Superti-Furga: “Bisogna superare la paura per liberare il coraggio di innovare”

Partire dal passato e comprendere il presente, per anticipare il futuro: durante l’incontro del format Archimede di Innovation Island, Giulio Superti-Furga ha condiviso la sua visione fortemente attuale che, allo stesso tempo, riesce a guardare oltre. Le sue considerazioni hanno coinvolto e appassionato i presenti, proprio come avviene di fronte a ciò che è realmente innovativo. Il video integrale dell’evento sarà prossimamente disponibile per gli iscritti a Community (per iscriversi e rimanere sempre aggiornati, basta cliccare qui).

Biologo molecolare e leader nella ricerca medica, CEO di CeMM e Direttore Scientifico della Fondazione Ri.MED, Superti-Furga è Direttore del Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica (CBRB), un cluster integrato di ricerca e cura, in costruzione a Carini. Durante l’evento di Palermo è stato protagonista di una conversazione che ha connesso discipline e saperi, esperienze e punti di vista.

Fallire non è mai un problema, sarebbe un peccato invecchiare senza averci provato”, ha detto, evidenziando come la paura sia un freno per l’innovazione: è necessario che le ansie non sottraggano spazio all’entusiasmo.

Giulio Superti-Furga ha ricordato ai giovani che non sono in concorrenza tra di loro, ma che sono, piuttosto, in concorrenza con quelle problematiche – come il cambiamento climatico – che riguardano la collettività. Ha messo in evidenza come serva coraggio per innovare: “Dobbiamo fare di più. In Europa siamo molto frenati nell’immaginazione, abbiamo smesso di sognare. Abbiamo generazioni alle quali abbiamo tolto la gioia di sognare e questo genera solo idee piccole. Dare il potere dell’immaginazione e del sogno è una funzione di tutti: questo deve essere il sentimento“.

Una funzione di tutti, che chiama in causa tutti all’interno di un ecosistema vivo, vivace e sano. Ritorna, nelle sue parole, quel concetto di ecosistema che ha ispirato il modello di incontro di Innovation Island, un luogo di connessioni e disseminazione. Ritorna l’importanza di una rete che accolga ed unisca, valorizzi ed ispiri.

La riflessione di Giulio Superti-Furga apre la strada a un paradigma concretamente innovativo, una visione della Sicilia che si evolve. Siamo lontani anni luce dai classici stereotipi: “La scommessa che abbiamo con il Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica è convincere la società di avere tolleranza verso una certa forma di esterofilia. Quando la Sicilia ha guardato all’esterno, ha avuto molte ricadute positive“.

Una delle cose più belle della Sicilia è che qui le persone non sono ”viziate”: sono competenti, hanno più entusiasmo e più voglia di fare, c’è molta capacità di recepire”, ha sottolineato. E, ancora: “Questo Centro di ricerca avrà un grande impatto culturale, Palermo e la Sicilia attraggono figure di grande livello. Abbiamo bisogno di tutti per modernizzare e rendere le azioni più sostenibili”.

Vogliamo internazionalizzare il Centro, per avere una rete e una radiazione molto al di là dell’isola. Porteremo una rete di persone interessate, per creare servizi e un indotto fenomenale. Se c’è eccellenza in un luogo, crescono le chance di attirare altra eccellenza. Qui già esiste l’eccellenza, ma io dico che i cluster devono partire da qualche parte. Dobbiamo creare un Centro di ricerca che non è moderno e attuale adesso, ma che lo è tra dieci anni“.

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