Flavio Fazio: “Non ho fatto l’exit, perché l’innovazione non è mai fine a se stessa”
Premio Innovazione Sicilia - 01/12/2025
di Luisa Cassarà
Nel mondo delle imprese convivono due approcci che raramente si incontrano. Da un lato, ci sono i founder che misurano il successo nell’exit: costruiscono, crescono e vendono al momento giusto. Dall’altro, ci sono quelli che non considerano la vendita come approdo naturale della loro storia, perché vedono nell’azienda una traiettoria da far maturare.
Flavio Fazio rientra chiaramente in questa seconda categoria.
Di fronte a un’offerta da 15 milioni di euro per Flazio, l’azienda che ha fondato 10 anni fa a Catania, ha scelto di non chiudere un cerchio, ma di rilanciare la sua visione. Una decisione – raccontata durante il suo Spotlight sul palco del Premio Innovazione Sicilia 2025 – che apre interrogativi interessanti sul modo in cui si costruisce valore, soprattutto in una terra in cui ogni scelta pesa il doppio.
Il primo anno, Flazio ha fatturato 30mila euro e, da lì in poi, è stata una crescita continua, con numeri che si sono moltiplicati, arrivando al milione di euro. Oggi fattura 3 milioni, ma è stato quando è arrivata la prima cifra a 6 zeri, che sono arrivate anche le prime offerte.
“Due anni fa ricevo l’offerta di 15 milioni. Ci ho pensato, ma ho risposto no. Dopo aver detto no, ricevo un’altra offerta, questa volta un foglio bianco, Scrivi la cifra che vuoi. Io, su quel foglio, non ho scritto alcun numero”, ha raccontato Fazio.
“Quando l’innovazione scappa, il Paese perde”
“Non ho fatto l’exit, perché innovare è il primo passo, un’innovazione non è fine a se stessa, è il primo passo per creare una startup – ha detto Fazio -. Una startup deve diventare un grande progetto, poi un’azienda, poi una grande azienda, magari diventare un colosso. E, magari questo colosso assume talenti e li porta in Italia, magari questo colosso compra le aziende straniere”.
“Il problema, oggi, è che si costruiscono prodotti, ma non si costruiscono imprese. Non c’è visione di continuità. Quando l’innovazione scappa, il Paese perde. Serve un ritorno a un nuovo modello d’impresa, perché in Italia l’abbiamo già avuto”, ha aggiunto Fazio. “Siamo bravissimi a creare eccellenze, ma pessimi a trattenerle“. Flazio è un’impresa globale nata a Catania. Non vende, ma compra.
Nelle sue parole c’è la rivoluzione di un paradigma. La rivoluzione di uno stereotipo che ci fa dare per scontato che un progetto debba essere venduto per essere considerato di successo. E c’è anche un invito a essere più consapevoli, mettere in discussione, farsi domande, a partire da un quesito fondamentale: “Cosa voglio essere?”. Fatta la scelta, l’azione verrà da sé.
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