Più interazione con le imprese ed esperti in aula: istruzione tecnico-professionale, la riforma è legge
News - 01/08/2024
di Redazione Innovation Island
La riforma dell’istruzione tecnico-professionale è legge: la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il Ddl che introduce il modello della filiera del 4+2, con novità mirate al potenziamento dell’offerta formativa attraverso una più stretta collaborazione tra scuola e imprese.
Le principali novità
Grazie al modello 4+2, gli studenti dei percorsi quadriennali potranno accedere direttamente ai corsi degli ITS Academy. In alternativa, il percorso quadriennale conferisce un titolo di studio spendibile nel mondo del lavoro al pari di un diploma quinquennale e consente di iscriversi all’Università. Ancora,
vengono istituiti i “campus“, reti che collegano l’offerta didattica degli Istituti tecnici e professionali, degli ITS Academy e dei centri di formazione professionale.
La maggiore interazione con mondo del lavoro e la presenza di esperti provenienti dalle imprese, per coprire competenze non presenti tra i docenti, servirà a garantire la qualità del percorso di istruzione dei ragazzi. La legge, inoltre, potenzia lo studio delle materie STEM e delle lingue, nonché la didattica laboratoriale e i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO). Gli istituti potranno riservare quote orarie da destinare ad attività legate al territorio. Restano invariati gli organici dei docenti, per consentire il potenziamento dello studio delle discipline nel quadriennio.
“È una giornata importante: grazie al lavoro di squadra di tutta la maggioranza, oggi onoriamo un impegno preso con i nostri studenti e con il mondo del lavoro” – ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “Con la nuova filiera tecnico-professionale costruiamo un canale di istruzione di serie A, in grado di dare una solida formazione ai nostri ragazzi, secondo programmi fortemente innovativi, che assicureranno competenze teoriche e pratiche di qualità, anche grazie al contributo delle imprese. Il nostro obiettivo è un sistema di istruzione che, alla luce delle migliori esperienze europee, dia a ogni giovane gli strumenti per costruirsi, in base alle proprie inclinazioni, un solido futuro. E che al tempo stesso consenta al sistema produttivo di avere le professionalità necessarie per essere competitivo“, ha aggiunto il ministro.
“Ad oggi la metà delle aziende fa fatica a coprire i posti disponibili, questa è la realtà. Un mismatch drammatico tra offerta e domanda di lavoro. Noi ce ne siamo fatti carico. Il maggior collegamento tra formazione e impresa”, ha proseguito Valditara, “è stato tra l’altro condiviso al recente G7 Istruzione di Trieste, riscuotendo un consenso unanime. E la risposta che è già arrivata dal Sud, con l’adesione alla sperimentazione dei percorsi quadriennali di istruzione e formazione tecnica e professionale, ci conferma la volontà di riscatto di tante realtà del nostro Mezzogiorno a cui questa riforma darà un’ulteriore leva per lo sviluppo”. Immagine di standret su Freepik.