European Innovation Scoreboard

Lo European Innovation Scoreboard (EIS) è un indicatore costruito annualmente dalla Commissione Europea per misurare lo stato dell’innovazione nell’Unione Europea e confrontarla con le altre grandi aree geografiche.

L’EIS valuta lo stato dell’innovazione sulla base di diversi indicatori, tra cui investimenti in ricerca e sviluppo, brevetti, esportazioni di tecnologia, risorse umane, sistemi di ricerca aperti ed eccellenti, caratteristiche dell’ambiente economico riguardo all’innovazione. L’EIS calcola la media ponderata con peso eguale per ciascun indicatore e determina la misura di innovazione, per anno e per paese. Mettendo in rapporto il valore aggregato di tutte le componenti dell’EIS per paese con il valore per tutti i paesi dell’UE si determina la posizione relativa dei paesi dell’Unione e li si classifica in uno dei seguenti quattro gruppi: 1) leader nell’innovazione; 2) fortemente innovatore; 3) moderatamente innovatore; 4) innovatore emergente; (Figura 1).

Figura 1: Mappa che mostra la performance dei sistemi di innovazione degli Stati membri dell’UE

Emerge un quadro geografico polarizzato dell‘innovazione. I paesi mediterranei, insieme ad alcuni paesi dell’Europa orientale come l’Estonia, la Repubblica Ceca e la Slovenia, si collocano al di sotto del livello medio dell’UE. Più indietro troviamo un altro gruppo di paesi, sempre ad Est, tra cui Croazia, Slovacchia e Polonia, con caratteristiche di economie emergenti. Il fronte dell’innovazione è concentrato nella parte centro-nord dell’Europa, con pochi leader come i paesi scandinavi, i Paesi Bassi e le tre principali economie dell’Europa centrale: Francia, Germania e Regno Unito, caratterizzati da alti livelli di innovazione senza essere i leader.

La performance dell’Italia 

 L’Italia si distingue come un Innovatore Moderato, con una performance che raggiunge il 90.3% della media dell’UE (Figura 2). È incoraggiante notare che tale performance supera quella degli altri Innovatori Moderati. Ancor più significativo è il fatto che il ritmo di miglioramento del paese è superiore a quello dell’intera Unione Europea, con un aumento del 8.5% rispetto agli anni precedenti. Questo significa che l’Italia sta facendo progressi significativi nel ridurre il divario di prestazioni rispetto all’UE, avvicinandosi sempre di più al livello medio europeo.

Figura 2: Il Risultato dell’Italia secondo l’European Innovation Scoreboard, valore di sintesi 2023.

In cerca di conferme sul quadro dell’innovazione in Italia, guardiamo all’evoluzione nel tempo dell’indicatore complessivo. I dati messi a disposizione della Commissione Europea vanno dal 2016 al 2023 (Figura 3). L’esistenza di un pattern geografico consolidato è confermata dall’andamento nel tempo dell’innovazione. I paesi mediterranei – tutti moderate innovators – mostrano una dinamica simile ai paesi leader che si trovano nell’Europa settentrionale. Il gap nei loro riguardi non è quindi diminuito. È andata meglio agli innovatori emergenti che sono cresciuti del 20% dal 2016, mentre è andata male ai paesi innovatori forti dell’Europa centrale la cui spinta a innovare è declinata significativamente.

Figura 3: Convergenza dell’European Innovation Scoreboard, valore di sintesi, 2016-2023.

Se quindi l’Italia ha chiuso un poco il gap, lo ha fatto soprattutto nei riguardi dei paesi innovatori forti, anche per i loro demeriti, come conferma la Figura 3. 

Durante il periodo compreso tra il 2016 e il 2023, l’Italia ha mostrato segnali di miglioramento significativo nelle performance di innovazione. In particolare, per l’Italia si è registrato un aumento delle performance comprese tra il 15 e il 20 percento, inserendosi tra i paesi che hanno fatto progressi più significativi nell’UE (Figura 4). Questo risultato evidenzia gli sforzi e gli investimenti del paese nell’ambito dell’innovazione. Tuttavia, nonostante questi miglioramenti sostanziali, l’Italia ha ancora margini di crescita e alcune sfide da affrontare.

