Gaia-X, il progetto Ue da 2,3 miliardi per il traffico dati e il ruolo della Sicilia
News - 28/12/2024
di Antonio Giordano
E’ una partita che si gioca a livello mondiale e che potrebbe coinvolgere anche la Sicilia, passando dall’Ue. Si tratta del traffico di dati internet che oggi è essenziale per tutte le comunicazioni mondiali. Sono in arrivo nuove norme ma anche un progetto per rendere maggiormente indipendente l’Unione europea da Cina e Stati Uniti, in questo momento player principali del settore immateriale del traffico di dati. Un gioco nel quale la Sicilia ha un suo ruolo strategico ospitando l’approdo di 16 cavi intercontinentali nelle sue coste ad Est ed Ovest.
Il progetto Gaia-X da 2,3 miliardi
A livello europeo l’Ue ha investito 2,3 miliardi di euro in Gaia-X un progetto che è stato lanciato nel 2019 da Francia e Germania e vuole creare una infrastruttura digitale made in Ue riducendo la dipendenza da colossi Usa e cinesi. Fra pochi giorni, nel 2025, entrerà in vigore il Data Act “una normativa che consentirà un’equa distribuzione del valore dei dati stabilendo norme chiare ed eque per l’accesso e l’utilizzo dei dati all’interno dell’economia europea dei dati, una necessità accentuata dalla crescente prevalenza dell’Internet degli oggetti (IoT)”, come si legge nella pagine dell’Ue. Tra le norme del data Act, ad esempio, quella che impone che i prodotti connessi dovranno essere progettati e fabbricati in modo da consentire agli utenti (imprese o consumatori) di accedere, utilizzare e condividere i dati generati in modo semplice e sicuro. Attualmente, gran parte dei dati europei è ospitata su server di aziende straniere, esponendo cittadini e imprese a potenziali rischi legati alle leggi statunitensi, come il FISA o il Cloud Act, che possono obbligare le aziende tecnologiche americane a condividere dati con le autorità. Gaia-X, dunque, propone un approccio decentralizzato alla gestione dei dati, in cui aziende, ospedali e organizzazioni conservano i propri dati localmente, controllando l’accesso e condividendoli in modo sicuro con altri membri di uno spazio dati. Ad esempio, gli ospedali potrebbero condividere dati anonimi dei pazienti per la ricerca, migliorando i trattamenti senza compromettere la privacy. Nel settore automobilistico, l’iniziativa ha dato vita a Catena-X, un progetto di spazio dati in cui i produttori monitorano le catene di fornitura e i processi produttivi per aumentare l’efficienza.
Le critiche
Non mancano le critiche come riportano alcuni siti di informazioni specializzati. Il progetto Gaia-X pur volendo raggiungere una certa distanza dagli operatori Usa e cinese ha coinvolto grandi aziende tecnologiche americane, come Amazon, Palantir e Microsoft. Una partecipazione che rischia di minare l’obiettivo di indipendenza digitale europea. Inoltre, rappresentanti di queste aziende avrebbero rallentato i processi decisionali, introducendo complessità tecniche e promuovendo i propri interessi commerciali, ostacolando il consenso sugli standard tecnici fondamentali. Il successo di Gaia-X dipenderà dal raggiungimento di un consenso sugli standard tecnici e dalla volontà dei governi europei di investire ulteriormente nelle infrastrutture digitali europee, utilizzandole per archiviare e processare i dati dei cittadini, riducendo la dipendenza da fornitori cloud americani.
Questo contenuto è stato scritto da un utente della Community. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.