbero dovendo lavorare da casa.
La gestione verrebbe affidata per una durata di sei anni (a decorrere dalla stipula della convenzione) prorogabili per altri sei. Tale possibilità è subordinata al rispetto del progetto presentato e del contratto di concessione, a una valutazione dei risultati ottenuti e allo stato dell’immobile.
«L’avviso – spiega il sindaco Francesco Italia – scaturisce da un’esigenza che ci è stata più volte rappresentata da parecchie persone. Da siracusani ma anche da soggetti che viaggiano molto perché possono lavorare a distanza o hanno apprezzato la città e hanno deciso di fermarsi per periodi più o meno lunghi. La nostra aspirazione, però, va oltre perché vorremmo offrire un luogo in cui sia possibile sperimentare idee per nuove forme di imprenditorialità, possibilmente ad alto tasso di innovazione e in settori non tradizionali oppure di carattere sociale. Se si riesce a dotare questo spazio di servizi adeguati e farlo diventare un incubatore di imprese, avremo portato in avanti il tasso di modernità di Siracusa».
C’era una volta “The Hub Siracusa”
Per rilanciare l’innovazione, dunque, si guarda al recente passato quando “The Hub Siracusa” era una delle attività cardine del progetto Euro-South Hub. Quell’iniziativa venne realizzata nell’ambito del Programma Operativo Italia-Malta 2007-2013, con a capofila il Dipartimento di Architettura dell’Università di Catania e partner l’Università di Malta, il Comune di Siracusa, Confcooperative Siracusa, l’Istituto onnicomprensivo Luigi Pirandello di Lampedusa. Il centro siracusano, infatti, era una delle quattro antenne operative. Oltre all’ex convento, le attività di aggregazione sociale e coinvolgimento dei giovani si svolgevano in una sede a Malta e in due point a Lampedusa ed a Agrigento. Per quel progetto arrivarono quasi 900 mila euro di fondi europei.
The Hub Siracusa è un’ occasione perduta? Non ci sono rimpianti, ma un pizzico d’amaro in bocca rimane. “Abbiamo rispettato appieno il cronoprogramma del progetto, partito nel 2011 – ricorda la docente catanese Francesca Castagneto, che seguiva l’hub siracusano come coordinatore scientifico di Euro-South Hub in rappresentanza del Darc dell’Università di Catania – e siamo andati avanti, se non ricordo male, fino ai tempi della pandemia”. Poi il mondo è cambiato e dell’hub siracusano si persero un po’ le tracce.
“The Hub Siracusa è stato uno dei passaggi chiave nel progetto Euro-South Hub –ricorda la professoressa Francesca Castagneto – e il Dipartimento volle scommettere su questo progetto perché rappresentava un’a ‘opportunità per i giovani, per la città di Siracusa, grazie alla sua valenza scientifica nel connettere architettura, urbanistica e discipline socio-antropologiche in una riqualificazione sociale ed economica del centro storico di Siracusa”.
“Forse – conclude Castagneto – siamo stati dei precursori e il progetto alla fine non è stato compreso del tutto da chi avrebbe dovuto continuare a sostenerlo”. Ma adesso si riparte. Con l’amministrazione aretusea a caccia di partner che portino nuova linfa e nuove idee.
La selezione per la concessione dell’Ex Convento
Adesso si riparte. La selezione per la concessione dell’Ex Convento del ritiro avverrà scegliendo quella economicamente più vantaggiosa, avendo come base un canone concessorio annuo di 33 mila 420 euro. Potranno partecipare all’avviso tutti i soggetti giuridici pubblici e privati o del privato sociale, comprese le imprese e le imprese sociali, in forma singola o aggregata, inclusi consorzi, associazioni temporanee di scopo e raggruppamenti temporanei di imprese. Ogni partecipante può presentare una sola proposta sia in forma singola o aggregata e deve avere, oltre che i requisti giuridici, una “comprovata competenza ed esperienza” nella gestione di spazi di co-working o di progetti europei. La conduzione deve essere diretta, quindi non è prevista la sub-concessione; dovrà qualificarsi come “centro di sviluppo dell’imprenditorialità e dell’innovazione urbana al servizio della città” relazionandosi con il Comune o altri soggetti istituzionali quali università, istituti scolastici del territorio, istituzioni locali, Unione Europea e ministeri.
La proposte, contenute in un unico plico, devono essere composte da un’offerta tecnica e da un’offerta economica e devono essere recapitate, entro le ore 13 dell’1 luglio prossimo, all’Ufficio protocollo di piazza Duomo 4. Gli interessati possono fare richiesta di sopralluogo inviando, entro il 17 giugno, un’e-mail all’indirizzo: patrimonio@comune.siracusa.it L’avviso è stato pubblicato sul sito istituzionale: https://www.comune.siracusa.it/