Figura 4: Andamento dell’European Innovation Scoreboard per paese nel periodo 2016-2023.

Disaggregando il dato emerge un quadro di luci ed ombre che dà della situazione italiana una rappresentazione più interessante, in termini relativi rispetto all’UE (Figura 5). 

Punti di forza 

  • Produttività delle risorse
  • Design
  • Collaborazioni scientifiche pubblico-privato
  • Innovazioni di processo

Punti di debolezza

  • Istruzione terziaria 
  • Mobilità delle risorse umane in ambito scientifico e tecnologico 
  • Spesa del venture capital
  • Spesa in ricerca e sviluppo da parte delle imprese 

Miglioramenti dal 2016 

  • Collaborazione tra piccole e medie imprese innovative
  • Sostegno dello stato alla ricerca e sviluppo delle imprese 

Peggioramenti dal 2016

  • Tecnologie ambientali
  • Personale con dottorato 


Figura 5: EIS disaggregato per l’Italia, 2023.

European Innovation Scoreboard a livello regionale

Anche a livello regionale, l’European Innovation Scoreboard (EIS) offre uno sguardo affascinante sul panorama dell’innovazione. Utilizzando la stessa metodologia impiegata per valutare i paesi, l’EIS analizza le regioni, rivelando una serie di differenze sorprendenti all’interno di ciascun paese.

  1. Innovation Leaders: Le regioni più innovative, come Hovedstaden (Danimarca), Helsinki-Uusimaa (Finlandia), Oberbayern (Germania), Stockholm (Svezia) e Berlino (Germania), mostrano una capacità elevata di innovazione. Queste regioni eccellono in indicatori chiave come investimenti in R&D, numero di brevetti, e alta densità di imprese innovative.
  2. Strong Innovators: Regioni come Ile de France (Francia) e Baden-Württemberg (Germania) si posizionano come forti innovatori. Hanno sistemi di innovazione solidi con ampi investimenti pubblici e privati, infrastrutture avanzate, e collaborazioni efficaci tra università e industria.
  3. Moderate Innovators: Regioni come Andalusia (Spagna) e Lazio (Italia) sono moderate innovatrici. Queste regioni hanno una performance intermedia con alcune aree di eccellenza, ma necessitano di miglioramenti in vari indicatori di innovazione.
  4. Emerging Innovators: In questo gruppo, oltre alla Sicilia, troviamo altre regioni come Vojvodina (Serbia) e Sardegna (Italia). Queste regioni stanno iniziando a sviluppare il loro potenziale innovativo, ma devono affrontare sfide significative come la bassa intensità di R&D e la scarsa collaborazione tra settore pubblico e privato.

Sicilia nel contesto europeo

A livello regionale, l’European Innovation Scoreboard classifica la Sicilia come un “Innovatore Emergente +”.  La regione sta emergendo come un centro di innovazione e la sua performance in questo settore è in costante aumento, con un aumento del 15.5% nel corso del tempo. Questa prospettiva regionale aggiunge un livello di dettaglio prezioso, consentendo di comprendere meglio le dinamiche dell’innovazione a livello locale. 

Il grafico radar evidenzia i punti di forza in confronto all’Italia (rappresentati dalla linea arancione) e all’UE (rappresentati dalla linea blu), mettendo in luce aree di eccellenza come le collaborazioni pubblico-private, oltre a identificare le aree di debolezza, come ad esempio il livello di istruzione terziaria (Figura 6).


Indicatori specifici

Il Regional Innovation Scoreboard (RIS) 2023 utilizza 21 indicatori chiave per valutare la performance delle regioni, tra cui:

  • Investimenti in ricerca e sviluppo (R&D)
  • Brevetti pro capite
  • Imprese innovative
  • Collaborazioni tra pubblico e privato

La Sicilia mostra risultati particolarmente bassi in investimenti in R&D e numero di brevetti, mentre altre regioni europee più avanzate hanno un’alta densità di startup e forti ecosistemi di innovazione. Nell’ultimo anno, la Sicilia ha visto una crescita significativa nel numero di startup, posizionandosi al settimo posto nel contesto italiano (Figura 7).

