Fondatrici, manager, attiviste, ricercatrici, ma non solo. Nella lista delle “Unstoppable Women” italiane, stilata anche quest’anno da StartupItalia, ci sono tante donne che in questi anni si sono distinte per il loro impegno in diversi campi della società.
Tra queste c’è anche Elita Schillaci, ILHM – Innovation Leadership Health Management Advanced Centre, già docente dell’Università di Catania, alla guida del Comitato tecnico scientifico del Premio Innovazione Sicilia.
Esperta in Innovazione, Social Entrepreneurship, CSR, Family Startup e Marketing Territoriale, Schillaci Elita Schillaci è una figura di spicco nel campo dell’innovazione, dell’imprenditoria sociale e della responsabilità sociale d’impresa.
È Professore Ordinario di “Imprenditorialità e Business Planning” all’Università di Catania, dove ha precedentemente ricoperto il ruolo di Preside della Facoltà di Economia.
La sua esperienza è arricchita dalla sua posizione come Amministratore Delegato del Distretto Tecnologico Universitario Micro e Nano Sistemi Sicilia.
Schillaci è anche la fondatrice dell’incubatore universitario Medspin, nato per sostenere startup innovative all’interno dell’università, e ha collaborato come Research Professor presso la New York University.
La sua carriera si caratterizza per un forte impegno nello sviluppo dell’ecosistema imprenditoriale, sia in ambito accademico che nel supporto diretto a nuove iniziative d’impresa. È riconosciuta per il suo lavoro nel promuovere la crescita sostenibile e l’inclusione sociale attraverso l’innovazione e il marketing territoriale.
Anche quest’anno Elita Schillaci sarà alla guida CTS del Premio Innovazione Sicilia, un progetto ideato da Digitrend, promosso dall’Assessorato Regionale Attività Produttive della Regione Sicilia, che punta a diffondere la cultura dell’innovazione nell’isola e che si svolgerà il 21 novembre 2024, presso nella suggestiva cornice dell’Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva di Palermo.
Con il suo ricco bagaglio di esperienze professionali Elita Schillaci è stata inserita nell’elenco, sempre in aggiornamento, di creative, imprenditrici, investitrici, ricercatrici, manager, professioniste, startupper, esempi femminili da seguire sui temi dell’innovazione in Italia, che StartupItalia pubblica ogni Ferragosto.
Nel tempo questa lista si è ampliata sempre più includendo anche sportive, artiste, scienziate e professioniste, che hanno lasciato il segno, in un mondo in cui è ancora forte il gender gap.
Nel nostro Paese, le imprese con leadership al femminile rappresentano, infatti, appena il 23% del totale, contro la media europea del 32%.
Anche nel campo delle startup si procede a rilento a causa di barriere sia culturali che strutturali, con appena 2.200 le iniziative al femminile registrate a giugno 2024 (sul totale di oltre 15.000 startup).
Il trend negativo persiste anche nel resto d’Europa, dove solo il 7% delle aziende è guidato da una CEO donna, una percentuale ancora molto bassa in un contesto in cui le donne continuano a guadagnare meno dei loro colleghi maschi.
In questo scenario occorre una riflessione e una denuncia diretta e senza filtri in grado di scuotere le coscienze e promuovere una nuova concezione della leadership, più inclusiva per tutti.
Le aziende a guida femminile non solo prosperano ma brillano per innovazione e resilienza. Secondo diversi osservatori le startup fondate da donne hanno il doppio delle probabilità di ottenere investimenti rispetto a quelle maschili, e le imprese con leadership femminile creano ambienti di lavoro più inclusivi, un segno inequivocabile di quanto la diversità di genere sia indispensabile per una maggiore innovazione e qualità delle decisioni.
“Unstoppable Women” non vuole solo celebrare le donne che hanno già raggiunto importanti traguardi, ma si propone di restituire alla comunità storie di professioniste, artiste, scienziate, e sportive da seguire, per ispirare, creare un senso di appartenenza e uno spazio di confronto aperto e autentico. L’obiettivo è coinvolgere sempre più persone, senza creare barriere o classifiche.
Anche gli uomini hanno un ruolo cruciale in questo percorso. Il cambiamento richiede uno sforzo collettivo, in cui uomini e donne lavorino insieme per abbattere le barriere e i pregiudizi ancora presenti.
Il cammino verso un futuro in cui la leadership femminile non sia un’eccezione, ma la norma, è ancora lungo. Continuare a limitarci agli stereotipi di femminilità non aiuta: solo collaborando tra diverse professionalità e generazioni sarà possibile costruirla insieme.
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