“Innovazione come uno dei pilastri della presidenza. E vuole dire prepararsi per affrontare le sfide che il mondo super-tecnologico ci pone davanti. Dobbiamo stare al passo di quanto richiesto dal mondo esterno per fare si che le nostre imprese siano sempre competitive”. Queste sono le parole del nuovo presidente di Sicindustria, Luigi Rizzolo a Innovation Island.
Un mandato che si apre nel segno di Socrate con una frase contenuta nella copertina delle linee programmatiche: “il segreto del cambiamento è concentrare tutta la tua energia non nel combattere il vecchio, ma nel costruire il nuovo”. “La frase di Socrate per me vuole dire costruire un nuovo paradigma di essere associazione al servizio delle imprese, accettando e affrontando le sfide del futuro”, spiega a pochi giorni dalla sua elezione. Si parte dal rapporto con la politica senza dimenticare i settori strategici per le associate di sette (su nove) province siciliane e il contrasto alla criminalità. “Occorre aumentare l’incisività del confronto con il Governo e con il Parlamento di questa Regione affinché mettano al centro dell’agenda politica l’economia reale. Un’economia che si fonda sulle nostre imprese, sui posti di lavoro che esse sono in grado di creare e preservare, sul valore aggiunto e sul benessere che ne deriva e che viene redistribuito. Un’economia che non abbia appartenenza politica o preferenza ideologica, ma che sia patrimonio della collettività e che, come tale, vada difesa e sostenuta. Sarà indispensabile incentrare il rapporto con chi governa il territorio sui fattori abilitanti per la crescita delle imprese e della comunità, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo. Noi siamo pronti al confronto e a mettere a disposizione di chi governa la nostra esperienza per cercare le migliori soluzioni”.
Ma quello che chiede Rizzolo a nome delle imprese siciliane è anche quello di avere tempi certi per programmare i propri investimenti e risorse sicure. “La recente esperienza del Superbonus ha reso evidente quali storture e disagi possa provocare la ripetuta modifica di una misura in corso d’opera”, spiega, “e su questo intendiamo spenderci affinché non avvenga più”.