Innovare conviene, le imprese che puntano al “digital” tagliano costi fino al 20 per cento

Quanto vale innovare nella propria impresa? Quanto si risparmia – e si guadagna – applicando le strategie digitali? C’è chi inizia a computare il valore dell’innovazione: chi ha seguito il flusso della transizione digitale ha imboccato la strada della crescita, vedendo crescere la propria quota nel mercato di riferimento con una compressione dei costi operativi stimata attorno al 20%. Al contrario, le imprese che non adottano tecnologie e prodotti digitali iniziano a registrare perdite di quota di mercato sino al 40%.

A Milano il Forum per l’innovazione che conviene

Di quanto incida sui conti economici delle imprese l’innovazione si parlerà alla “Product Heroes Conference”, il 3 e 4 ottobre, al Superstudio Più di Milano. È organizzata da Product Heroes, azienda punto di riferimento in Italia per imprese e professionisti nell’ambito del product management.

Digital, un mercato in piena espansione in tutta Europa

Un prodotto digitale è un sito, un’app, una qualunque funzionalità di entrambi, come ad esempio un servizio online di assistenza clienti o una piattaforma e-commerce. Sono soluzioni che vanno pensate, lanciate e gestite: se ne occupa il team guidato dal product manager, una figura professionale presente soprattutto nelle imprese che hanno deciso di investire nell’innovazione e nella cultura del prodotto digitale. Avere questi specialisti in azienda può incrementare il fatturato aziendale fino al 34,2%. Da qui al 2025, il 48,6% delle imprese conta di assumere product manager e se ne cercano 6mila in Europa.

Quella 2024 sarà la seconda “Product Heroes Conference”. L’anno scorso, ad Assago, alla prima edizione del più grande evento nazionale sul product management, più di mille professionisti si sono dati appuntamento per conoscersi e tracciare lo stato dell’arte di un mestiere ancora nuovo in Italia, nonostante gli ampi margini di crescita. Ad oggi, il giro d’affari nazionale legato ai prodotti digitali ammonta a 90 miliardi di euro, tra e-commerce, cloud, intelligenza artificiale e food delivery. Quest’anno sono già 1.500 i partecipanti previsti, che lavorano tutti nel product management.

Un parterre stellare per spiegare i segreti del digitale

La prima giornata del 3 ottobre sarà dedicata soprattutto alla formazione, all’analisi degli aspetti più tecnici della professione e all’uso di nuovi strumenti, come l’intelligenza artificiale. Il 4 ottobre, invece, spazio alle storie di successo, raccontate da colossi tech di rilevanza mondiale che hanno creato prodotti digitali ormai famosi e di uso quotidiano. Tra i presenti all’evento, Serge Lachapelle, director of PM di Google, che ha guidato lo sviluppo di tecnologie rivoluzionarie come Google Meet. Sempre da Google, in qualità di product director per l’intelligenza artificiale, parlerà Trond Wuellner, tra gli ideatori di prodotti come YouTube Create e Chrome OS. Cindy Alvarez, autrice del libro “Lean customer development” e director of user experience in Microsoft, spiegherà come il colosso del tech sta sfruttando l’intelligenza artificiale in applicativi specifici, come Power Point. Tra gli speaker confermati, anche Chiara Cacciani, product lead di Whatsapp; Benjamin Retournè, VP of product in BlaBlaCar; Enrico D’Angelo, VP of product in Roblox. Un parterre di esperti internazionali che lavora ogni giorno su come migliorare i propri prodotti digitali per soddisfare i bisogni degli utenti, con un’incidenza diretta sulla crescita aziendale e sul successo del business. Tra i partner dell’evento, tech company come Bending Spoons, Dynamo, Amplitude, Unguess, Fiscozen e l’Agenzia ICE, per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese.

In Italia sono soprattutto le aziende medie e grandi a servirsi di product manager per la gestione dei processi di ideazione e sviluppo di servizi, tecnologie e strumenti digitali. Questi professionisti, secondo una ricerca di Product Heroes in collaborazione con il Politecnico di Milano, lavorano per lo più in società dai 101 ai 500 dipendenti (29% dei casi) e con oltre 1000 dipendenti (18,7% dei casi). Non restano indietro le piccole imprese con 11-50 dipendenti, che comprendono le potenzialità di queste figure e hanno uno o più product manager in organico (18,4%).

«Paradossalmente, spesso sono le aziende più grandi ad avere difficoltà nello sviluppo di prodotti digitali – spiega Marco Imperato, founder di Product Heroes -. Hanno un’organizzazione interna più complessa rispetto a imprese piccole che, grazie a strutture e prassi più snelle, governano meglio i processi di adeguamento tecnologico. Avere nel proprio organigramma esperti che guidino la nascita di prodotti digitali, il lancio sul mercato, il controllo del loro ciclo di vita significa garantire la competitività di un’azienda. Da quando è nata Product Heroes, ci occupiamo di formare product manager, di accompagnare le aziende nella digital product transformation e soprattutto, di diffondere una “cultura del prodotto”, anche attraverso eventi come la “Product Heroes Conference”, per spingere le imprese a guardare al digitale, reinventarsi e ammodernarsi. Intuire prima degli altri un’esigenza degli utenti e tradurla in servizi digitali è muovere passi avanti nell’innovare e nell’innovarsi».

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