Italia e Cina insieme per innovare la cultura: accordo strategico tra Civita Mostre e Thid

In un tempo in cui la tecnologia è spesso percepita come minaccia all’autenticità del patrimonio culturale, arriva da Pechino un segnale in controtendenza e altamente simbolico: la cultura può non solo convivere con l’innovazione, ma rigenerarsi attraverso di essa.

È questo il senso più profondo dell’accordo firmato il 18 giugno 2025 tra Civita Mostre e Musei – realtà italiana di primo piano nella valorizzazione dei beni culturali – e il Tsinghua Heritage Institute for Digitization (Thid), centro di eccellenza cinese affiliato alla Tsinghua University.

L’accordo è stato firmato nella suggestiva cornice del Re International Center for Digital Creativity nello Shougang Industrial Heritage Park di Pechino, un luogo di archeologia industriale convertito a hub della creatività digitale.

È qui che si è svolto l’”Inauguration of China-Italy Digital Heritage Cooperation“, la cerimonia che ha ufficializzato un percorso di collaborazione già avviato, ora rilanciato con la sottoscrizione di un Memorandum of Understanding.

Beni culturali e innovazione: nasce l’asse Italia-Cina

Secondo Renata Sansone, Chief Operating Officer di “Civita Mostre e Musei”, è necessario “mettere la tecnologia al servizio della valorizzazione del patrimonio culturale. Questo Memorandum è il primo passo per costruire un ponte strutturale tra Italia e Cina nel campo dell’innovazione applicata ai beni culturali”.

Queste parole rendono bene il senso dell’iniziativa. Non si tratta solo di digitalizzazione, ma di progettualità condivisa nei campi della museografia immersiva, educazione, formazione professionale e creazione di esperienze culturali avanzate. Thid è, infatti, un centro di eccellenza in Cina per la digitalizzazione del patrimonio, la curatela di mostre immersive, la progettazione di spazi espositivi intelligenti.

Civita sta già collaborando alla realizzazione dell’Immersive Digital Experience per il Parco Archeologico di Yuanmingyuan, uno dei progetti pilota più ambiziosi in Asia nel campo del virtual heritage.

Alla cerimonia hanno partecipato personalità di spicco, come Liu Yuzhu, ex Direttore Generale dell’Amministrazione Nazionale del Patrimonio Culturale della Cina ed Elisa Messina, addetta culturale dell’Ambasciata d’Italia a Pechino. Sul fronte italiano, degna di nota la presenza del Vice Sindaco di Palermo Pietro Cannella e della Direttrice della Galleria d’Arte Moderna di Palermo, Maria Francesca Martinez Tagliavia: una testimonianza di come anche le realtà locali italiane possano proiettarsi su scenari globali attraverso l’innovazione digitale.

L’obiettivo della partnership non si esaurisce nella spettacolarizzazione delle mostre immersive, ma consiste nel democratizzare l’accesso alla cultura, rendendo il patrimonio disponibile a pubblici remoti, a studenti e ricercatori, a cittadini impossibilitati a viaggiare. In questo senso, la tecnologia diventa strumento di inclusione culturale e strumento di soft power per entrambi i Paesi.

La roadmap della collaborazione prevede la nascita di hub creativi congiunti, percorsi formativi per giovani professionisti del settore digitale culturale e la progettazione di format replicabili per musei e siti storici. È un’interazione virtuosa in cui l’Italia può offrire la sua tradizione millenaria e capillarità del patrimonio e la Cina la sua capacità di innovazione sistemica e l’investimento pubblico in tecnologia applicata alla cultura.

Nel contesto globale attuale, segnato da polarizzazioni e crisi, la collaborazione tra Civita e Thid rappresenta molto più di un accordo tecnico. È una visione: quella di un futuro in cui il patrimonio culturale è motore di sviluppo, la tecnologia è alleata della memoria e la cooperazione internazionale è fonte di nuove narrazioni condivise.

In un mondo in cui i muri si alzano sempre più in fretta, costruire ponti digitali attraverso la cultura è forse uno degli atti più lungimiranti che due nazioni possano compiere.

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