I Big Data per progettare le strade del futuro. Anche la Pedemontana di Palermo è stata pensata così

I Big Data per realizzare le infrastrutture delle città del futuro? Siamo già a buon punto. Anche in Sicilia. Nel libro dei sogni (realizzabili) del governo regionale spicca il progetto della Pedemontana di Palermo, un asse viario lungo più di 22 chilometri. Questa nuova circonvallazione dovrebbe cingere la città sul versante centrale della Conca d’Oro e sgonfiare così il traffico veicolare delle arterie esistenti.

La nuova infrastruttura stradale del capoluogo siciliano vedrà la luce, se tutto va bene, nel 2034. E serviranno tra i 2 e i 3 miliardi di euro. I lavori sono in capo ad Anas che ha già realizzato tre progetti viari alternativi. Proprio per la stesura di questi tre progetti è stato necessario il ricorso ai Big Data. Per comprendere cosa succede per la strade di Palermo sono stati raccolti milioni di dati utili ad analizzare il comportamento degli automobilisti nello scenario attuale.

Del ricorso ai Big Data ne ha parlato, in occasione della conferenza stampa sul via al Dibattito Pubblico sulla Pedemontana di Palermo, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò. E’ stato lo stesso Aricò a spiegare che per redigere i i tre progetti che ora vanno in valutazione, sono stati utilizzati proprio i big data, una sorta di mappatura tratta dai dati dei cellulari di chi sta alla guida degli oltre 138 mila veicoli che ogni giorno attraversano la circonvallazione di Palermo.  

Nel documento di accompagnamento redatto da Anas per presentare l’opera, infatti, si legge che, “Viale della Regione Siciliana attualmente è impegnata giornalmente da circa 138.000 veicoli, valore che per le caratteristiche della infrastruttura determina una condizione di flusso congestionato in buona parte della giornata, provocando tempi di viaggio più lunghi e produzione di sostanze inquinanti e climalteranti e maggiori emissioni sonore. L’analisi dei dati socioeconomici, dell’andamento demografico e occupazionale, posta in relazione al sistema infrastrutturale viario, e agli attuali traffici che percorrono il Viale della Regione Siciliana, proiettati – attraverso un modello matematico – al futuro evidenziano che in assenza di interventi sulla rete infrastrutturale le criticità riscontrate si accentueranno ulteriormente. Si è poi simulato uno “Scenario di Riferimento” definito considerando la naturale crescita della domanda di mobilità e considerando in funzione le infrastrutture in corso di realizzazione e quelle già finanziate; è emerso che le criticità attuali verrebbero attenuate solo in minima parte. Di conseguenza senza interventi infrastrutturali apprezzabili o politiche rivolte all’incentivazione all’utilizzo di modalità di trasporto alternative a quella privata, tutti i fenomeni di criticità già evidenziati tenderebbero a essere sempre più marcati, fino ad interessare anche la viabilità ordinaria. Inoltre, la modellazione effettuata ha dimostrato che con la realizzazione di un nuovo asse stradale veloce come quello di progetto, l’attuale Viale della Regione Siciliana manterrebbe comunque una funzione drenante per il traffico locale, anche dopo l’allontanamento dei flussi di puro attraversamento quest’ultimi maggiormente interessati ad utilizzare una nuova viabilità esterna. I risultati dello studio di traffico eseguito hanno restituito una quantità pari a 138.000 veicoli che percorrono quotidianamente l’attuale circonvallazione, mentre sulle complanari si registrano 28.700 veicoli al giorno nelle due direzioni, il tempo occorrente per percorrere Viale della Regione Siciliana per collegare la A 19 alla A 29 risultano pari a 45 minuti circa con un livello di congestionamento del traffico pari al 100 %.

Le fasi dell’opera

La Pedemontana di Palermo è un’opera dal valore superiore ai 500 milioni di euro. Per questo è necessario un “Dibattito Pubblico”, un vero e proprio confronto pubblico con cittadini, portatori di interessi e stakeholder, per discutere del progetto. Su opere di questo tipo, il Dibattito è obbligatorio per legge. Questa prima fase di consultazione si concluderà a fine ottobre. Poi, una volta arrivato l’eventuale via libera, si passerà alla ricerca dei fondi.

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