Innovazione armonica paradigma di sviluppo, Spampinato: “Condividere genera valore”

Dal Premio Innovazione Sicilia 2025, Emanuele Spampinato – CEO di Harmonic Innovation Groupracconta come l’innovazione armonica unisca tecnologia, etica e Mediterraneo, con piani pensati non solo per il prossimo decennio ma per i prossimi 400 anni.

Innovazione armonica, oltre l’open innovation

L’intervista parte proprio dall’innovazione armonica, questo incrocio tra cultura e innovazione di cui si parla sempre di più al Sud, in Sicilia e nel Mediterraneo. Un concetto che, dal punto di vista del business, “è basato sull’innovazione aperta, ovvero sviluppo di innovazione mediante condivisione della conoscenza”.

Ma l’innovazione armonica fa un passo ulteriore: non si limita a prendere in prestito il paradigma dell’open innovation, cioè la condivisione della conoscenza, ma introduce obiettivi e valori che diventano parte integrante del modello di business: “I valori sono quelli del rispetto della persona, dell’essere umano e dell’ambiente” spiega Spampinato.

Il lessico è quello dell’etica e della sostenibilità, che Harmonic Innovation Group mette al centro del proprio ecosistema. L’innovazione non è neutra, non è solo performance o crescita economica: deve produrre bene comune, ridurre le disuguaglianze, considerare le conseguenze sociali e ambientali delle scelte tecnologiche.

“Gli obiettivi – prosegue il CEO – sono quelli della creazione di bene comune e della generazione di impatti, ovvero i vantaggi non devono essere solamente per i soggetti che partecipano a progetti, programmi, iniziative di innovazione mediante la condivisione della conoscenza, ma bisogna porsi l’obiettivo di generare valore all’esterno di quel gruppo“.

È un cambio di prospettiva rispetto a una certa retorica dell’innovazione, in cui la parola d’ordine resta la competizione. L’asse si sposta sulla responsabilità: chi innova ha il dovere di produrre effetti positivi che superano i confini di imprese, consorzi e cluster, in un’ottica di impatto sociale misurabile e duraturo.

Una responsabilità intergenerazionale

Il concetto di innovazione armonica si muove di pari passi con quello di responsabilità intergenerazionale: “Oggi noi dobbiamo essere buoni custodi di quello che abbiamo ereditato, sicuramente dobbiamo essere capaci di valorizzare gli ambienti costruiti e l’ambiente naturale per darli alle future generazioni migliori di come li abbiamo ricevuti”. Per questo si parla di piani industriali con un orizzonte temporale di “400 anni”.

Ogni scelta tecnologica, ogni infrastruttura digitale, ogni piattaforma AI, lascia un segno che non riguarda solo i prossimi cinque anni, ma la qualità di vita delle generazioni future. Non basta progettare soluzioni scalabili; bisogna chiedersi se siano giuste, se rispettino le risorse ambientali e le comunità che le ospitano.

Numeri, ecosistemi e piattaforme: un gruppo nato al Sud

Quando la conversazione passa dai valori ai numeri, Spampinato lega subito i risultati alla parola chiave ecosistemi: “L’integrazione degli ecosistemi è il modus operandi del gruppo“, afferma. Oggi l’ecosistema Harmonic Innovation si fonda su oltre 1000 soggetti, che hanno preso parte a progetti di accelerazione, percorsi di ricerca e sviluppo congiunti e iniziative di innovazione aperta promosse negli ultimi cinque anni insieme a università ed enti di ricerca.

La logica è quella dell’innovazione collaborativa: un ecosistema di partner, startup, PMI e centri di ricerca che condividono competenze e risorse per sviluppare nuove piattaforme, tecnologie e servizi, mantenendo al centro l’allineamento valoriale e la capacità di generare impatti condivisi.

Dal Mediterraneo alla Silicon Valley

Un tassello strategico di questa visione è il lavoro internazionale. Spampinato ricorda “iniziative importanti internazionali come la gestione dell’Innovation Hub del governo italiano a San Francisco, in Silicon Valley, che da tre anni conduciamo per il Ministero degli Esteri e per l’ICE, dalla Sicilia, dalla Calabria, dal Sud Italia“.

E proprio il Sud diventa spunto per una riflessione sul ruolo della Sicilia e del Mediterraneo nella “sfida di fare sistema”. Spampinato parte dalle radici storiche e culturali: qui, ricorda, “è nata la cultura occidentale” ed è qui che si è sviluppata la capacità di far stare insieme popoli diversi, culture differenti ma accomunate da “una stessa radice antica, millenaria”.

Proprio questa vocazione al dialogo e alla coesione diventa, per Spampinato, il contributo che il Mediterraneo può offrire a un mondo che “cerca sempre di più individualismi, chiusure e nazionalismi”, dinamiche in contrasto con la natura dell’innovazione armonica.

Innovazione tra etica e competitività

La sfida è chiara: costruire un ecosistema che attragga capitali, competenze, talenti e tecnologie, senza rinunciare al quadro etico che definisce l’innovazione armonica. Se, da un lato, l’innovazione richiede velocità, dall’altro impone una visione capace di andare oltre l’orizzonte dei cicli finanziari e delle mode tecnologiche.

Il Mediterraneo, con la sua storia millenaria di contaminazioni culturali, si offre come spazio ideale per sperimentare un modello che unisce apertura e radicamento, tecnologia avanzata e responsabilità sociale.

In questo quadro, il messaggio che arriva dall’intervista al CEO di Harmonic Innovation Group e da eventi come il Premio Innovazione Sicilia 2025 è chiaro: la Sicilia e il Sud non sono solo periferia dell’innovazione, ma vero e proprio laboratorio di un nuovo modo di fare impresa, capace di mettere in dialogo open innovation, etica e territori.

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