Ikea punta sull’intelligenza artificiale: dalla gestione dei dati all’arredamento virtuale

Ikea, il gigante svedese dell’arredamento, ha intrapreso un percorso ambizioso nell’ambito della gestione dei dati e dell’intelligenza artificiale (IA). Questo impegno, iniziato alcuni anni fa con un focus sugli investimenti, è oggi un elemento centrale nella strategia del gruppo. “Se le cose sono ben monitorate, è possibile utilizzare più dati nelle applicazioni e nelle soluzioni di IA che vengono create man mano che arrivano nuovi dati”, spiega Francesco Marzoni, Chief Data Officer di Ingka, la holding che gestisce la maggior parte dei negozi Ikea.

Un team di esperti in crescita

Il dipartimento di Marzoni conta oltre 500 persone dedicate all’analisi dei dati e al machine learning, che collaborano con il dipartimento IT tradizionale per sviluppare nuove soluzioni. “Lavoriamo insieme in team multifunzionali e la nostra collaborazione funziona molto bene”, assicura Marzoni.

Formazione interna: la chiave per diffondere le competenze

Ikea ha lanciato un programma di formazione di un anno sull’analisi dei dati, aperto a 10-15 dipendenti provenienti da diversi settori aziendali (vendite, supply chain, risorse umane, ecc.). “Si tratta di persone che si dedicano all’analisi dei dati per 12 mesi”, spiega Marzoni. “Successivamente, devono trasferire queste conoscenze al loro dipartimento”. L’interesse per la formazione ha superato le aspettative, con 150 candidature già ricevute.

“È un buon segno”, sottolinea Marzoni. “Significa che le persone vogliono essere coinvolte e investire nel loro sviluppo, e questo è importante”. La formazione interna è una strategia fondamentale per Ikea, poiché l’IA è una disciplina specifica che richiede competenze dedicate.

Organizzare i dati: una sfida continua

La governance dei dati è essenziale per un utilizzo produttivo dell’IA. “L’ecosistema produce costantemente più dati, quindi è impossibile che tutto sia sempre perfettamente ordinato; è un ambito su cui bisogna lavorare costantemente”, afferma Marzoni. “È importante mettere in ordine i propri dati, anche quando non si sa ancora a cosa serviranno”.

Ikea si è concentrata sulla gestione dei dati relativi alla supply chain e all’immagazzinamento, ma riconosce che c’è ancora del lavoro da fare per quanto riguarda l’esperienza del cliente. “Possiamo migliorare il modo in cui raccogliamo i dati sui processi dei clienti”, ammette Marzoni.

Machine learning e IA generativa

Le soluzioni di IA utilizzate da Ikea oggi si basano principalmente sul machine learning classico, mentre i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) sono utilizzati in misura minore, principalmente in prodotti standard come Copilot. L’IA viene impiegata per servizi di raccomandazione e per ottimizzare il riempimento dei camion a lunga percorrenza. L’obiettivo è sviluppare e addestrare soluzioni di IA interne nei settori in cui sono rilevanti.

L’IA come architetto d’interni

Ikea sta investendo in servizi digitali che sfruttano l’IA per offrire consulenza di arredamento. “Non tutti possono permettersi di assumere un architetto d’interni”, spiega Marzoni. “L’idea è quella di far beneficiare il grande pubblico dell’esperienza del gruppo grazie all’IA”. Questi servizi offriranno tempi di attesa più brevi, assistenza più rapida e maggiore accessibilità.

L’IA al servizio dei dipendenti

L’IA avrà un impatto significativo anche a livello interno, supportando i dipendenti nelle attività amministrative e liberando tempo per le mansioni principali. “Invece di compilare moduli, avranno più tempo per dare consigli in officina o per costruire cucine”, auspica Marzoni.

Formazione e collaborazione: le chiavi del successo

Dalla scorsa estate, circa 30.000 dipendenti Ikea hanno ricevuto una formazione di base sull’IA. “Non abbiamo dovuto insistere su questo punto, perché la domanda è molto forte”, spiega Marzoni. Oltre alla formazione online, sono state organizzate iniziative come hackathon e i World Data Games, in cui i dati raccolti possono essere utilizzati dalla Fondazione Ikea per affrontare questioni sociali e ambientali.

Fonte: Le Monde Informatique.

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