DOSES, la rete agricola che innova la Sicilia: “Promuoviamo la filiera ortofrutticola”

Cinque province, oltre 170 aziende, 300 milioni di euro di fatturato aggregato e progetti da decine di milioni: il Distretto Ortofrutticolo del Sud Est Sicilia (DOSES) è oggi uno dei motori dell’agricoltura regionale. Al Festival del Giornalismo Enogastronomico di Vittoria, il presidente Antonino Di Paola ha raccontato la visione, le sfide e le prospettive future del distretto.

Durante la decima edizione del Festival del Giornalismo Enogastronomico, svoltosi a Vittoria dall’11 al 13 luglio 2025, organizzato in sinergia con Digitrend, presso il Centro Congressi “Davide Failla” all’interno della Promotergroup spa, guidato da Gianni Polizzi, il mondo dell’informazione si è confrontato con i protagonisti del settore agroalimentare. Fra loro Antonino Di Paola, presidente del Distretto Ortofrutticolo del Sud Est Sicilia (DOSES), ha presentato la storia e l’evoluzione di una realtà oggi imprescindibile per comprendere il comparto agricolo siciliano.

Dalla nascita al riconoscimento istituzionale

«È un distretto ortofrutticolo del sud est Sicilia. Viene costituito nel 2010 sotto forma di consorzio senza scopo di lucro e soltanto nel 2020, avendone tutti i requisiti, viene riconosciuto come distretto. Con un decreto regionale dell’assessorato alle Attività produttive della Regione Sicilia», ha spiegato Di Paola.

Oggi il DOSES rappresenta una vera e propria rete agricola, che mette insieme oltre 170 aziende lungo tutta la filiera: produzione primaria, trasformazione, logistica, servizi. Un sistema che muove più di 300 milioni di euro di fatturato aggregato, impiega oltre 2.500 persone e si estende su oltre 3.000 ettari coltivati.

Una crescita che abbraccia mezza Sicilia

«Il DOSES oggi non rappresenta più soltanto il sud est Sicilia perché quando fu fondato pensava di rappresentare soltanto i territori della provincia di Ragusa e Siracusa. Oggi abbraccia cinque province della Regione Siciliana, la provincia di Agrigento, Caltanissetta, ovviamente Ragusa, Siracusa e Catania», ha raccontato Di Paola.

Ogni provincia porta in dote una specifica eccellenza. «La Provincia di Agrigento è famosa nel comprensorio di Canicattì per la produzione di uva da tavola, la provincia di Siracusa per il ciliegino di Pachino piuttosto che per la mandorla Pizzuto di Avola e la provincia di Catania, famoso per i suoi agrumeti. E ovviamente la provincia di Ragusa che è famosa per tutta l’ortofrutta in genere che riesce a produrre».

Missione: promuovere, innovare, internazionalizzare

«L’obiettivo del DOSES, come tutti i distretti, è quello di promuovere un territorio. In particolar modo ha l’obiettivo di promuovere la filiera ortofrutticola del territorio del sud est Sicilia, migliorandone soprattutto sia la qualità della produzione, la quantità e la presenza nei mercati sia italiani che esteri», ha dichiarato il presidente.

Una strategia portata avanti anche attraverso la partecipazione a bandi pubblici. DOSES è oggi beneficiario di un finanziamento regionale da 1,9 milioni di euro, con il 90% a fondo perduto, grazie al bando “Cluster”.

«Con questi fondi si sta realizzando un centro di raccolta e smistamento della Fratta, che è uno delle problematiche della zona. I rifiuti agricoli, oltre all’acquisto di macchinari e attrezzature, che poi verranno messe a disposizione delle aziende che ne faranno parte».

Contratti di filiera e sinergie strategiche

DOSES ha anche presentato un progetto nell’ambito del quinto bando dei contratti di filiera, attualmente in graduatoria utile. Un’iniziativa da oltre 50 milioni di euro, cofinanziata al 50%, con un impatto potenzialmente decisivo per il sistema produttivo del territorio.

Parallelamente, si lavora sul fronte del credito e dell’innovazione: «Stiamo stipulando delle convenzioni con i primari istituti bancari proprio per permettere alle aziende associate di poter accedere al credito a condizioni più agevolate. Abbiamo stipulato anche delle convenzioni appunto con il Parco scientifico e tecnologico della Sicilia e con delle università proprio per avere, diciamo, delle tecnologie da poter utilizzare all’interno dell’agricoltura».

Dall’intervento di Di Paola emerge la volontà di fare rete e dotare il comparto agricolo di strumenti nuovi e competitivi. In un contesto segnato da crisi internazionali, mutamenti climatici e sfide logistiche, la cooperazione tra imprese, istituzioni e ricerca appare come la chiave per garantire stabilità, crescita e visibilità ai prodotti dell’Isola.