Innovazione e salute, Catania diventa il polo di riferimento scientifico ed etico della rivoluzione copernicana che cambierà l’approccio con il mondo dell’health care sotto ogni prospettiva. Il tema dell’Health care e delle tecnologie “disruptive” è stato il “core” del convegno organizzato a Catania dal Disum (Il Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Catania) e dal Centro ILHM (Centro Studi Avanzati di Innovazione e Leadership in Health Management).
“Disruptive Innovation & Health Tech”, questo il titolo della giornata di lavori che si è svolta al Chiostro dei Benedettini a Catania, ha fissato le linee guida che porteranno l’intero sistema ad accelerare i processi di cambiamento e open innovation tra le diverse componenti della filiera salute, con riferimento all’accelerazione di start up e a strumenti di finanza innovativa che possano contribuire alla riduzione del time to market dell’innovazione. Obiettivo degli organizzatori è “posizionare sotto i riflettori nazionali il tema della criticità e dell’emergenza di una visione strategica dell’innovazione nel settore health care nel “Sistema-Paese”, visione non più prorogabile alla luce dell’innovazione distruptive che sta modificando strutturalmente questo settore negli altri Paesi”.
L’innovazione nell’ambito health care, con tutte le sue articolazioni, deve diventare la visione strategica centrale del nostro Paese: dispositivi elettronici, farmaci innovativi, AI, diagnostica di nuova generazione, precision imaging, telehealth, rappresentano opportunità da cogliere per migliorare gli esiti di salute e da coniugare con il tema della sostenibilità, non solo nella sua dimensione economico-finanziaria, ma soprattutto in una prospettiva di visione strategica del bene salute.
Il core business è stato da una serie di incontri e tavoli di lavoro detti health-tech date, diretti a facilitare incontri, collaborazioni e agende di lavoro tra gli operatori del settore attraverso cui sviluppare relazioni di partnership a livello verticale ed orizzontale. Ogni tavolo era composto da circa 10 componenti e gestito da 2 coordinatori con compito di sistematizzare i lavori del proprio cluster, producendo un contributo specifico ed una agenda sui next steps. Questi scambi, e le successive performance, saranno misurate attraverso una apposita metrica ed un set di indicatori che consentirà di accelerare l’innovazione dell’eco-sistema salute e di facilitare percorsi di potenziamento tra le diverse componenti dell’hi-tech e dell’innovazione.
L’intero programma del convegno è stato realizzato da un parterre di scienziati e ricercatori di assoluto rilievo internazionale. Questi i componenti del Comitato tecnico scientifico: Antonella Agodi (Dir. Dip. Scienze Mediche Chirurgiche e Tecnologie Avanzate G.F. Ingrassia, UniCT),Elio Borgonovi (Founder e Presidente CeRGAS, UniBocconi) Elita Schillaci (Founder ILHM, Università di Catania), Mario Zappia (Direttore ILHM, Università di Catania).