IA e giornalismo, Piraneo (La Sicilia): “Non sostituirà mai il giornalista”
News - 18/07/2025
di Redazione
Dall’11 al 13 luglio 2025, la città di Vittoria, nel cuore agricolo della provincia di Ragusa, ha accolto la decima edizione del Festival del Giornalismo Enogastronomico. L’evento si è svolto presso il Centro Congressi “Davide Failla” all’interno della Promotergroup spa, guidata da Gianni Polizzi, confermandosi un punto di riferimento per chi racconta il cibo, i territori e le trasformazioni del mondo dell’informazione.
IA e giornalismo al centro del dibattito
In un momento storico in cui l’intelligenza artificiale rappresenta una delle sfide più discusse del panorama giornalistico, il Festival, in collaborazione con Digitrend, ha dato spazio a riflessioni, domande e confronti sul ruolo delle nuove tecnologie nell’informazione.
Tra i talk più seguiti:
- “Il giornalismo non è morto… e non morirà con l’intelligenza artificiale”;
- “Giornalismo locale: il new journalism al tempo delle piattaforme”;
- “Il tempo del tech journalism: carta, podcast, social e intelligenza artificiale”.
Incontri che hanno visto protagonisti giornalisti, editori, esperti di comunicazione e innovatori digitali. Un dibattito vivo e partecipato, animato da chi crede ancora nel valore dell’informazione come bene pubblico.

Antonello Piraneo: “L’IA non sostituirà mai il giornalista”
Tra gli interventi più significativi, quello di Antonello Piraneo, direttore del quotidiano La Sicilia, che ha offerto una visione chiara e radicata nell’esperienza sul campo.
“Sono convinto che l’IA per il giornalismo possa essere una grande opportunità – ha dichiarato – se diventa un enorme archivio per chi deve andare poi in strada a vedere, a sentire. Se è uno strumento aggiuntivo, è sicuramente un’opportunità. Dipende però dall’approccio del singolo giornalista e dagli editori”.
Una posizione netta che mette in guardia da derive riduzioniste: “Se gli editori pensano che l’IA possa essere un elemento sostitutivo del lavoro giornalistico, sarebbe un errore madornale. Un pezzo scritto con gli occhi, le orecchie, ascoltando quello che capita nelle strade – soprattutto per un giornale territoriale – è insostituibile”.
E un richiamo forte alla responsabilità nei confronti del lettore: “Il lettore è molto più intelligente di quanto si pensi. Si rende conto se l’articolo è scritto con intelligenza artificiale o con intelligenza naturale”.
Il cuore del giornalismo resta umano
Il Festival di Vittoria ha lanciato un messaggio chiaro: la tecnologia è uno strumento, non un fine. Anche l’intelligenza artificiale, per quanto utile nell’analisi dei dati o nella strutturazione dei contenuti, non potrà mai sostituire l’osservazione diretta, la sensibilità umana, l’etica del racconto.
A fare la differenza, oggi come ieri, è la capacità di stare nei luoghi, ascoltare, vedere, comprendere e restituire. La fiducia del pubblico si conquista attraverso storie vere, scritte da persone vere. E la credibilità resta la risorsa più preziosa per chi fa informazione.