DeepSeek e l’AI indipendente: la Cina punta sui chip proprietari
News - 17/02/2025
di Redazione Innovation Island
DeepSeek, la startup cinese che ha lanciato un chatbot avanzato a costi ridotti, sta facendo un nuovo passo nel settore dell’intelligenza artificiale. Secondo il sito specializzato DigiTimes, l’azienda ha avviato una grande campagna di reclutamento per assumere esperti di semiconduttori con l’obiettivo di sviluppare chip AI proprietari e ridurre la dipendenza da Nvidia.
L’indipendenza dai chip Nvidia
Attualmente, DeepSeek utilizza chip Nvidia depotenziati e schede Ascend di Huawei per gestire le operazioni di inferenza, ovvero l’elaborazione delle risposte del chatbot. Tuttavia, le restrizioni sulle importazioni di hardware imposte alla Cina stanno spingendo la startup a trovare soluzioni alternative, puntando sulla produzione interna di semiconduttori.
La sfida della produzione interna di semiconduttori
La realizzazione di chip AI proprietari richiede una complessa catena di approvvigionamento e l’accesso a tecnologie avanzate. In Cina, l’unica opzione disponibile per la produzione è SMIC (Semiconductor Manufacturing International Corporation), la più grande fonderia di semiconduttori a contratto del Paese. Tuttavia, SMIC soffre ancora di un gap tecnologico significativo rispetto ai colossi internazionali.
OpenAI e Broadcom: il confronto con DeepSeek
La decisione di DeepSeek di puntare su chip AI proprietari segue una tendenza già avviata da altre aziende del settore. OpenAI, ad esempio, ha recentemente finalizzato una partnership con Broadcom e TSMC per sviluppare il proprio chip di inferenza, previsto per il 2026. Questa mossa dimostra quanto sia strategico per le aziende del settore investire in soluzioni hardware autonome per competere nel mercato dell’intelligenza artificiale.
DeepSeek sospesa in Corea del Sud
Mentre DeepSeek guarda al futuro con il proprio progetto di chip AI, deve affrontare anche ostacoli normativi. Il governo della Corea del Sud ha, infatti, deciso di sospendere l’uso della piattaforma DeepSeek a causa di preoccupazioni sulla raccolta dei dati personali. La Commissione per la protezione delle informazioni personali (Pipc) ha bloccato il servizio nel Paese, richiedendo miglioramenti e adeguamenti normativi per poter tornare online.
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