Figura 7: Italia, Startup innovative primo semestre 2023 

Prospettive di miglioramento

Nell’ambito del suo percorso verso lo sviluppo economico e l’innovazione, la Sicilia si trova di fronte a una serie di sfide e opportunità cruciali. Per consolidare la propria posizione e promuovere una crescita sostenibile, la regione deve identificare e agire su ambiti strategici chiave.

  • Competitività del tessuto produttivo: È fondamentale promuovere attività di ricerca e sviluppo, oltre a fornire supporto alla formazione e all’innovazione all’interno delle imprese, al fine di migliorare la loro competitività sul mercato.
  • Apertura internazionale: Accompagnare le imprese siciliane nella loro espansione sui mercati esteri è cruciale per far fronte alle esigenze della domanda internazionale e per valorizzare i prodotti “Made in Sicily” a livello globale.
  • Attrazione di nuovi investimenti: La regione deve attrarre nuovi investimenti per favorire lo sviluppo di insediamenti produttivi, logistici, commerciali e di ricerca. L’utilizzo degli strumenti come la Zona Economica Speciale Unica del Mezzogiorno e la valorizzazione delle risorse territoriali sono cruciali in questo contesto.
  • Crescita dimensionale del sistema imprenditoriale: È importante promuovere la collaborazione tra imprese di diverse dimensioni e favorire i processi di fusione e aggregazione per sostenere la crescita e la competitività del sistema imprenditoriale siciliano.

Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il Regional Innovation Scoreboard 2023.

Innovazione e Politiche Economiche

La letteratura economica suggerisce diverse politiche che possono incentivare l’innovazione regionale:

  1. Incentivi Fiscali:
    • Credito d’imposta per R&D: Offrire crediti d’imposta alle aziende che investono in ricerca e sviluppo può stimolare maggiori investimenti privati in innovazione​ (Research and innovation)​.
    • Agevolazioni fiscali per startup: Ridurre le tasse per le nuove imprese tecnologiche può aiutare la crescita delle startup innovative.
  2. Investimenti in Infrastrutture:
    • Parchi tecnologici e incubatori: Sviluppare parchi tecnologici e incubatori può fornire alle startup l’accesso a risorse condivise e infrastrutture necessarie per la crescita e l’innovazione​ (Publications Office of the EU)​.
    • Rete di banda larga: Migliorare l’accesso a internet ad alta velocità è cruciale per lo sviluppo di settori tecnologici avanzati.
  3. Formazione e Capitale Umano:
    • Educazione STEM: Investire nell’istruzione nelle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) aumenta la disponibilità di lavoratori qualificati​ (Publications Office of the EU)​.
    • Programmi di formazione continua: Offrire programmi di aggiornamento professionale per mantenere alta la competitività della forza lavoro.
  4. Finanziamenti e Accesso al Credito:
    • Fondi di venture capital: Promuovere la creazione di fondi di venture capital per fornire finanziamenti alle startup innovative​ (Research and innovation)​.
    • Microcredito e prestiti agevolati: Facilitare l’accesso a microcredito e prestiti a condizioni favorevoli per le piccole e medie imprese (PMI) innovative.
  1. Collaborazioni e Reti:
    • Partnership pubblico-privato: Promuovere collaborazioni tra università, enti di ricerca e settore privato per progetti di ricerca applicata e sviluppo tecnologico​ (Research and innovation)​.
    • Cluster tecnologici: Sostenere la creazione di cluster tecnologici per facilitare la condivisione di conoscenze e risorse tra imprese e istituti di ricerca.
  2. Politiche di Innovazione Regionale:
    • Strategie di specializzazione intelligente (RIS3): Sviluppare strategie regionali basate sulle caratteristiche uniche e sui punti di forza locali può indirizzare meglio le risorse e le politiche verso settori ad alto potenziale innovativo.

Conclusioni

Per migliorare la sua posizione nel RIS, la Sicilia dovrebbe adottare un approccio integrato che combini incentivi fiscali, investimenti in infrastrutture, formazione, accesso ai finanziamenti e promozione di collaborazioni. Queste politiche accresceranno la capacità innovativa della regione, contribuendo alla crescita economica. Immagine in evidenza di freepik