Intelligenza Artificiale: ecco cosa prevede il nuovo DDL sull’IA
News - 08/04/2025
di Antonio Giordano
Il Senato ha approvato il disegno di legge n. 1146, intitolato “Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale”. Questo provvedimento, composto da 28 articoli suddivisi in sei capi, mira a stabilire una cornice normativa per la ricerca, lo sviluppo, l’adozione e l’applicazione dei sistemi di intelligenza artificiale (IA) in Italia.
Secondo il testo l’Ia normata in Italia sarà umanocentrica, etica, strategica. Il testo è stato trasmesso alla Camera dei Deputati, dove ha assunto il numero C. 2316. L’esame è in corso presso le Commissioni Attività produttive e Trasporti. Il passaggio in Aula è atteso nelle prossime settimane. Il Governo spera di arrivare a un’approvazione definitiva entro l’estate, così da poter dare piena attuazione anche alle deleghe legislative per l’adeguamento al quadro europeo.
Un quadro etico e umano-centrico
Fin dall’articolo 1, il disegno di legge mette in chiaro l’impostazione valoriale: l’IA deve essere uno strumento al servizio dell’uomo, rispettando la dignità, i diritti fondamentali, la privacy e la sicurezza. Si promuove un ecosistema in cui tecnologia, diritti e democrazia possano convivere, evitando derive opache o discriminatorie. La parola chiave è “responsabilità”.
Nasce l’Agenzia per l’Intelligenza Artificiale
Il testo prevede anche la nascita di una Agenzia ad hoc: un ente pubblico indipendente che diventerà il motore istituzionale dell’ecosistema italiano dell’intelligenza artificiale. L’agenzia avrà il compito di valutare la conformità etica e tecnica degli algoritmi, fornire linee guida a enti pubblici e privati, coordinare la strategia nazionale sull’IA e collaborere con organismi europei e internazionali. Un hub di competenza pubblica per garantire che l’innovazione non viaggi senza controllo.
Dove si userà l’IA? Sanità, giustizia, lavoro e PA
Il DDL individua settori strategici in cui l’IA potrà avere un impatto diretto (e regolato): sanità: diagnostica assistita, medicina predittiva, gestione ottimizzata delle strutture sanitarie. Giustizia: supporto informatico e analisi predittive, sempre con decisione finale in mano umana. Lavoro: monitoraggio degli impatti occupazionali e formazione dei lavoratori; nasce un Osservatorio dedicato. Pubblica amministrazione: si incoraggia l’uso di IA per servizi più efficienti e accessibili, ma con totale trasparenza algoritmica.
Formazione, ricerca e competenze: investire nel capitale umano
L’intelligenza artificiale è anche una questione culturale. Per questo, il disegno di legge prevede: l’introduzione di percorsi formativi sull’IA nella scuola e nelle università, il potenziamento dei centri di ricerca interdisciplinari, sostegni concreti al trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese, formazione continua per i lavoratori, soprattutto nelle PMI. In una parola: ecosistema. Non basta adottare l’IA, bisogna saperla capire, usare e governare.
Delega al Governo e allineamento con l’AI Act europeo
Per garantire coerenza normativa, il disegno di legge include una delega al Governo per emanare decreti legislativi che recepiscano il nuovo AI Act dell’Unione Europea. Questo permetterà all’Italia di adeguarsi alla classificazione europea dei rischi (alto, medio, basso) e di regolare settori critici come difesa e intelligence.