Intelligenza Artificiale, boom nel mercato italiano: i dati
News - 06/02/2025
di Redazione Innovation Island
Nel 2024, il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Italia ha raggiunto un traguardo storico, superando i 1,2 miliardi di euro, con una crescita impressionante del 58% rispetto all’anno precedente. Questo aumento vertiginoso del settore è stato guidato principalmente dalle grandi aziende, che hanno fatto delle tecnologie avanzate un motore per migliorare produttività, innovazione e competitività. Tuttavia, le piccole e medie imprese (PMI) sembrano ancora lontane dal raccogliere appieno i frutti di questa rivoluzione digitale, lasciando spazio a un divario che potrebbe influire negativamente sulla loro competitività a lungo termine.
Il dominio delle grandi aziende
Secondo l’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, la crescita del mercato dell’AI è trainata da una forte concentrazione nelle grandi aziende. Il 65% delle grandi imprese italiane sta già sperimentando nel campo della Generative AI, con un focus particolare sui sistemi conversazionali a supporto degli operatori interni, che da sola rappresenta il 43% del mercato AI in Italia. Queste soluzioni non solo ottimizzano le operazioni aziendali ma permettono anche di ottenere risposte rapide e intelligenti, migliorando l’interazione con i clienti e supportando attività interne.
Tuttavia, non tutte le imprese stanno accelerando allo stesso ritmo. Se da una parte le grandi aziende sembrano avere un vantaggio significativo, con il 59% delle imprese che ha già implementato un progetto AI, dall’altra le PMI italiane continuano a far fatica a stare al passo. Le PMI rappresentano, infatti, solo una frazione di questo mercato, con solo il 7% delle piccole imprese e il 15% delle medie imprese che ha avviato progetti di Intelligenza Artificiale. Le soluzioni AI più comuni per queste realtà riguardano principalmente l’efficienza operativa e l’ottimizzazione dei processi produttivi.
Le soluzioni AI più popolari
Tra le principali aree in cui si stanno investendo risorse, Data Exploration, Prediction & Optimization Systems rappresentano la quota maggiore del mercato con il 34%, applicati per esempio nella previsione della domanda o nell’ottimizzazione dei flussi di trasporto. Al secondo posto, con una crescita del 86% rispetto all’anno precedente, ci sono le Text Analysis, Classification & Conversation Systems (32%), soluzioni sempre più utilizzate per la gestione della documentazione e la ricerca di informazioni tramite strumenti di Retrieval Augmented Generation.
Inoltre, l’adozione di Recommendation Systems (17%), che sfruttano i Large Language Models per suggerire prodotti e servizi pertinenti, sta conquistando terreno, soprattutto nelle grandi imprese che operano nei settori della distribuzione e del commercio online.
Anche la Pubblica Amministrazione, seppur con una quota più ridotta (6%), sta iniziando a investire in soluzioni AI, con un tasso di crescita superiore al 100% rispetto all’anno scorso.
Le PMI e le difficoltà nell’adozione dell’AI
Nonostante l’attenzione crescente verso l’Intelligenza Artificiale, le PMI italiane non riescono a decollare. Una delle principali cause di questo ritardo risiede nell’immaturità della gestione dei dati, un elemento essenziale per poter sviluppare soluzioni AI efficaci. Inoltre, l’adozione di strumenti di Generative AI pronti all’uso è ancora limitata, con solo l’8% delle PMI che ha investito in licenze per l’utilizzo di strumenti come ChatGPT o Microsoft Copilot.
L’adozione di queste tecnologie avanzate richiede, infatti, non solo investimenti economici, ma anche un cambiamento culturale e un aggiornamento delle competenze aziendali. Molte piccole imprese, pur essendo interessate al tema (ben il 58% delle PMI), si trovano ancora ad affrontare il problema del costo e della complessità nell’integrazione di soluzioni di AI personalizzate.
La percezione dell’Intelligenza Artificiale in Italia
La percezione dell’Intelligenza Artificiale in Italia è tutt’altro che negativa. Secondo recenti sondaggi, il 99% dei cittadini italiani conosce il termine “Intelligenza Artificiale”, e ben l’89% ha sentito parlare di Intelligenza Artificiale Generativa, con un aumento di 32 punti percentuali rispetto al 2023. In particolare, gli italiani sembrano essere più favorevoli rispetto ad altri Paesi europei: il 59% ha un’opinione positiva sull’AI, contro il 47% degli inglesi e il 42% dei francesi.
Tuttavia, persistono delle preoccupazioni, soprattutto riguardo ai rischi di manipolazione delle informazioni tramite Deepfake e all’impatto che l’AI potrebbe avere sul mercato del lavoro. Inoltre, l’adozione professionale dell’AI non è ancora vista come completamente positiva: solo il 17% dei lavoratori italiani che hanno visto l’AI all’opera in azienda ha una valutazione altamente positiva, un dato che è molto inferiore rispetto al 40% dei colleghi nel Regno Unito.
L’Italia ai vertici dell’uso di GenAI
Nonostante queste sfide, l’Italia si distingue a livello europeo nell’adozione di strumenti di Generative AI. Secondo il rapporto del Politecnico di Milano, il 53% delle grandi aziende italiane ha acquistato licenze per strumenti di AI generativa, come ChatGPT o Microsoft Copilot, più di quanto fatto da aziende in Francia, Germania e Regno Unito. Il 39% di queste aziende ha anche riscontrato un incremento della produttività grazie all’utilizzo di questi strumenti, un dato che dimostra l’efficacia dell’AI quando è integrata in maniera ottimale nei processi aziendali.
Tuttavia, il percorso è ancora lungo. In particolare, solo il 28% delle grandi imprese italiane ha adottato misure concrete per garantire la compliance normativa riguardante l’AI Act e altre regolazioni, un aspetto fondamentale per evitare rischi legati alla sicurezza e all’etica nell’utilizzo di queste tecnologie.
Immagine: Grok.
Questo contenuto è stato scritto da un utente della Community. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.