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Innovation Island, la community che nasce dal basso e crede nel mercato

L’ostacolo più arduo da superare per accrescere la prosperità nell’Italia meridionale è la sfavorevole allocazione dei talenti.
Francesca, brillante laureata dell’Università di Palermo, deve decidere come utilizzare il proprio talento. Semplificando, l’alternativa è applicare capacità e conoscenze alla creazione di innovazione – un sentiero incerto, ma di distruzione creatrice e ad alta produttività – ovvero a percorsi professionali poco produttivi che la tutelano rispetto alle incertezze della vita e le assicurano, nel linguaggio degli economisti, una rendita.


I dubbi, le preoccupazioni, le ambizioni, le istanze morali alle quali Francesca fa appello sono le stesse delle sue amiche, di Marta a Milano e di Susan a Londra. Ciò che separa la scelta di Francesca da Marta e Susan sono gli esempi di vita che ha di fronte, le reti di contatti che può utilizzare per prendere la decisione, la struttura dei valori delle persone care che la circondano. A Palermo, più che a Milano o a Londra, esempi, reti e valori orientano il sentiero professionale verso orizzonti sicuri, a bassa produttività.

La produttività non è tutto

Paul Krugman, Nobel per l’economia nel 2008, usa un’espressione arguta. La produttività non è tutto –dice – ma nel lungo periodo è quasi tutto. In Italia, la chance di un paese di accrescere i suoi standard di vita dipende quasi interamente dalla sua capacità di accrescere il prodotto per lavoratore. Se Francesca deciderà di applicare i suoi talenti lontano, dove saranno valorizzati al meglio, ricaverà successo economico e soddisfazioni personali, ma il destino di Palermo è segnato.
I dati Almalaurea 2019-2021 sui saldi migratori dei laureati meridionali di 25-34 anni di età dicono che 33 mila donne e 27 mila uomini posti di fronte alla scelta di Francesca hanno fatto le valigie. Il destino del Sud è segnato.


Occorre insegnare la legge della domanda

Cosa fare di fronte a questo esodo? Certamente insegnare la legge della domanda e l’importanza della competizione. Conoscere lo strumentario dell’economia è necessario per instillare valori sociali favorevoli alla prosperità e per fare buone scelte, ma contribuisce troppo lentamente al cambiamento sociale. 

Bisogna fare di più. Ci vogliono reti di relazioni interpersonali utilizzabili per imparare cosa sia e come si crei l’innovazione, ponti protesi verso nuovi strumenti finanziari, conoscenze specifiche sulle opportunità di mercato, dialogo per spingere i valori sociali ad accettare l’innovazione e la sua distruzione creatrice, spazi di coinvolgimento delle “tante brillanti Francesca” che siedono sui banchi delle università del Sud.


Le reti vincenti nascono dal basso

Ma ciò che è imprescindibile per disegnare un nuovo destino, è che tutte queste reti e tutte queste opportunità di conoscenza e dialogo posseggano due caratteristiche. La prima è nascere dal basso. Le strutture bottom-up infatti sono aperte alle idee esterne, alla collaborazione e al confronto di punti di vista differenti, condizioni necessarie affinché il processo di generazione e realizzazione di nuove idee e tecnologie fluisca senza intoppi. 

La seconda caratteristica è che devono consentire un percorso di selezione delle innovazioni basato su un solo criterio: market-tested betterment. Ogni innovazione, ogni miglioramento di un prodotto o di un servizio deve essere soggetto a valutazione e validazione attraverso condizioni di mercato e segnato dal giudizio inappellabile dei consumatori.

L’ambizione di Innovation Island è promettente

Innovation Island, il portale dell’innovazione nato in questi giorni a Palermo, ha l’ambizione di creare reti, ponti, conoscenze, informazione e valori. Per Francesca e per chi abbia il desiderio di disegnare un percorso di vita alternativo alla rendita è una bella opportunità. Per il Sud è un modello che segna un’importante discontinuità perché possiede entrambe le caratteristiche per me imprescindibili: nasce dal basso e crede nel mercato quale strumento per la realizzazione della prosperità. È un primo passo innovativo, un piccolo nucleo poggiato sui valori più favorevoli all’innovazione e pertanto dal futuro promettente.

Sebastiano Bavetta