Google AI Mode: meno click per i siti e più risposte per gli utenti
News - 29/05/2025
di Redazione
Google ha annunciato il lancio di AI Mode, una nuova modalità di ricerca che segna un punto di svolta per il modo in cui gli utenti interagiscono con il web.
Presentata ufficialmente il 20 maggio scorso durante la conferenza Google I/O, questa funzionalità, alimentata dal modello Gemini 2.5, abbandona il tradizionale elenco di link per offrire un’esperienza conversazionale, intuitiva e personalizzata.
A differenza delle precedenti AI Overviews, che si limitavano a fornire riassunti in cima ai risultati di ricerca, AI Mode ristruttura completamente l’interfaccia, trasformando la ricerca in un dialogo interattivo con l’intelligenza artificiale. Disponibile per tutti gli utenti negli Stati Uniti, questa novità potrebbe ridefinire il ruolo dei siti web, relegandoli a fonti accessorie piuttosto che destinazioni primarie.
Come funziona AI Mode
AI Mode si attiva tramite una scheda dedicata sotto la barra di ricerca su Google.com e nelle app di Google Search. Utilizzando una tecnica chiamata “query fan-out”, il sistema scompone le domande complesse in sotto-argomenti, eseguendo simultaneamente molteplici ricerche per fornire risposte complete e ben strutturate. Gli utenti possono porre domande lunghe e articolate, come “Qual è la differenza tra un anello intelligente, un orologio smart e un tappetino per il monitoraggio del sonno?”, e ricevere risposte sintetiche che integrano informazioni da diverse fonti, come il Google Shopping Graph con oltre 45 miliardi di prodotti. A differenza della ricerca tradizionale, che si basa su corrispondenze di parole chiave, AI Mode interpreta l’intento dell’utente, offrendo risultati personalizzati e contestuali, spesso accompagnati da grafici, tabelle o immagini generate dall’AI. Gli utenti possono approfondire con domande di follow-up senza dover riformulare il contesto, rendendo l’esperienza simile a una conversazione con un esperto.
Un’interfaccia conversazionale
La vera innovazione di AI Mode risiede nella sua natura conversazionale. Gli utenti non sono più limitati a query brevi e frammentate: possono porre domande in linguaggio naturale, utilizzare input vocali o persino immagini tramite Google Lens. Ad esempio, un utente può caricare la foto di un oggetto e chiedere informazioni dettagliate, ricevendo una risposta che integra dati in tempo reale, come prezzi di prodotti o dettagli locali. Questa multimodalità consente a AI Mode di gestire compiti complessi, come pianificare un viaggio o confrontare prodotti, senza che l’utente debba navigare tra più siti web. “AI Mode è la nostra versione più potente di ricerca AI, con un ragionamento avanzato e capacità multimodali”, ha dichiarato Robby Stein, VP of Product for Search di Google, sottolineando come il sistema ricordi il contesto delle interazioni per offrire risposte sempre più pertinenti.
Impatto sui siti web e sul traffico online
L’introduzione di AI Mode solleva interrogativi significativi per i gestori di siti web e i professionisti del marketing digitale. Poiché le risposte vengono fornite direttamente nell’interfaccia di Google, gli utenti hanno meno incentivi a cliccare sui link esterni. I siti web, che in passato rappresentavano la destinazione principale delle ricerche, rischiano di diventare semplici fonti di dati per l’AI, con un conseguente calo del traffico organico. Tuttavia, Google sostiene che i click generati da AI Mode siano di qualità superiore, con utenti più propensi a rimanere più a lungo sui siti visitati.
Sfide per il SEO e nuove strategie
L’avvento di AI Mode richiede un’evoluzione delle strategie di SEO. I tradizionali metodi di ottimizzazione basati su parole chiave e posizionamento in cima ai risultati non sono più sufficienti. Gli esperti consigliano di puntare su contenuti conversazionali, ben strutturati e ricchi di dati, come schema markup e FAQ dettagliate, per aumentare le probabilità di essere citati nelle risposte AI. Inoltre, i contenuti devono essere aggiornati regolarmente e presentati in formati multimediali, come video e immagini, per rispondere alle preferenze dei modelli AI. Google rassicura i publisher: “Non ci sono requisiti aggiuntivi per apparire in AI Mode, basta seguire le linee guida di Google Search Essentials”. Tuttavia, la mancanza di dati di referral rende difficile monitorare il traffico generato da AI Mode, suscitando preoccupazioni tra gli esperti di analytics.
Un equilibrio tra innovazione e monetizzazione
Google si trova di fronte a una sfida delicata: bilanciare l’innovazione di AI Mode con la necessità di mantenere il suo modello di business basato sugli annunci. La ricerca tradizionale, che genera quasi 200 miliardi di dollari all’anno, si basa su pubblicità integrate nei risultati. AI Mode, al momento, offre risposte spesso prive di annunci, ma Google sta esplorando modi per integrare pubblicità nei risultati AI, come annunciato durante Google Marketing Live 2025. “Stiamo sperimentando annunci in AI Overviews e useremo queste informazioni per portare pubblicità anche in AI Mode”, ha confermato un portavoce di Google.
Il futuro della ricerca e del web
Con AI Mode, Google punta a competere direttamente con strumenti come ChatGPT e Perplexity AI, che hanno guadagnato popolarità grazie alle loro interfacce conversazionali. A differenza di questi competitor, AI Mode beneficia dell’integrazione con l’enorme database di Google, inclusi il Knowledge Graph e i dati in tempo reale, offrendo risposte più aggiornate e contestualizzate. Tuttavia, il passaggio a un’esperienza di ricerca chiusa potrebbe avere conseguenze di lungo termine per il web aperto.
Cosa significa per gli utenti
Per gli utenti, AI Mode promette un’esperienza più veloce e personalizzata. La possibilità di condurre ricerche multimodali, ricevere risposte immediate e approfondire con domande di follow-up rende la ricerca più fluida e intuitiva. Funzionalità come Project Mariner, che consente all’AI di eseguire compiti come prenotare biglietti o acquistare prodotti, potrebbero trasformare Google in un assistente personale digitale.